WALTER…UN AMERIKANO A ROMA
RIDURRE LE TASSE SI PUO’ … BASTA NON PRENDERE ESEMPIO DA LUI
Tra il dire e il fare…c’è di mezzo la capitale, è il caso di dire. Mentre il centrodestra “rincorre” l’amerikano Veltroni che copia pure i discorsi di Obama per sentirsi sempre più parte integrante della “Grande Mela”, quasi che il “novismo” sia diventato contagioso anche da queste parti (salvo che per alcuni che, nonostante tante legislature alle spalle, non mollano mai la “poltrona”), sfugge a molti il vero terreno sui cui Veltroni andrebbe incastrato.
Basterebbe ricordargli una sua frase, detta con l’enfasi teatrale sua propria. ” Lo anticipo ora: ridurre le tasse si può”…respiro profondo, signora in pelliccia in prima fila annuisce estasiata a siffatta novella…sì Walter, lo sapevamo che si può…basta non fare come te. La sua promessa, infatti, è l’esatto contrario di quanto da lui realizzato in qualità di sindaco della Capitale, nel corso del doppio mandato in Campidoglio. Gli impegni pre-elettorali si dissolvono solitamente a urne chiuse, quindi l’unico modo per soppesarne l’attendibilità sta nel valutare i precedenti.
Nel caso del rapporto “Veltroni e fiscalità ” le cifre parlano chiaro: dopo 7 anni di gestione Veltroni, Roma è oggi al vertice di tutte le classifiche comparative sulle tasse locali (ICI in testa), di cui anzi detiene, secondo l’associazione nazionale dottori commercialisti, il record italiano per la famiglia tipo. A fronte di una offerta di servizi nettamente sotto la media.
Secondo il Sole 24 ore, tra i Comuni capoluogo più esosi per prelievo fiscale nel 2007, Roma risulta quarta assoluta, con 655 euro a testa, appena dietro alle meno popolose Siena ( 699), Firenze ( 666), Bologna (657). Nel confronto, Milano si piazza al 41° posto, con 488 euro l’anno, meno 2% in un biennio, mentre dal 2005 il salasso dei romani è cresciuto del 14%. La media dell’autoimposizione nel nord est si ferma a 495 euro, quella nazionale a 434, addirittura 221 euro in meno che sulle sponde del Tevere.
Scendendo nel dettaglio, dei 655 euro di Roma, 387 sono targati ICI, l’imposta comunale sugli immobili, per cui l’amministrazione Veltroni è seconda solo a Siena. Seguono l’addizionale Irpef ( 100 euro), la tassa sui rifiuti ( 148 euro) l’imposta sulla pubblicità ( 5 euro) e l’addizionale energia ( 15 euro).
Esaminiamo un’altra ricerca, quella della Associazione dei Commercialisti e del centro Studi Cives tra le maggiori 9 città italiane. Si è rilevato l’esborso medio di una famiglia standard di 4 persone, dal reddito annuo di 27.000 euro e con una abitazione di 80 metri quadri. Roma al primo posto, si paga 753 euro l’anno, contro i 746 di Bologna, 739 di Napoli, Milano è penultima con 561 euro.
Uno sguardo al commercio: un ristorante da 300 metri quadri e 5 addetti a Roma paga il 300% in più di tassa rifiuti che a Milano ( 28 euro al mq contro 10,2).
L’Andoc ha poi incrociato questi dati con la classifica della qualità della vita di “Italia Oggi”…esce fuori che Roma, prima nel prelevare quattrini, è al 51° posto per i servizi ai cittadini, Bologna è sesta, Milano ventunesima.
Tutto questo malgrado la Capitale, oltre ai balzelli locali, riceva dal 1999 i fondi pubblici del Giubileo ( 932 milioni tra 2006 e 2009).
Questo è il quadro su cui per troppo tempo si è taciuto, anche nel Centrodestra, quasi per uniformarsi alla cultura dell’effimero con cui l’amerikano Walter ha addormentato i romani per tanti anni, come se un festival del Cinema o una “notte bianca” fosse il segno distintivo di un buon amministratore.
Ecco un argomento forte che suggeriamo al Centro-destra: chi non sa amministrare Roma non può governare il Paese…pausa…sospiro…sguardo in puro stile dell’amerikano a Roma…
Ogni tanto stringetelo all’angolo, invece di inseguire le sue elucubrazioni, altro che spirito di sudditanza e “grandi intese” …questo è un vecchio arnese della politica, da 30 anni al potere, un burocrate del vecchio PCI…il fatto che sia più intelligente di altri ci deve forse far dimenticare cosa rappresenta? O gli strumenti per “incastrare” il suo presunto buonismo? Non voleva andare in Africa ad aiutare il terzo mondo? Ci starebbe tre giorni…poi volo diretto a Miami…mandatelo tra i suoi miti…ma che ci resti, in subordine mandatelo…dove preferite.
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