TANTO PER CAMBIARE: LA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI DICE NO ALL’ARRESTO PER MARCO MILANESE
RESPINTA LA RICHIESTA DELLA PROCURA NEI CONFRONTI DELL’EX BRACCIO DESTRO DI TREMONTI PER 11 VOTI A 10… ORA IL 22 SI ESPRIMERA’ L’AULA: LEGA E UDC LASCERANNO LIBERTA’ DI COSCIENZA, MA BOSSI NON VUOLE NESSUNO IN GALERA, QUINDI NEMMENO I DELINQUENTI
La giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha detto no all’arresto dell’ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese.
E’ stata infatti approvata per 11 voti a 10 la proposta del relatore Fabio Gava (Pdl) contraria alla richiesta della Procura di Napoli nei confronti del deputato del Pdl.
Si sono invece espressi per il sì il Pd, l’Udc, Fli e l’Idv.
Il parere sarà ora sottoposto al voto dell’Aula di Montecitorio giovedì 22 settembre a mezzogiorno.
La Lega, che in giunta ha votato contro l’arresto, lascerà libertà di coscienza in Aula, dove l’esito della votazione è più incerto.
“Non credo ci saranno sbandamenti”, ha detto Rodolfo Luca Paolini, commissario del Carroccio in giunta.
E il leader Umberto Bossi è tornato ad esprimersi contro la detenzione: “Devo ancora sentire il gruppo, ma i miei mi dicono che è un po’ una forzatura”, ha detto al suo arrivo alla Camera.
Anche l’Udc lascerà i suoi liberi di decidere in Aula: “Su una scelta così delicata è giusto che i componenti del nostro gruppo si esprimano secondo coscienza. I primi due, che sono componenti anche della Giunta per le autorizzazioni, hanno detto che secondo coscienza voteranno a favore dell’arresto”, ha affermato il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, intervenendo a “La Telefonata” di Maurizio Belpietro,Intanto, l’opposizione chiede il voto palese.
“Siamo contrari al voto segreto perchè il voto deve essere palese rispetto agli italiani e tutte le forze politiche devono assumersi la responsabilità di ciò che fanno”, dice Pierluigi Mantini dell’Udc.
Dal Pd Marilena Samperi osserva che “se ci sarà il voto segreto ognuno deciderà secondo quello che ritiene giusto e meglio fare”.
Se verrà chiesto, aggiunge, essendo previsto da regolamento, “sarà indispensabile darlo.
Anche se noi speriamo nel voto palese perchè la politica deve riprendersi in mano le redini di questa deriva rischiosa. E’ un problema di responsabilità “.
Ieri l’ex collaboratore vicino a Tremonti si è difeso a lungo nella sua audizione davanti alla giunta.
“Sono disposto ad accettare il processo anche subito, ma non l’arresto perchè non ci sono i presupposti per la custodia cautelare”, ha detto il deputato del Pdl, prima di lamentare contro di lui un “massacro mediatico”.
Milanese ha respinto più volte le accuse mossegli dall’imprenditore “Paolo Viscione: “Ha agito per rancore personale perchè non avevo voluto appoggiare la candidatura di suo figlio a sindaco di Cervinara”.
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