SULL’IMU CONTINUA IL GIOCO DELLE PARTI: BERLUSCONI PENSA DI AVER VINTO LE ELEZIONI E NE VUOLE LA CANCELLAZIONE MENTRE LA UE PRETENDE CHE I CONTI TORNINO
CAMUSSO: “POLITICHE DEL LAVORO SONO PIU’ IMPORTANTI”… LA SINISTRA TACE COME SEMPRE…ALLA FINE PER NON FAR PAGARE 250 EURO DI MEDIA A FAMIGLIA TASSERANNO I PANINI CHE LA CARITAS DISTRIBUISCE AI POVERI, COSI’ BRUNETTA SI SENTIRA’ REALIZZATO
Promessa ieri nel discorso programmatico dal premier Enrico Letta, l’abolizione dell’Imu potrebbe trasformarsi in un boomerang.
E già adesso comincia a creare le prime grane al nuovo esecutivo.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini di buon mattino precisa: “Quella annunciata ieri dal premier è solo una proroga della rata di giugno”.
Insorge il Pdl, con il senatore Altero Matteoli che chiede al governo di chiarire in sede di replica al Senato prima del voto di fiducia.
E interviene il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio: “La rata di giugno verrà sospesa in attesa di un nuovo regime che possa aiutare le famiglie meno abbienti”.
Ma a Silvio Berlusconi non basta. “Se non c’è la cancellazione dell’Imu, non ci stiamo”.
E, arrivando in Senato, dice ai giornalisti di essere “fiducioso,” sia sull’abrogazione per il futuro che sulla restituzione dell’Imu: “Non sosterremmo un governo che non attua queste misure nè lo sosterremmo dall’esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori e vogliamo mantenerlo”.
A ribadire il concetto il coro dei fedelissimi: da Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, alla senatrice Anna Maria Bernini, tutti sono concordi nel ritenere l’eliminazione della tassa una condizione “imprescindibile”, su cui “non si può tornare indietro”.
Ma dall’Ue arriva già un monito neanche troppo sottinteso, il cui senso è “attenti a quello che fate”.
Un portavoce della Commissione Ue, a chi gli chiedeva se Bruxelles accetterebbe l’abolizione della tassa sulla casa, ha risposto: “Gli obiettivi di bilancio per l’Italia non cambiano e il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza nuovo indebitamento”.
Neanche ai sindacati Cgil, Cisl e Uil va bene l’idea che si abolisca tout court l’Imu sulla prima casa: “Così vengono sottratte risorse a politiche più necessarie – sostiene Susanna Camusso, segretario Cgil – Bisogna scegliere e dire che si difendono le persone con una sola casa, non chi ha 20 ville e 37 appartamenti, e con valore basso”.
Le facili promesse sono come le bugie: hanno le gambe corte.
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