GIUSY PEZZULO: “CIAO MIO EROE, CONTINUERO’ AL POSTO TUO”…DIGNITA’, COERENZA E CORAGGIO DEI GRANDI FIGLI DEL POPOLO …UNA LUCE DI AMORE NELLO SQUALLORE DELLA CASTA…GRAZIE PICCOLA, GRANDE DONNA
E’ l’Italia che non vediamo mai, quella nascosta alle telecamere perchè non partecipa al Grande Fratello, quella che pensa ad aiutare in casa perchè il padre è lontano, quella che non ha bisogno dei miti della “generazione Moccia” perchè ha valori e punti di riferimento in casa, nella famiglia, nella provincia italiana dove esiste ancora il “senso della comunità “. Una piccola, grande donna, Giusy Pezzulo, figlia di Giovanni, maresciallo dell’esercito italiano, ucciso in Afghanistan da una raffica di proiettili, mentre stava distribuendo acqua, pane, viveri e medicinali alla popolazione…Porta i suoi diciotto anni con orgoglio, la frangiona liscia, il piumino nero, le divise dei militari e la sua sciarpa arancione, i baci umidi e le mani fredde, le lacrime asciugate nel tricolore, gli occhi di fuoco per il suo papà eroe che, quando era vivo, amava dirlo a tutti: “Sono orgoglioso di Giusy”…Lei ha fatto vestire Oderzo e mezza Italia di tricolore con il suo appello, un’Italia abituata alla “resa” di tanti pezzenti che l’aiuto al prossimo lo predicano nei loro salotti-bene e la pace la urlano solo in corteo, senza mai fare in concreto un cazzo per i più deboli. Suo padre non predicava aiuti alimentari dietro una scrivania, li portava, non era una “volontaria dei centri di assistenza pacifisti” che organizzava serate danzante, era un militare e per questo guadagnava meno della metà di costoro… Ma per Giusy era “il suo eroe”, il suo esempio di vita ” Papà non so dove ho trovato questa forza, ma sono sicura che me la stai mandando tu, perchè hai dato a me il compito di essere più forte di tutti, perchè in fondo ci assomigliamo io e te. E dato che non ci sei più tu a dare conforto, allora devo farlo io: tranquillo papà , non mi vedrai mai rassegnata, mai “…
E sull’altare della Chiesa, mentre intorno tutti non riescono a trattenere le lacrime, Giusy lo ricorda così: ” Non voglio ricordarti in una bara a terra, anche da lontano mi facevi sentire sempre amata, non c’eri per i miei diciotto anni, ma mi sei stato vicino con un mazzo di rose rosse…So quanti mi ami e ricordo quando da piccola giocavamo a sposarmi con te. Ora devo crescere in fretta per stare vicino alla mamma, mi sento forte e sono sicura che sei tu a darmi questa forza: stammi sempre vicino papà …”.
Nel Duomo risuonano le note di ” Vagabondo” dei Nomadi, la canzone preferita da Giovanni …Giusy ha ancora la forza di dire ” Papà penserò io alla mamma, non la lascerò mai; spero che tu sia orgoglioso di me e da lassù vedrai come riuscirò a realizzare il tuo sogno; quello che non hai potuto portare a termine lo farò io papà , io e te continueremo sempre ad avere il nostro rapporto speciale, vivremo sempre uno dentro l’altro. Ci manchi, vagabondo: hai mosso l’Italia, guarda quante persone ci vogliono bene. Ciao Pippo, ciao mio eroe, ti voglio bene, anche la mamma ti ama, non mi vedrai mai rassegnata papà , mai “. Farà domanda per entrare nell’esercito…
Questa è l’Italia di tanti figli e figlie del popolo, gente che non chiede, che imposta il proprio percorso di vita con dignità , coerenza, amore per la vita, disinteresse. Uomini e donne che si riconoscono in valori, moralità , socialità vera, capace di esprimere e provocare sentimenti, lacrime, gioia, stima, orgoglio, ammirazione …sono persone che diventano esempio per coloro che l’esempio dovrebbero darcelo …Qualcuno ci ricorda come il popolo italiano sia ancora unito, come la famiglia sia ancora un punto di riferimento, mentre la classe politica parla il linguaggio dei privilegi, della incoerenza, dello squallido opportunismo, degli interessi, degli egoismi.
Pensiamo al bus di Veltroni che dà una riverniciata di nuovismo a una gestione distastrosa del potere da parte della Sinistra, a Napoli sepolta dalla monnezza senza che nessuno sia finito in galera, ai Verdi che prendono le provvigioni sugli impianti eolici, ai capitalisti di sinistra che firmano appelli per i “precari”, ai Colannino in lista col PD, alle giravolte patetiche di Fini per “arrivare in alto”, al ridicolo ” A Silvio” che dovrebbe essere il nuovo inno del Partito del Popolo, alle liti per le candidature tra i vari partiti “alleati”, a “la Destra” e all'”Italia dei valori” che predicano pulizia e poi diventano ” il refugium peccatorum” di arrivisti e voltagabbana periferici, a leghisti che urlano “Roma ladrona” e poi accettano contributi dai palazzinari romani…e potremmo riempire pagine e pagine…
Ma l’Italia vera e pulita è un’altra…ci sono tante piccole grandi donne come Giusy…sono loro che ci danno speranza, sono le radici del nostro popolo che non muoiono mai, nonostante tutto e tutti…grazie Giusy delle lacrime che ci hai fatto versare, un abbraccio forte forte…non mollare mai.
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