UNA LIQUIDAZIONE TRA 43.000 E 257.000 EURO E UN VITALIZIO DI 4.500 EURO PER I CONSIGLIERI REGIONALI NON RIELETTI
CASTA, QUANTO CI COSTI: INDENNITA’ DA SOGNO PER CHI PERDERA’ LA POLTRONA… A CARICO DEI CONTRIBUENTI 32 MILIONI DI LIQUIDAZIONI E 100 MILIONI DI VITALIZI….TRA STIPENDIO E RIMBORSI SPESE, LO STIPENDIO DI UN CONSIGLIERE REGIONALE VIAGGIA INTORNO AI 12.000 EURO
In fondo perdere la poltrona non farà certo piacere, ma accompagnare la dipartita delle aule regionali con un bel malloppo in tasca allevia di sicuro la sofferenza.
In vista delle prossime elezioni regionali, con il naturale ricambio tra chi esce e chi subentrerà , il settimanale l’Espresso, oggi in edicola, indica i benefici di cui gode la casta dei politici regionali, a cominciare dalle ricche liquidazioni che andranno agli uscenti.
Ad ogni ex consigliere, per soli cinque anni di esercizio delle funzioni, andranno in media 43.000 eurini esentasse, mentre i veterani con tre legislature alle spalle potranno portarsi a casa anche la bellezza di 257.000 euro, con una possibilità di ulteriore incremento del 15%.
Con le dovute variazioni da regione a regione, ci sono quelle più risparmiose e quelle più magnanime, alla fine di quest’anno ai consiglieri regionali trombati andranno complessivamente 32 milioni di euro di liquidazioni, mentre i vari vitalizi per gli ex si supereranno i 100 milioni di euro.
Ovviamente a carico del contribuente italiano.
Anche le buste paga marciano su ritmi da grande dirigente d’industria: tra stipendio netto e rimborsi vari si può arrivare anche a 14.000 euro mensili. Presidenti e assessori anche di più.
La Lombardia ha 80 consiglieri regionali che percescono uno stipendio netto base tra i 3.602 e i 5.937 euro, cui sono da aggiungere i rimborsi da un minimo di 6.362 a un massimo di 8.952 euro.
E per la pensioncina, un vitalizio mensile di 4.374 euro.
Il Piemonte ha 63 consiglieri, uno stipendio netto mensile da 6.453 a 8.788 euro, rimborsi da 2.482 a 10.176 euro, una liquidazione da 85.770 a 257.312 euro e un vitalizio mensile di 4.590 euro.
Dal Nord al Sud la pacchia è trasversale, non dipende da confini geografici o dalla bandiera politica.
Per non parlare delle Regioni a statuto speciale che hanno chiaramente privilegi speciali.
Basti pensare che in Sicila gli ex consiglieri costano alla Stato ben 23 milioni l’anno e godono di una serie di benefit : corsi di aggiornamento politico-culturale che costano 1,8 milioni di euro l’anno e persino corsi di lingua.
Compreso un contributo fisso di 5.000 per sostenere le esequie funebri.
Una forma di “buonuscita definitiva” non solo dalla Sala dei Normanni, ma proprio da questo mondo.
Non ci risulta che alcun partito in campagna elettorale per le prossime regionale abbia messo nel programma il dimezzamento di stipendi, liquidazioni e vitalizi.
Finalmente una prassi su cui maggioranza e opposizione si trovano d’accordo…
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