UFFICIO INSULTI
TRASPARENZA E INFORMALITA’: IL NUOVO RAPPORTO TRA CITTADINI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Ha destato qualche scalpore il cartello apparso nei giorni scorsi in un ufficio del Comune di Roma e poi inspiegabilmente rimosso per ordine di un assessore.
«Il pubblico si riceve nei giorni di martedì e venerdì dalle 10 alle 12, previo appuntamento telefonico. L’altri giorni dobbiamo lavorare. Si prega di non essere insistenti, altrimenti ci vedremo costretti, anche se contrario alla nostra educazione, a prendervi a parolacce ed insulti». Lo scalpore, naturalmente, è tutto per quelle quattro generose ore di apertura alla settimana, indicate con inusitata chiarezza all’inizio dell’avviso.
La frase successiva — «L’altri giorni dobbiamo lavorare» — parrebbe invece la conferma di qualcosa che si sapeva già , e cioè che il dialogo con i contribuenti non è un lavoro, ma una gentile concessione, e che per ottenere un impiego pubblico la rivisitazione dialettale della lingua italiana non è obbligatoria però certamente aiuta.
Quanto alla promessa dei dipendenti comunali di seppellire i postulanti sotto un profluvio di contumelie, essa rientra nel quadro di un nuovo rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, improntato a trasparenza e informalità : adesso chi si avvicina allo sportello sa cosa lo aspetta.
Massimo Gramellini
(da “La Stampa”)
Leave a Reply