SUL COLOSSEO BRIATORE INCHIODA IL GOVERNO: “MA QUALE REATO, I DIPENDENTI VANNO PAGATI”
L’IMPRENDITORE IN UN COLPO SOLO SPIAZZA RENZI E LA BECERODESTRA
Il Partito democratico superato a sinistra dal fondatore del Billionaire. Sembra una barzelletta, ma non lo è.
A tirare le orecchie a Francesca Barracciu, Pd, Sottosegretaria di Stato ai beni culturali e al turismo voluta dal premier Matteo Renzi, è proprio Flavio Briatore.
La materia è la stessa che tiene banco da venerdì scorso, ossia da quando alcuni dei più importanti siti archeologici di Roma sono rimasti chiusi per due ore e mezza a causa di un’assemblea sindacale.
Assemblea che la Barracciu, facendosi prendere un po’ la mano, aveva equiparato su Twitter a “un reato… in senso lato”.
Oggi Briatore, sempre via Twitter, risponde alla Sottosegretaria facendole notare che “i dipendenti devono essere pagati, arretrati compresi”.
Nel cinguettio l’imprenditore suggerisce anche una soluzione molto semplice per evitare il ripetersi di episodi spiacevoli come quello di venerdì scorso.
Basterebbe “assumere ed evitare gli straordinari”.
Al che Barracciu risponde molto educatamente: “Sono d’accordo con lei. Non è certo questo che contesto!”.
Almeno sui social, però, il danno è fatto, con la marea di tweet che rispondono all’hashtag #reatoinsensolato. Galeotto fu quel primo tweet: “L’assemblea sindacale che danneggia centinaia di turisti paganti che dedicano un giorno di ferie al Colosseo e decine di guide turistiche è un reato!”.
Il cinguettio non passa inosservato: in tantissimi si rendono conto che questa volta il sottosegretario l’ha detta veramente grossa.
Anche perchè i lavoratori protestavano per il mancato pagamento del salario accessorio e per il rinnovo contrattuale.
Ma il messaggio che passa è questo: scioperare (anche se qui si tratta di assemblea sindacale regolarmente convocata, non di uno sciopero) non è più un diritto ma un reato. Così le richieste di chiarimento fioccano al secondo: “Scusi, sottosegretario, in che senso reato?”.
La Barracciu capisce che forse ha un po’ esagerato e prova a correre ai ripari: “Reato in senso lato”. “Sottosegretario, ma sa quello che dice?”. “Con la parola reato ho voluto esagerare perchè è stato fatto un danno enorme. Ho usato reato, ripeto, in senso lato. E io affronto l’accusa (è indagata per peculato, ndr) che mi è stata mossa e il suo sarcasmo con coscienza a posto”.
Uscirne bene, però, è difficile, ora che all’hashtag #reatoinsensolato si è aggiunta anche la voce del papà del Billionaire.
(da “Huffingtonpost“)
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