“VIVERE IN STRADA NON E’ REATO”: SENZATETTO ASSOLTO DALLA CASSAZIONE, NIENTE MULTA DI MILLE EURO
SERVA DA MONITO A QUEI SINDACI CHE PARLANO DI DECORO: PENSATE A DARE LORO UN ALLOGGIO INVECE CHE MULTE
Non è reato e non può essere condannato chi vive per strada, “su di un marciapiede con i cani, in una baracca precaria di cartoni e pedane in legno”.
Anche se vige un’ordinanza del sindaco in tal senso.
Così la Cassazione ha assolto un uomo, condannato a pagare mille euro a Palermo nei primi due gradi di giudizio
Il fatto era successo nel capoluogo siciliano nel dicembre 2010. Un 45enne italiano che viveva su un marciapiede insieme ai suoi cani era stato condannato dal tribunale di Palermo a pagare 1000 euro per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità , reato previsto all’articolo 650 del codice penale, visto che non aveva rispettato l’ordinanza del sindaco di divieto di bivaccare e predisporre accampamenti di fortuna per non alterare il decoro urbano ed essere d’intralcio alla pubblica viabilità .
Il difensore ha rilevato, nel ricorso in Cassazione, che l’uomo senza fissa dimora “versasse in stato di necessità , situazione tra le quali doveva essere compresa l’esigenza di un alloggio”.
Osservazione che ha trovato d’accordo la Cassazione.
Secondo la prima sezione penale (sentenza n.37787), l’ordinanza del sindaco è “una disposizione di tenore regolamentare data in via preventiva ad una generalità di soggetti, in assenza di riferimento a situazioni imprevedibili o impreviste”, e “non è sufficiente l’indicazione di mere finalità di pubblico interesse”.
La Corte ha quindi annullato la condanna perchè il fatto non sussiste.
(da “Huffingtonpost”)
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