TAV: COSA DICE ESATTAMENTE LE LETTERA DI CONTE E QUAL’E’ LA RISPOSTA DI TELT
NESSUN FERMO DELL’OPERA, GLI AVVISI DI INTERESSE (CHE SONO LA NATURALE FASE INIZIALE DEI BANDI) VANNO AVANTI, ENTRO IL 31 MARZO O SI DECIDE O SI PERDONO I FINANZIAMENTI UE, SIA FRANCIA CHE ITALIA POSSONO RITIRARSI MA SOLO SE ENTRAMBI LO DECIDONO DI COMUNE ACCORDO (E POSSONO FARE MODIFICHE TECNICHE)
Giuseppe Conte pubblica su Facebook la lettera inviata a Telt, società incaricata della realizzazione della Torino – Lione, e la risposta dell’azienda.
Alla Telt il premier comunica di aver chiesto di “astenersi, con effetti immediati, da qualsiasi ulteriore attività che possa produrre ulteriori vincoli giuridici ed economici per lo Stato italiano con riguardo ai bandi di gara”, in attesa dell’impegno delle forze di maggioranza di “ridiscutere integralmente” questo progetto con la Francia e con l’Unione europea “alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite”.
Nello specifico Conte chiede all’azienda di “evitare di assumere impegni di spesa gravanti sull’erario italiano” e di “adoperarsi per non pregiudicare gli stanziamenti finanziari posti a disposizione dall’Ue”.
Chiede inoltre che “tutte le prossime iniziative” della Telt rispettino “questa duplice esigenza, avendo cura che sia garantita la piena reversibilità di qualunque attività giuridica o scelta operativa posta in essere”.
Conte pubblica poi la lettera di risposta inviata da Telt a Palazzo Chigi e al primo ministro francese Edouard Philippe, in cui l’azienda scrive che “la pubblicazione dei bandi di gara relativi ai lavori principali è stata rinviata, su richiesta del Governo italiano e in accordo con il Governo francese, pur invitando la società a fare in modo da salvaguardare i finanziamenti europei”.
Nel dettaglio, la Telt (Tunnel EuroAlpin Lyon Turin) spiega però che un rinvio dei bandi “oltre il mese di marzo” comporterebbe la perdita di 300 milioni di fondi Ue, per cui “preso atto delle posizioni dei due governi vi informiamo che, in assenza di atti giuridicamente rilevanti che comportino istruzioni di segno contrario, abbiamo previsto che il Cda fissato per l’11 marzo 2019 autorizzi la Direzione a pubblicare gli ‘avis de marchès’ (avvisi a presentare candidatura) relativamente agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base, in modo da rispettare il termine del 31 marzo” per avere il finanziamento Ue per il 2019.
In altre parole, Telt va avanti con “la prima fase di candidatura” da parte delle imprese interessate alle opere, ma si sottoporrà “la successiva fase di trasmissione dei capitolati per la presentazione delle offerte al preventivo avallo dei due governi”.
Negli inviti ci sarà la clausola di dissolvenza, ossia sarà inserito “l’esplicito riferimento alla facoltà per la stazione appaltante in qualunque momento di non dare seguito alla procedura senza che ciò generi oneri per la stazione appaltante stessa, nè per gli Stati”.
Riepilogando: la fase preliminare dei bandi (avvisi di interesse) sono confermati e partono lunedi, entro il 31 marzo o si decide o si perdono i finanziamenti europei, i governi italiani e francesi possono ridiscutere gli aspetti tecnici dell’opera e ritirarsi in caso entrambi gli Stati decidano in tal senso.
Tradotto: non c’è alcun no all’opera che va avanti fino a prova contraria, si è solo preso altro tempo.
(da agenzie)
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