VERTICE DEL VECCHIUME AD ARCORE: MARCIA INDIETRO SU TUTTO, BOSSI FA FINTA DI CHIEDERE, SILVIO FA FINTA DI ESISTERE
NESSUNA RIDUZIONE DELLE TASSE, NESSUN VICEPREMIER, ALFANO NON MOLLA LA POLTRONA DI MINISTRO, I MINISTERI AL NORD SI RIDUCONO A QUALCHE UFFICIO DI RAPPRESENTANZA, AI REFERENDUM “CI SI ADEGUERA'”… PIU’ FITTE LE DELEGAZIONI DEI COMPAGNI DI MERENDA CHE LE IDEE PARTORITE DAL CONCLAVE DI ARCORE
“L’alleanza con la Lega è solida, andiamo avanti fino a fine legislatura”.
Il ministro della Giustizia e neosegretario del Pdl Angelino Alfano ci prova a riassumere le circa tre ore inutili di vertice tra i bolliti Umberto e Silvio
Sul tavolo c’era la strategia dell’esecutivo per rispondere al risultato catastrofico delle amministrative, l’atteggiamento del Carroccio e la questione economica.
E proprio sul fisco non si segnalano passi avanti. “Taglio delle tasse? E’ programmata la riforma fiscale, poi vedremo cosa si potrà fare” glissa Silvio Berlusconi, aggiungendo poi un’espressione ancor più aggrovigliata che suona molto come una dichiarazione di impotenza: “Noi vogliamo sempre farlo, ma bisogna vedere se le condizioni ci consentiranno di farlo. L’intenzione è quella”.
Il presidente del Consiglio nega inoltre di aver parlato con la Lega del candidato premier nel 2013.
E si dice fiducioso sulla tenuta del governo: “Durerà fino alla fine della legislatura”.
In realtà , riferiscono alcune indiscrezioni, il Cavaliere si sarebbe trovato davanti un Bossi che prendendo in contropiede il suo interlocutore gli avrebbe chiesto di valutare la possibilità di prepararsi anche all’eventualità del voto anticipato. Davanti a questa possibilità fatta balenare dal ‘Senatur’ – riferisce chi ha partecipato all’incontro – da parte di Berlusconi non sarebbero arrivate però risposte chiare.
Il ministro Alfano nasconde la possibilità di una manovra entro giugno: “Abbiamo avuto un discorso di ordine generale e non era questa la sede in cui parlare in dettaglio ma ciò che importa politicamente è che si è ulteriormente rafforzata la volontà di andare avanti e concludere questa legislatura”.
Sembra, dunque, che Giulio Tremonti sia riuscito ad imporre la sua linea del rigore, accantonando la richiesta leghista di dare, almeno al momento, un segnale alla base con provvedimenti per le piccole e medie imprese o addirittura con un abbattimento di un punto percentuale di tutte e 5 le aliquote in vigore.
Alfano giura che “non si è parlato dell’ipotesi di nominare due vicepremier” (circolava l’ipotesi che il Carroccio ne volesso uno), mentre per quanto invece riguarda il suo ruolo di ministro della Giustizia rimanda a quando “la mia funzione di segretario entrerà nel vivo con la modifica dello statuto del Pdl”.
Passeranno mesi, per capirci., nulla pare più urgente, è una ritirata su tutta linea del fronte.
Al Nord dovrebbero essere dislocati degli uffici di rappresentanza di alcuni ministeri, pur se “altamente operativi”.
In pratica il nulla, tanto è vero che Alemanno ha dato volentieri l’assenso, visto che nulla si trasferirà da Roma.
Solo palle da spendersi, uso gonzi di Pontida.
Quanto ai referendum, il premier si è già detto pronto ad adeguarsi al voto popolare, l’importante è non mollare la poltrona.
Da sottolineare la presenza al summit del condannato in secondo grado per appropriazione indebita e ricettazione Aldo Brancher.
Un tocco di classe non guasta mai: nulla che non sia elegante.
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