TASI, DOPO IL CAOS E’ RISCHIO STANGATA: “POSSIBILE AUMENTO DEL 60% SUL 2013”
IL DATO DI BANKITALIA: LA SCELTA IN MANO AI COMUNI
La scelta è in mano ai Comuni. Se l’aliquota Tasi scelta da tutte le amministrazioni sarà quella massima del 2,5 per mille il prelievo sulle prime case salirà del 60% rispetto al 2013, tornano ai livelli dell’Imu 2012.
Se ci si limiterà all’aliquota base dell’1 per mille l’aumento sul 2013 sarà del 12%. È quanto calcola la Banca d’Italia.
Il caso Tasi, dunque, non è ancora finito.
L’accordo per lo slittamento del pagamento al 16 ottobre, che ha di fatto dato la possibilità ai Comuni di rinviare la decisione sulla fissazione delle aliquote, sembrava aver placato gli animi. Ma il braccio di ferro tra Anci e Tesoro va avanti.
I Comuni puntano ad ottenere dal governo l’anticipazione di tutti gli ammanchi in bilancio legati al mancato incasso.
Cosa praticamente fatta per il presidente dell’Anci, Piero Fassino. Ma non così semplice per il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che conferma la compensazione, ma solo nelle disponibilità del governo. Probabilmente non molte dopo l’impegno per il bonus Irpef.
I dati, elaborati dalla Banca d’Italia su dati dell’Agenzia delle Entrate, sono contenuti nella relazione annuale. «Un’analisi per i Comuni capoluogo di regione evidenzia – scrive Bankitalia – una significativa contrazione del prelievo locale sulle abitazioni principali non di lusso nel 2013, complessivamente di circa il 40 per cento».
«Nel 2014, nell’ipotesi di applicazione della Tasi ad aliquota base, il prelievo aumenterebbe di circa il 12 per cento (rimanendo comunque ben al di sotto del livello registrato nel 2012). Se ciascun capoluogo applicasse un’aliquota pari al 2,5 per mille, il prelievo complessivo crescerebbe di oltre il 60 per cento».
L’analisi, spiegano le note, è riferita alle imposte pagate da un nucleo famigliare di 3 persone di cui un figlio convivente con meno di 26 anni, che risiede in un immobile di proprietà con una rendita e superficie pari alla media dei valori stimati per i capoluoghi regionali.
(da “La Stampa”)
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