SPOSETTI APRE IL FRONTE CONTRO LA LEGGE FARLOCCA SUI VITALIZI
MAI DISCUSSIONE E’ STATA PIU’ DEMENZIALE, I VITALIZI REALI SONO STATI GIA’ ABOLITI… PER DEMAGOGIA NESSUNO HA IL CORAGGIO DI DIRE CHE LA NORMA NON PUO’ ESSERE RETROATTIVA E QUINDI QUESTA E’ INCOSTITUZIONALE
La ripresa dei lavori in Senato, a inizio settembre, chiamato a esaminare il provvedimento sui vitalizi dei parlamentari, si preannuncia alquanto turbolenta.
E le turbolenze maggiori si registrano dentro il Pd.
Il senatore ed ex tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti, apre il fronte: “Dicono che voterò no alla riforma. È riduttivo. Sarebbe meglio dire che ho già costruito la maggioranza parlamentare che affosserà la legge sui vitalizi”.
Netta la replica del presidente dei senatori dem, Luigi Zanda, interpellato dall’Adnkronos: “Insabbiarlo? Non se ne parla”.
Il capogruppo spiega che il testo, già approvato dalla Camera, sarà “esaminato attentamente”, ma ribadisce che il Pd è determinato ad andare avanti per portare a termine il percorso della legge Richetti.
Sposetti, però, non cede. Il senatore Pd, contattato telefonicamente dall’AGI, spiega che “con la legge approvata alla Camera è stata lesa la dignità del Parlamento, delle Istituzioni. Quello che succederà al momento del voto non lo so, io non vado a cercare i favorevoli e i contrari. Faccio la mia battaglia come ho sempre fatto”, aggiunge.
“So che sono molti ad essere contrari al provvedimento e che, come me, pensano che occorra difendere il Parlamento e chi ci lavora”.
Perchè, sottolinea ancora l’ex tesoriere dei Ds, “alla Camera” nel ddl Richetti, “non hanno tenuto conto del fatto che c’è la dignità del Parlamento e colpire retroattivamente solo chi ci lavora è colpire la politica”.
A tutto questo si aggiunge il dato tecnico di una legge “che è palesemente incostituzionale”.
Il percorso della legge a palazzo Madama si presenta difficile anche per la posizione di altri partiti, M5S in testa. Per l’abolizione dei vitalizi “abbiamo già tentato di utilizzare diversi strumenti ma solo con una norma costituzionale possiamo essere sicuri di realizzarlo”, sottolinea il deputato pentastellato Danilo Toninelli sul blog di Beppe Grillo.
“Anche gli ex parlamentari, come ogni altro lavoratore – prosegue Toninelli – dovranno ricevere una pensione commisurata ai contributi versati: niente di meno ma niente di più! Per arrivare a questo obiettivo di semplice equità abbiamo già tentato di utilizzare diversi strumenti ma solo con una norma costituzionale possiamo essere sicuri di realizzarlo.
Finalmente i grillini hanno capito che la legge Richetti è un tarocco incostituzionale.
Cerchiamo di spiegare:
1) I vitalizi in Italia sono stati già aboliti : i parlamentari che vanno in pensione riceveranno solo in base ai contributi versati, nulla di più
2) Qua si parla delle pensioni maturate negli decenni passati, dove c’era una parte contributiva e una figurativa. Ma una legge non può essere retroattiva.
3) Se passasse questo concetto due terzi dei pensonati italiani si vedrebbero ridurre l’assegno mensile del 40%, perchè anche loro hanno usufruito di un calcolo non solo contributivo ma anche figurativo, quindi sarebbe il caos.
Conclusione: per pura demagogia si stanno prendendo per i fondelli gli italiani , contendendosi la bandiera di una battaglia persa in partenza.
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