TASSA COVID SULL’ESTATE, TUTTI I RINCARI AI DANNI DEI CONSUMATORI
COSI’ LE AZIENDE RIENTRANO DALLE PERDITE DELLA PANDEMIA
“I rincari sono sotto gli occhi di tutti e accomunano diversi settori. La sensazione che abbiamo è che sia stata applicata una sorta di ‘tassa Covid’ che grava sulle spalle dei consumatori”.
Sono queste le parole di Giovanna Capuzzo, vicepresidente di Federconsumatori, la quale delinea ad HuffPost un quadro degli aumenti ai quali andremo incontro durante questa estate.
“Stiamo raccogliendo segnalazione di rincari sui generi alimentari, come frutta e verdura di stagione, rincari in bar e ristoranti, nei servizi alla persona, nel settore dell’energia, in quello turistico e così via. La nostra preoccupazione è che si cerchi di rientrare così delle perdite avute durante la pandemia. Per questo, in molti casi, stiamo inviando segnalazioni alle autorità competenti”.
Ma quali sono i settori nei quali i rincari saranno più forti? Ne abbiamo raccolti alcuni.
Luce e gas
Scattano dal 1° luglio i rincari in bolletta per il prossimo trimestre. L’Arera, l’Authority per l’Energia, ha comunicato le nuove tariffe che rappresentano una vera e propria stangata per i consumatori: +9,9% per la luce e +15,3% per il gas. In una nota l’Arera spiega che “il forte aumento delle quotazioni delle materie prime – in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia – nonché la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento di circa il 20% della bolletta dell’elettricità, se il governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre”.
In termini di effetti finali per il prossimo trimestre, per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2020 e il 30 settembre 2021) sarà di circa 559 euro, con una variazione del +12% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° ottobre 2019 – 30 settembre 2020), corrispondente ad un aumento di circa 62,4 euro su base annua. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia-tipo per la bolletta gas sarà di circa 993 euro, con una variazione del -1,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad una riduzione di circa 13 euro su base annua.
Secondo Coldiretti, l’aumento delle tariffe non pesa soltanto sui conti delle famiglie, ma anche sui costi delle imprese e rende più onerosa la produzione in un momento difficile per il Paese. Si tratta di oneri particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo dell’estate che riguardano dai servizi di refrigerazione degli alimenti al raffrescamento di stalle e locali di lavoro oltre al funzionamento di linee di produzione e dei macchinari per la mungitura.
Magra consolazione per le famiglie in stato disagio economico: da luglio è definitivamente attivo l’automatismo che consente a chi ne ha diritto (nuclei con Isee non superiore a 8.265 euro, 20.000 se con più di 3 figli) di trovarsi accreditato in bolletta, in modo automatico nei prossimi mesi, il bonus sociale di sconto per elettricità e gas, che comprenderà le agevolazioni già conteggiate dall’inizio dell’anno. In ogni caso, si tratta di una “stangata quasi record”, secondo Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione nazionale consumatori. “Per il gas – afferma – mai da quando ci sono gli aggiornamenti tariffari trimestrali stabiliti dall’Authority, ossia dal gennaio 2003, si sono verificati rialzi così elevati, mentre per la luce si tratta del terzo maggiore rincaro di sempre. Ora speriamo, però, in una riforma complessiva degli oneri di sistema per ridurre in modo permanente le bollette”.
Benzina
Anche il prezzo della benzina è alle stelle. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia, in modalità self sale a 1,628 euro/litro, per il diesel il prezzo medio praticato è a 1,489 euro/litro, valore massimo da gennaio 2020. Secondo il Codacons, c’è un aggravio di spesa di 270 euro all’anno per ogni famiglia. “Oggi un litro di benzina costa il 16% in più rispetto allo stesso periodo del 2020 . afferma il presidente Carlo Rienzi – mentre per il gasolio si spende il 15,5% in più. Questo significa che per un pieno di benzina un automobilista spende oggi 11,2 euro in più rispetto allo scorso anno, +10 euro per un pieno di gasolio”. Un rialzo rispettivamente del 16,1% e del 15,6%”.
A risentirne maggiormente sono le vacanze degli italiani. Il presidente di Assoutenti Furio Truzzi denuncia: “Dopo un anno di limiti a viaggi e partenze i prezzi alla pompa registrano un forte incremento in concomitanza con la ripresa degli spostamenti degli italiani. Una situazione che renderà particolarmente ‘salate’ le vacanze estive degli italiani, perché la corsa dei carburanti determinerà maggiori spese sia per i rifornimenti di carburante, sia per tutta una serie di beni e servizi i cui prezzi risentono in modo diretto dell’andamento di benzina e gasolio”. Assoutenti chiede, dunque, al Governo Draghi di intervenire “per sanzionare qualsiasi speculazioni legata alle partenze degli italiani, e studiare misure per sterilizzare l’eccessiva tassazione che vige sui carburanti in Italia”.
Autonoleggio
Sarà un’estate salatissima per chi deciderà di noleggiare un’automobile, in vacanza e non. I prezzi sono in rialzo: secondo il monitoraggio di Federconsumatori, in media, nella settimana di giugno esaminata, il noleggio di un’automobile (berlina di media grandezza a benzina) costa, senza assicurazione supplementare e costi accessori, circa 380 euro. La stessa auto, nella settimana centrale di luglio presa in esame, costa circa 737 euro, con un aumento del +84% rispetto a giugno. Ad agosto, infine, nella settimana dal 16 al 22, il costo per il noleggio ammonta mediamente a 707 euro, più 77% su giugno. Stando al suddetto monitoraggio, i costi più elevati vengono applicati a Bari, Palermo, Catania e Olbia. I rincari maggiori rispetto a giugno ci sono nelle stazioni di Milano Centrale, Torino e all’aeroporto di Napoli a luglio (con aumenti che raggiungono il +310%). Anche rispetto allo scorso anno gli aumenti sono decisamente fuori controllo, prosegue l’associazione: ammontano in media al +45% ma con picchi del +227% se si noleggia l’auto nella settimana centrale di agosto.
Secondo Giuseppe Benincasa, direttore generale Aniasa, Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital, ”è del tutto fisiologico un incremento dei prezzi nel mondo del turismo nei periodi di cosiddetto picco. Si pensi ad hotel, villaggi, aerei, ecc”. Il rincaro, nel caso del noleggio, potrebbe essere legato anche a una “carenza di flotta dovuta alla crisi del settore auto che non produce veicoli a sufficienza (carenza dei microchip e chiusura di alcune fabbriche in Europa) che riduce, conseguentemente, la capacità di offerta al pubblico”: “L’industria automobilistica, che negli ultimi 18 mesi ha subito il pesantissimo impatto della pandemia – afferma – è ora alle prese con una non prevista carenza di chip a livello globale, che ha forzato i costruttori a pianificare chiusure temporanee di stabilimenti, cancellando o riprogrammando in molti i casi la produzione di vetture e furgoni”.
Divertimenti (parchi acquatici, piscine)
Rispetto al 2020, nel secondo anno segnato dall’emergenza epidemiologica, si registra un forte aumento delle prenotazioni nei parchi acquatici, con picchi del +21%. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato i costi di una giornata presso un parco acquatico, rilevando le differenze con i dati relativi al 2020. Il costo dei biglietti è calato rispetto allo scorso anno, sia per i biglietti interi (-7%) che per quelli ridotti (-10%), nel tentativo probabilmente di incentivare le presenze. Gli aumenti, invece, sono nascosti all’interno del parco: riguardano i generi alimentari e i servizi di cui i visitatori possono usufruire (+3% per caffè e gelati). Complessivamente una giornata in un parco acquatico per 4 persone, 2 adulti e 2 ragazzi, costa nel 2021 ben 202,20 Euro, l’1,6% in più rispetto al 2020.
Stabilimenti balneari
Il desiderio di ripartenza, insieme alla previsione di una maggiore affluenza sulle spiagge italiane ha prodotto un abbassamento generale delle tariffe presso gli stabilimenti, che si sono attrezzati ad accogliere i clienti con diverse proposte. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha effettuato, infatti, il consueto monitoraggio sui prezzi dei servizi balneari, che nel 2021 rilevano costi più simili a quelli dell’estate 2019. Crescono però i costi dell’abbonamento stagionale e di quello mensile (da 780 si passa a 800 con una variazione del 3%), oltre all’affitto del pedalò. Si tendono a incentivare con offerte e promozioni, invece, soprattutto in questa fase, gli abbonamenti giornalieri. Tra i nuovi servizi crescono i costi per la dog area e il lettone x2.
(da agenzie)
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