TRIPLICE SUIDICIO DI CIVITANOVA, LA FOLLA ESASPERATA AI FUNERALI GRIDA “ASSASSINIO DI STATO”
LA BOLDRINI CI METTE LA FACCIA: “AVEVO IL DOVERE DI ESSERCI, TROPPO FACILE ANDARE SOLO DOVE TI ACCOLGONO CON APPLAUSI. LORO HANNO DIRITTO A ESSERE INDIGNATI”
La cittadina marchigiana non solo piange i suoi morti. Grida anche.
Quando nella Chiesa di San Pietro e Paolo di Civitanova Marche sono arrivati i feretri dei tre anziani che si sono tolti la vita per difficoltà economiche, la folla presente ha cominciato a urlare: “Questo è un omicidio di Stato”, “Omicidio della politica”, “Ladri”, “Vergogna”, “Neanche gli animali sono trattati così”.
Una donna ha detto: “Non è vero che non hanno chiesto aiuto, non glielo hanno dato”, “Abbiamo persone in condizioni di indigenza”.
I segnali c’erano stati già la mattina.
In visita per incontrare i familiari di Romeo Dionisi, Anna Maria Sopranzi e del fratello Giuseppe, il presidente della Camera Laura Boldrini è stata contestata.
Perchè la ferita del triplice suicidio che ha colpito Civitanova Marche è aperta.
Dallo Stato e da chi, ora, lo rappresenta. “Boldrini, hai paura a parlare con noi? Eppure sei una marchigiana”, ha detto un uomo rivolgendosi alla terza carica dello Stato mentre stava entrando nel palazzo comunale per incontrare il sindaco.
Qualcuno tra le persone radunate fuori l’ha anche applaudita. “Faceva meglio a non venire”, ha detto la sorella di Romeo Dionisi.
Dopo aver partecipato alla cerimonia in Comune, la presidente della Camera ha fatto visita alle tre salme, presso la sala mortuaria dell’ospedale cittadino.
Si è raccolta in silenzio di fronte alle bare e si è intrattenuta a parlare, per qualche minuto, con alcuni parenti, tra i quali Gianna Dionisi, sorella di Romeo.
“Ci tenevo ad essere qui, è una tragedia immensa. Bisogna stare vicino alle persone e passare ai fatti, dando risposte ai bisogni concreti”, ha detto Boldrini senza fermarsi a parlare con i giornalisti.
Davanti al comune un capannello con diverse persone. “Non ce la facciamo più”, “Non c’è futuro per i giovani” dicevano.
Al suo arrivo nella cittadina dove è in corso una riunione aperta in memoria, ad attenderla c’era il sindaco Tommaso Claudio Corvatta.
Non si è accorta della contestazione. Il presidente della Camera ha invece rivendicato in una nota inviata dopo la visita “il primo dovere delle istituzioni” ad “esserci, a metterci la faccia, tanto più nei momenti duri. Sarebbe troppo comodo, e per quanto mi riguarda inaccettabile, scegliere di essere presenti soltanto dove è garantito l’applauso”.
“Non mi sono accorta di alcuna contestazione, nè all’ingresso, nè all’uscita dal Comune di Civitanova”, ha scritto Boldrini.
“E comunque – spiega ancora nella nota – chi sopporta il peso di queste tragedie ha tutto il diritto di esprimere come ritiene il suo dolore e la sua indignazione, che non hanno niente a che vedere con le strumentalizzazioni politiche imbastite da qualche frangia estremista. A maggior ragione dopo aver incontrato i familiari delle vittime, che inizialmente avevano espresso qualche perplessità sulla mia presenza, e la comunità di Civitanova, ritengo che fosse giusto venire qui oggi, come cittadina di questa Regione e come presidente della Camera”.
I conoscenti però ripetono che nessuno aveva capito il loro dramma: “Li ha uccisi la dignità “.
“Ti vergognavi di essere caduta in povertà “, ma non dovevi essere tu a vergognarti”, ha letto durante la cerimonia un’amica di Anna Maria Sopranzi a nome di tutte le altre amiche.
“Ciao Anna, ci mancherà tanto il tuo sorriso buono, ti ricorderemo quando leggevi le riviste sul terrazzo. Non dimenticheremo – ha detto ancora l’amica – l’onestà , l’umiltà e la tua discrezione. Il tuo sorriso ci accompagnerà sempre, stacci vicino perchè abbiamo ancora bisogno di te”.
Anche il cognato di Dionisi, Giuseppe Giudici, ieri aveva espresso la propria rabbia: “Tanto è inutile girarci attorno, lo sanno tutti chi li ha uccisi: l’Inps, che inseguiva Romeo da quattro anni. Ma anche Equitalia. Insomma lo Stato. Vale per loro ma anche per tanta altra brava gente. Romeo e Anna non volevano chiedere aiuto ed erano terrorizzati”, ha aggiunto l’uomo davanti all’obitorio dove sono stati portati i corpi.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “è molto provato”, ha riferito il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca a cui il Capo dello Stato ha affidato un messaggio di cordoglio da portare ai familiari delle tre persone morte suicide.
“Il presidente della Repubblica – ha detto Spacca, presente ai funerali – mi ha chiesto di portare alle famiglie il suo cordoglio e il senso profondo di dolore per questo dramma che rappresenta il dramma che vive la comunità nazionale”.
(da “la Repubblica”)
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