UNA GIOVANE VENTENNE COME ME NON PUO’ VOTARE GIORGIA MELONI
LA LEADER FDI E’ RIMASTA INDIETRO CON LE LANCETTE DELLA STORIA
Una giovane ventenne come me non può votare Giorgia Meloni per un motivo semplice: è rimasta indietro con le lancette della storia.
Non ne faccio nemmeno una questione di “passato scomodo” (non ha ancora fatto i conti con il fascismo per quanto cerchi di accaparrarsi consensi con dichiarazioni fatte all’ultimo minuto in vista delle elezioni) ma ne faccio una questione di attualità e futuro.
Giorgia Meloni e il suo partito hanno una visione anacronistica del presente, non vogliono fare riforme coraggiose che facciano evolvere il nostro Paese ma vogliono regredire.
Non hanno una visione globale, sono convinti che la globalizzazione e l’Europa ci abbiano solo penalizzato, quando in realtà grazie al libero scambio e alle contaminazioni culturali oggi noi giovani abbiamo molte più opportunità e prospettive rispetto a prima.
Sono contrari ai diritti civili e ritengono che non siano una priorità, quando è chiaro a tutti che i diritti siano l’unica cosa che conta davvero all’interno di una comunità, meno diritti vuol dire anche avere una società che produce di meno e quindi che cresce di meno.
Giorgia Meloni inoltre secondo me non sostiene le giovani donne e questo è uno degli elementi che mi fa più dispiacere.
Da una donna forte e di potere come lei mi sarei aspettata prese di posizione diverse, invece continua a battere sul concetto di “famiglia tradizionale” e sull’idea malsana che esista un capo di famiglia e che quest’ultimo debba essere un uomo.
Tralasciando il fatto che trovo questa narrazione molto contraddittoria con quella che è la sua condizione personale, in quanto Giorgia Meloni non è sposata ma ha una figlia, e tra i due nella coppia, è lei quella più famosa e “potente” agli occhi dell’opinione pubblica.
La cosa che più mi colpisce in senso negativo di questo suo “storytelling” è come per lei sia tutto concesso e per le altre invece no, lei è una donna di potere, in quanto tale dovrebbe spingere per garantire maggiori diritti e possibilità di carriera per le donne, invece fa l’esatto contrario promuovendo una visione che si potrebbe riassumere così: “The man is the king of the house” (L’uomo è il re della casa) che io ritengo nociva e non adatta per i nostri tempi.
Infine ha un registro verbale violento e diseducativo sia per le giovani leader donne che si stanno facendo strada ma anche per tutti i più giovani che si stanno affacciando adesso alla politica. Questo suo modo di approcciarsi al prossimo così violento e combattivo a mio parere non delinea una leadership forte, ma un cattivo esempio, e non è mai una buona cosa essere rappresentati da chi preferisce gli slogan e le urla alla sostanza.
Insomma Giorgia Meloni è rimasta indietro, non so se per scelta tattica o per convinzione, ma è un dato di fatto che la sua proposta politica sia ancorata ad un’epoca che di sicuro non è quella che stiamo vivendo oggi. Un ventenne non può votare un’idea di Paese vecchia perché non è lui stesso vecchio, guarda naturalmente al futuro e sostiene chi vuole un’Italia all’avanguardia che abbia uno sguardo sul mondo e tuteli i diritti.
Una politica che vuole riportarci indietro con le lancette della storia, è una politica destinata a risvegliare vecchi ricordi nei più anziani ma anche a sparire, perché i più giovani guardano sempre avanti e mai indietro.
(da Huffingtonpost)
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