Febbraio 17th, 2008 Riccardo Fucile
GIUSY PEZZULO: “CIAO MIO EROE, CONTINUERO’ AL POSTO TUO”…DIGNITA’, COERENZA E CORAGGIO DEI GRANDI FIGLI DEL POPOLO …UNA LUCE DI AMORE NELLO SQUALLORE DELLA CASTA…GRAZIE PICCOLA, GRANDE DONNA
E’ l’Italia che non vediamo mai, quella nascosta alle telecamere perchè non partecipa al Grande Fratello, quella che pensa ad aiutare in casa perchè il padre è lontano, quella che non ha bisogno dei miti della “generazione Moccia” perchè ha valori e punti di riferimento in casa, nella famiglia, nella provincia italiana dove esiste ancora il “senso della comunità “. Una piccola, grande donna, Giusy Pezzulo, figlia di Giovanni, maresciallo dell’esercito italiano, ucciso in Afghanistan da una raffica di proiettili, mentre stava distribuendo acqua, pane, viveri e medicinali alla popolazione…Porta i suoi diciotto anni con orgoglio, la frangiona liscia, il piumino nero, le divise dei militari e la sua sciarpa arancione, i baci umidi e le mani fredde, le lacrime asciugate nel tricolore, gli occhi di fuoco per il suo papà eroe che, quando era vivo, amava dirlo a tutti: “Sono orgoglioso di Giusy”…Lei ha fatto vestire Oderzo e mezza Italia di tricolore con il suo appello, un’Italia abituata alla “resa” di tanti pezzenti che l’aiuto al prossimo lo predicano nei loro salotti-bene e la pace la urlano solo in corteo, senza mai fare in concreto un cazzo per i più deboli. Suo padre non predicava aiuti alimentari dietro una scrivania, li portava, non era una “volontaria dei centri di assistenza pacifisti” che organizzava serate danzante, era un militare e per questo guadagnava meno della metà di costoro… Ma per Giusy era “il suo eroe”, il suo esempio di vita ” Papà non so dove ho trovato questa forza, ma sono sicura che me la stai mandando tu, perchè hai dato a me il compito di essere più forte di tutti, perchè in fondo ci assomigliamo io e te. E dato che non ci sei più tu a dare conforto, allora devo farlo io: tranquillo papà , non mi vedrai mai rassegnata, mai “…
E sull’altare della Chiesa, mentre intorno tutti non riescono a trattenere le lacrime, Giusy lo ricorda così: ” Non voglio ricordarti in una bara a terra, anche da lontano mi facevi sentire sempre amata, non c’eri per i miei diciotto anni, ma mi sei stato vicino con un mazzo di rose rosse…So quanti mi ami e ricordo quando da piccola giocavamo a sposarmi con te. Ora devo crescere in fretta per stare vicino alla mamma, mi sento forte e sono sicura che sei tu a darmi questa forza: stammi sempre vicino papà …”. Continua »