SPUNTA IL FINANZIAMENTO PER L’ELEZIONE DI MARINO
VERSATI DA BUZZI 30.000 EURO PER LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL SINDACO DI ROMA
Non solo i finanziamenti a Gianni Alemanno, sindaco uscente a caccia del bis e perciò propenso ad accettare le elargizioni della Cupola. In quella tarda primavera del 2013, vigilia elettorale, il sodalizio criminale guidato dal Nero e dal Rosso, l’ex Nar Massimo Carminati e il “compagno” Salvatore Buzzi, aveva pensato bene di “coprirsi” pure con lo sfidante.
Sovvenzionando la campagna elettorale del chirurgo genovese uscito vittorioso dalle primarie del Pd.
Dal rendiconto sulle spese e i contributi ricevuti in campagna elettorale – depositato per legge in Campidoglio, alla Corte dei Conti e presso la corte d’Appello di Roma – il candidato Ignazio Roberto Maria Marino risulta aver preso soldi dalle coop guidate dall’ex detenuto che volle farsi imprenditore.
Due i versamenti intestati al candidato sindaco del centrosinistra a ridosso delle elezioni: uno da 10mila euro effettuato dalla “29 giugno”, un altro da 20mila bonificato dal “Consorzio Eriches 29”.
Tutti soldi provenienti dalle tasche di Buzzi, dunque. Che, una settimana prima del voto, al telefono con Carminati teorizza: «Tu devi essere bravo perchè la cooperativa campa di politica, perchè il lavoro che faccio io lo fanno in tanti, perchè lo devo fare io? Finanzio giornali, faccio pubblicità , finanzio eventi, pago segretaria, cene, manifesti. Lunedì c’ho una cena da ventimila euro, pensa… Questo è il momento che paghi di più perchè stanno le comunali, poi per cinque anni… Noi spendiamo un sacco di soldi sul Comune».
Investimento necessario, ne è consapevole la Cupola di mafia capitale.
Che ha le sue preferenze («Se vinceva Alemanno ce l’avevamo tutti comprati», dice ancora Buzzi al telefono) e dopo il cambio della guardia si dà da fare per infiltrarsi nella nuova amministrazione.
« E mo vedemo Marino, poi ce pigliamo e misure tramite Luigi Nieri (vicesindaco di Sel, ndr)», chiacchiera il boss delle coop.
Il problema è che avvicinare il chirurgo dem non è facile, l’unico contatto concreto è il suo capo segreteria Mattia Stella, «che dobbiamo valorizzare e legà di più a noi», dice non a caso Buzzi.
Arrivando addirittura a vagheggiare un’imboscata del Pdl sulla manovra di Bilancio per farlo cadere.
Ma il “destro” Carminati lo riporta alla realtà : «No, loro stanno facendo un’operazione direttamente con Zingaretti per sistemarsi Berti (avvocato nominato da Alemanno nel cda di Ama, ndr), questi qua, pe sistemasse… perchè de Zingaretti se fidano, de Marino non se fida nessuno».
Il governatore del Lazio con cui la “mafia capitale” avrebbe stabilito un rapporto – sostiene Buzzi in un’altra intercettazione – mettendo a libro paga uno dei suoi in Regione.
Ma «se avevano bisogno di qualcuno per avere contatti con me, è perchè forse sapevano che con me non potevano averli», taglia corto il presidente.
«Mai avuta una percezione di questo tipo».
Giovanna Vitale
(da “La Repubblica”)
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