TESSERE E RICORSI, IL PD NON SA CHE PESCI PRENDERE
EPIFANI RINVIA LA SEGRETERIA A OGGI… DEVE METTERE D’ACCORDO CUPERLO CHE VUOLE BLOCCARE LE ISCRIZIONI E I RENZIANI CHE SI OPPONGONO
“Siamo in un vicolo cieco. Come fai, fai male. E se alla fine salta tutto?”.
Il panico avanza, mentre i I candidati si scontrano a colpi di dati. “Abbiamo vinto i congressi locali 49 a 35”, va dicendo Cuperlo.
E Luca Lotti, renziano, responsabile Enti locali: “Dati falsi, con noi abbiamo contati una cinquantina di segretari”.
Ma in realtà , lo scontro si consuma sui pacchetti di tessere, lievitati in modo tutt’altro che trasparente, sui ricorsi.
Sui congressi da sospendere e le iscrizioni da bloccare.
Il candidato dalemian-bersaniano fa addirittura un appello: “Il tesseramento si blocchi il 7 novembre”. Ma i renziani si oppongono: “Non si cambiano le regole in corsa”.
Ognuno pensa di difendere la propria convenienza: i cuperliani hanno cercato di fermare l’avanzata di Renzi, consegnandogli un partito ostile e bisogna vedere se ci sono riusciti.
Infatti, molti segretari locali sono stati votati da entrambe le fazioni. Renzi da parte sua pensa che molti dei tesserati “onesti” dell’ultima ora sono i suoi, e non vuole recedere. Il 7 non è data casuale. Da quel giorno gli iscritti cominceranno a votare il segretario nazionale: le percentuali finali non sono secondarie, seppure l’ultima parola è alle primarie.
“C’è molto interesse a sporcare tutto, per complicare i processi decisionali. Ma io sono convinto che al di là di alcuni casi, il grosso è pulito”, dice il renziano in commissione congresso, Lorenzo Guerini.
Ieri era prevista la segreteria. Ma alle 17:36 le agenzie battono la notizia: riunione rinviataa stamattina, causa “informativa” della Cancellieri (un renziano la definisce “cerimonia funebre”. Strani lapsus). Spiegano dallo staff del segretario che si parlerà “anche” del congresso, ma soprattutto della legge di stabilità .
Nella perfetta tradizione, nel non saper che fare, si rimanda.
Epifani è contrario a bloccare il tesseramento, ma propenso a sospendere qualche congresso. Ma ha il peso ,alla scadenza del suo mandato, e con una segreteria spaccata, di imporre una linea?
E allora, dallo staff si dice che “tocca alla commissione congresso decidere”. Commissione che s’è riunita ieri sera. E che ha deciso? “Niente, solo adempimenti burocratici”, è la sintesi di chi c’era.
La motivazione ufficiale è che le commissioni locali (spesso più che parti in causa, visto che tra i membri ci sono anche i candidati) — convocate tra ieri e oggi — finiscano il loro lavoro. Se non riescono a risolvere le controversie, si passa al nazionale.
L’ultima parola spetterebbe ai Garanti, che si incontrano venerdì: ma non è ancora chiaro il loro vero perimetro di competenze. Il solito sistema di scatole cinesi, per cui alla fine ognuno butta su gli altri la responsabilità e nessuno decide. “Anche nella Dc di una volta il tesseramento si chiudeva molto prima: perchè i casi di inquinamento, brogli e quant’altro ci sono sempre stati, e così si aveva il tempo di risolverli. Noi prenderemo i provvedimenti necessari, ma non è con la Commissione di garanzia che si risolve il problema politico”, spiega uno dei componenti, Giovanni Bruno.
Si racconta di decine e decine di ricorsi. Molti mettono nel mirino proprio la regola di consentire il tesseramento fino all’ultimo momento.
“L’ha voluta l’ex responsabile Organizzazione Nico Stumpo — raccontano in molti — un po’ perchè gli iscritti erano davvero pochi, un po’ per fare cassa”.
E lui si difende: “Io avevo detto che le regole non si dovevano cambiare. L’hanno voluto i renziani. E allora, eccoci qui”.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply