STRAGE TRIBUNALE, UN METAL DETECTOR NON FUNZIONAVA: I TAGLI DI RENZI COMINCIANO A DARE FRUTTI
ORLANDO: “BISOGNA CAPIRE SE CI SONO STATE FALLE”: I LIVELLI DI PROTEZIONE NON ESISTONO NEANCHE A PALAZZO DI GIUSTIZIA, FIGURIAMOCI ALTROVE
Scoppia il caso sui livelli di sicurezza a Palazzo di Giustizia.
Gli inquirenti stanno cercando di capire come Claudio Girardello sia riuscito a entrare in tribunale armato di pistola senza essere bloccato dai controlli con i metal detector.
Una delle altre ipotesi è quella che uno dei metal detector di Palazzo di Giustizia fosse guasto
E’ quanto riferisce una persona che si era recata in Tribunale per lavoro. Secondo questa persona si tratterebbe dell’ingresso laterale di via Carlo Freguglia.
Un’altra spiegazione potrebbe essere quella che l’uomo possa essere passato insieme al suo legale dalla parte d’ingresso riservata agli avvocati e a cui si accede mostrando il tesserino dell’ordine forense.
Il mondo politico per una volta pare concorde: “È inconcepibile che uno possa entrare in Tribunale con un’arma, che una persona qualunque riesca ad entrare con una pistola.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha annunciato il suo arrivo a Milano per essere vicino la personale della giustizia ha commentato a caldo: “Non ci sono mai arrivate segnalazioni su un deficit nelle strutture di sicurezza. Bisogna capire se ci sono state delle falle”.
L’ipotesi di un metal detector rotto in via Manara è confermata anche da alcuni dipendenti. “Mi sembra che il metal detector all’ingresso di via Manara sia rotto da qualche tempo, e per questo è stato impedito l’accesso al pubblico come avviene sempre nel caso di guasti”: lo ha spiegato un avvocato, Emanuele Perego, che si trovava a Palazzo di Giustizia quando è avvenuta la sparatoria in relazione ad una testimonianza che parlava di un metal detector rotto all’ingresso di via Freguglia.
“Secondo me l’uomo potrebbe essere entrato esibendo un tesserino da avvocato falso – ha spiegato l’avvocato – perchè di solito i controlli agli accessi sono rigorosi. Gli avvocati possono entrare esibendo il tesserino – ha proseguito – mentre gli imputati e in generale il pubblico, devono passare sotto il metal detector”.
L’avvocato ha denunciato quindi “la mancanza di un piano di evacuazione” nel caso di situazioni di emergenza.
“Siamo rimasti in balia di noi stessi all’interno della struttura – ha raccontato – in una situazione di confusione totale, senza nessuno che ci dicesse cosa fare”.
L’avvocato ha spiegato di avere visto delle persone fuggire e, quindi di essere salito al settimo piano dell’edificio. “Mi sono chiuso in una stanza – ha concluso – e sono uscito solo quando gli agenti della Digos hanno detto che l’attentatore era stato arrestato”.
(da “La Repubblica”)
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