“UN TEMPO ANDAVAMO A SALVARE LA GENTE E POTEVAMO VANTARCENE, ADESSO C’È UNA GRAVISSIMA MENOMAZIONE”: PARLA VITTORIO ALESSANDRO, EX PORTAVOCE DEL COMANDO GENERALE DELLA CAPITANERIA DI PORTO
“FRONTEX È UN’ISTITUZIONE EUROPEA NATA A DIFESA DEI CONFINI. QUANDO È APPARSA, SI PENSÒ DI DARLE COME REFERENTE LA GUARDIA DI FINANZA, UN CORPO CHE NON SI OCCUPA DI SOCCORSO, MA DI POLIZIA. È LO SNATURAMENTO DELLA CULTURA MARINARA”
«È cambiato tutto, e in breve tempo. Un tempo andavamo a salvare la gente e potevamo vantarcene, eravamo ripagati solo da questo, adesso c’è una gravissima menomazione di chi per anni nella Guardia costiera ha svolto questo compito».
Vittorio Alessandro, ex portavoce del Comando generale della Capitaneria di Porto, ufficiale con lunga esperienza a Lampedusa, oggi fa parte del “Comitato per il diritto al soccorso”.
Cos’è cambiato e da quando?
«È cambiato da quando – diciamo dall’epoca del ministro Minniti e poi dall’avvio dei decreti sicurezza – la tendenza è stata quella di portare sul mare quello che è un problema di terra, la difesa dei confini. In mare non si fanno selezioni, in mare non si fanno attività di polizia, perché queste attività possono essere pericolose. Frontex è un’istituzione europea nata a difesa dei confini. Quando è apparsa sulla scena, si pensò di darle come referente nazionale la Guardia di finanzia, cioè un Corpo che non si occupa di soccorso, ma di polizia. È lo snaturamento della cultura marinara, per cui il soccorso recede di fronte alle esigenze di polizia. Ma la Guardia costiera ha un’altra storia…».
Possibile che la Guardia costiera non fosse al corrente fino a disastro avvenuto?
«Conoscendo non solo i metodi, i protocolli della Guardia costiera, ma anche l’impegno che versa alla causa del soccorso, mi sono fatto l’idea che non sia stata chiamata in causa. La vicenda è stata assolta da altri, con finalità che non riguardavano il soccorso. L’andazzo è questo, prevale l’idea di portare avanti un’operazione di polizia. Si è instaurata questa mentalità, che ha prodotto questo effetto e altri ne produrrà».
(da La Stampa)
Leave a Reply