TRIONFO DEL PAPA TRA I GIOVANI DI NAIROBI: “NO ALLA CORRUZIONE, I RICCHI COSTRINGONO I POVERI NELLE PERIFERIE”
LA VISITA ALLA BIDONVILLE DOVE VIVONO DUE MILIONI DI PERSONE
Nel terzo giorno della sua visita in Africa, papa Francesco ha incontrato migliaia di giovani che lo hanno accolto come una rock star nello stadio di Nairobi dopo una tappa alla baraccopoli di Kangemi, una delle più povere della capitale.
Qui, in mezzo a centinaia di persone che hanno festeggiato il suo arrivo cantando inni africani e il “Salve Regina” in latino, il pontefice è arrivato nella papamobile accompagnato dai cardinali Parolin e Turkson per dirigersi alla parrocchia di San Giuseppe, dove ha percorso lo stesso viottolo di fango e polvere che viene utilizzato normalmente dai fedeli.
Bergoglio, in mezzo alle baracche sconnesse ma ridipinte con colori pastello, ha dichiarato di sentirsi “a casa”, ma ha accusato “le minoranze che concentrano potere e ricchezza” di costringere “la crescente maggioranza” a “rifugiarsi in periferie abbandonate, inquinate e scartate”.
Poi ha lodato la “saggezza e la cultura dei quartieri popolari” che si oppone ai disvalori della società consumistica.
Non è un caso che il pontefice abbia voluto mescolarsi alla periferia di Nairobi dove vivono in condizioni disperate due milioni di persone, divisi in enormi quartieri abbandonati come Kibera, lo slum più esteso dell’Africa con un milione di abitanti e un reddito giornaliero di 60 centesimi di dollaro.
Agli abitanti della bindonville papa Francesco ha riconosciuto che non si può ignorare “la terribile ingiustizia della emarginazione urbana” che comporta affitti abusivi, mancanza di acqua, accaparramento di terre, violenze e gang criminali.
Per questo ha invitato i vescovi a supportare la battaglia per una condizione più dignitosa degli slum: “Faccio appello a tutti i cristiani, in particolare ai pastori a rinnovare lo slancio missionario, prendere iniziativa contro tante ingiustizie, a coinvolgersi nei problemi dei cittadini, ad accompagnarli nelle loro lotte, a custodire i frutti del loro lavoro collettivo e celebrare insieme ogni piccola o grande vittoria”.
Ai giovani che hanno partecipato all’incontro nello stadio Kasarani, invece, il papa ha parlato della corruzione come “cammino di morte” che esiste ovunque “anche in Vaticano”: “Non prendeteci gusto. Non accettate guesto zucchero che si chiama corruzione”. “La corruzione ci sottrae l’allegria, le persone corrotte non vivono la pace”.
Un altro pericolo, ha proseguito il pontefice, è l’estremismo religioso dei ragazzi che entrano nei gruppi armati per compiere atti criminali: “Per evitare che un giovane sia reclutato – ha aggiunto – servono educazione e lavoro perchè se non ha lavoro e non ha educazione che futuro può aspettarsi?” ha detto papa Bergoglio, secondo il quale la tentazione dei radicalismi e dei fondamentalismi è in qualche modo collegata anche ad un “sistema internazionale ingiusto che mette al centro dell’economia non la persona ma il dio denaro”.
Infine un invito ai giovani di sconfiggere “il tribalismo” che mette a repentaglio la pace in Africa.
Dopo un incontro con i vescovi del Kenya si svolgerà il congedo all’aeroporto internazionale “Jomo Kenyatta” dal quale Bergoglio partirà per la seconda tappa, l’Uganda, dove in serata visiterà Munyonyo, uno dei luoghi simbolo dei martiri ugandesi. Domenica toccherà alla Repubblica Centrafricana dove aprirà la Porta Santa, a Bangui.
(da “Huffingtonpost”)
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