Febbraio 14th, 2008 Riccardo Fucile
PARTITO UNICO E CLIMA DA CASERMA … LA CULTURA LIBERALE E’ RISPETTO DELLE DIVERSITA’… A RIMORCHIO DI VELTRONI ? NO GRAZIE.
Da 12 anni a questa parte il Polo e/o Casa delle Libertà ha ridato voce, dopo la caduta della prima Repubblica, a milioni di Italiani di Centrodestra ( e sottolineiamo Centro-Destra) che hanno trovato una sintesi politica ( con pregi e difetti ovvio) tra filoni culturali diversi ( liberale, cattolico, nazionale e sociale), grazie anche a una leadership forte come quella rappresentata da Silvio Berlusconi… e fin qui, penso, siamo tutti d’accordo.
A novembre Berlusconi lancia il Popolo della Libertà , come superamento di Forza Italia e come aggregatore degli alleati, AN, UDC e Lega: tutti rifiutano allora, con toni diversi, questa ipotesi. Cade Prodi, si avvicinano le elezioni, Veltroni decide di andare da solo, mollando la sinistra radicale: i sondaggi lo danno in crescita intorno al 30% proprio per questa …mossa della disperazione.
Il centrodestra, che disperato non lo era affatto ( veleggiava intorno al 56% coi 4 partiti fondatori, più gli aggregati vecchi e nuovi), si complica la vita…e decide una “fusione a freddo” nel Partito unico del “Popolo della Libertà “, con Fini che sgomitando stavolta arriva per primo in caserma, prima del coprifuoco.
Un conto era iniziare un “percorso comune” a novembre ( se non prima), aprire un serio e strutturato dibattito interno di condivisione di idee e valori, un altro pretendere che il mattino tutti si schierino per l’alzabandiera, quando a novembre nessuno era disposto a mettersi sull’attenti ( Fini, Bossi e Casini). Non accusiamo Veltroni di fusione a freddo, se poi lo si clona per “stare ai tempi”, come se la politica fosse solo immagine. Continua »
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Febbraio 14th, 2008 Riccardo Fucile
RIDURRE LE TASSE SI PUO’ … BASTA NON PRENDERE ESEMPIO DA LUI
Tra il dire e il fare…c’è di mezzo la capitale, è il caso di dire. Mentre il centrodestra “rincorre” l’amerikano Veltroni che copia pure i discorsi di Obama per sentirsi sempre più parte integrante della “Grande Mela”, quasi che il “novismo” sia diventato contagioso anche da queste parti (salvo che per alcuni che, nonostante tante legislature alle spalle, non mollano mai la “poltrona”), sfugge a molti il vero terreno sui cui Veltroni andrebbe incastrato.
Basterebbe ricordargli una sua frase, detta con l’enfasi teatrale sua propria. ” Lo anticipo ora: ridurre le tasse si può”…respiro profondo, signora in pelliccia in prima fila annuisce estasiata a siffatta novella…sì Walter, lo sapevamo che si può…basta non fare come te. La sua promessa, infatti, è l’esatto contrario di quanto da lui realizzato in qualità di sindaco della Capitale, nel corso del doppio mandato in Campidoglio. Gli impegni pre-elettorali si dissolvono solitamente a urne chiuse, quindi l’unico modo per soppesarne l’attendibilità sta nel valutare i precedenti.
Nel caso del rapporto “Veltroni e fiscalità ” le cifre parlano chiaro: dopo 7 anni di gestione Veltroni, Roma è oggi al vertice di tutte le classifiche comparative sulle tasse locali (ICI in testa), di cui anzi detiene, secondo l’associazione nazionale dottori commercialisti, il record italiano per la famiglia tipo. A fronte di una offerta di servizi nettamente sotto la media. Continua »
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Febbraio 14th, 2008 Riccardo Fucile
ASSENTEISTI, PEDOFILI, STUPRATORI, FUNZIONARI CORROTTI: IN ITALIA LO STATALE NON PUO’ ESSERE LICENZIATO E TORNA SUL LUOGO DEL DELITTO…
Notizia di qualche giorno fa: a Milano un funzionario della Agenzia delle Entrate viene arrestato mentre sta per incassare una mazzetta di 150.000 euro a fronte di una verifica fiscale. Ora è a San Vittore, ma lo Stato continuerà a pagargli metà stipendio, circa 1.000 euro al mese. Se il giudizio, nei vari gradi, non arriverà entro 5 anni ( come è quasi certo), il funzionario potrà tornare in servizio. Girolamo Pastorello, direttore del Personale della Agenzia spiega infatti che ” a differenza del settore privato, il datore di lavoro pubblico può solo sospendere in via cautelare il dipendente indagato o imputato. La sospensione cautelare può durare al massimo cinque anni con il pagamento del 50% dello stipendio”. Il problema è che la condanna definitiva arriva spesso trascorsi i 5 anni e così accade che dipendenti rei confessi di episodi di corruzione e concussione vengano reintegrati in servizio. Oggi sono 22 quelli che lavorano tranquillamente al loro posto in tale situazione…
Cambiamo settore: una relazione della Corte dei Conti evidenzia che sono 47 gli insegnanti e i bidelli condannati per reati a sfondo sessuale dal 2001 in poi. Di questi, solo 23 sono stati allontani dal lavoro a contatto con i fanciulli e il tempo medio tra il reato e la sospensione cautelare è di 575 giorni. Altri 6 dipendenti se ne sono andati volontariamente. Per gli altri 18 lo Stato non è riuscito a fare nulla per allontanarli da un incarico a stretto contatto con i bambini. Emblematico il caso dell’insegnante campano condannato per abusi sessuali su minori, ma rimasto per 12 anni nella stessa scuola. Continua »
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Febbraio 14th, 2008 Riccardo Fucile
VTE BLOCCATO, L’EX PRESIDENTE AGLI ARRESTI, INDAGATI ARMATORI…DANNI PER 70 MILIONI DI EURO E OCCUPAZIONE A RISCHIO… CI RIMANE IL MERLO PARLANTE
Nell’arco degli ultimi tre mesi, il porto di Genova ha subito una serie di scosse “telluriche” che hanno evidenziato tutte le contraddizioni e i conflitti di interessi in banchina tra i “poteri forti” genovesi. Quasi alla scadenza del mandato un’inchiesta della Magistratura ha portato all’arresto del presidente della Autorità portuale, Giovanni Novi, con l’accusa di turbativa d’asta, concussione e truffa aggravata. Secondo i magistrati, Novi avrebbe fatto pressione in due occasioni su alcuni terminalisti per farli ritirare dalla gara di assegnazione del terminal “Multipurpose”, dopo la rinuncia della MSC (Mediterranean Sh. Co.). Ed è proprio sulle concessioni di questo terminal ( il più ambito del porto, il più grande d’Italia) che si concentra l’inchiesta. I giudici ritengono che Novi abbia agevolato la Tirrenia, concedendo alla compagnia una buona fetta del commercio marittimo dello scalo. In pratica l’Authority portuale avrebbe concesso spazi alla Tirrenia senza che essa abbia mai partecipato alla gara, danneggiando così i concorrenti. La Tirrenia non aveva poi manodopera propria, ma si sarebbe servita della Compagnia Unica di Paride Batini, leader storico dei “camalli” genovesi e si è visto in questa assegnazione la “longa manus” di un rapporto “preferenziale” tra Novi e Batini. I magistrati indagano, inoltre, sull’elargizione di 1,7 milioni di euro ai portuali di Batini, versati dall’Autorità portuale per i presunti danni subiti dalla Compagnia Unica per i “maggiori costi” che avrebbero sostenuto nel 2005, periodo di gestione transitoria del Multipurpose. Continua »
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