META’ DEGLI INGLESI SONO ANALFABETI, MA I LORO SINDACATI PENSANO A CACCIARE GLI OPERAI SPECIALIZZATI ITALIANI
Febbraio 2nd, 2009 Riccardo FucileLA VERITA’ PER CUI NELLA RAFFINERIA INGLESE LAVORANO GLI OPERAI SPECIALIZZATI DELLA IREM…SONO ANNI CHE LA TOTAL AVEVA PROBLEMI E NON NE VENIVA A CAPO, LA IREM E’ UNA DELLE PRIME QUATTRO AZIENDE AL MONDO SPECIALIZZATA NELLA MANUTENZIONE DI RAFFINERIE E HA OPERAI ESPERTI… GLI INGLESI PENSINO SEMMAI AI PROPRI MILIONI DI STUDENTI INCAPACI DI LEGGERE, SCRIVERE E FARE DI CONTO ( 47,6% ALLA FINE DELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO) …IN ITALIA TROVANO SOLO L’APPOGGIO DEGLI ANTITALIANI DELLA LEGA
Gli operai siciliani non possono lavorare in Inghilterra? I picchetti hanno bloccato gli ingressi nella raffineria di Lincolnshire, nel nord del Paese, di proprietà della Total.
Sembra una storia d’altri tempi, protagonisti i sindacati locali, eredi indegni delle mitiche “trade unions”. La mobilitazione impedisce ad un’impresa di Siracusa di lavorare nella raffineria, a dispetto di tutte le direttive europee sulla libera circolazione dei lavoratori.
Gli operai in sciopero sostengono che gli italiani “rubano i nostri posti” e con lo slogan ”lavori britannici ai lavoratori britannici” trovano anche in Italia qualche imbecille disinformato che si schiera con loro.
La verità però è un’altra e cerchiamo di sintetizzarla. Sono anni che la Total ha grossi problemi tecnici in questa raffineria e non è mai riuscita a venirne a capo con l’assistenza dei sapientoni britannici.
Ha quindi fatto un appalto, secondo le norme internazionali, per dei lavori speciali che è stato vinto dalla ditta Irem di Siracusa. Si dà il caso che la Irem non sia un’aziendina di poveri immigrati, ma una delle prime quattro imprese al mondo nel suo settore, cura un settore delicato, la manutenzione di impianti petroliferi. Un impegno da superspecialisti, non da lavoratori a cottimo.
Un’esperienza, quella della Irem, nata trent’anni fa all’ombra del petrolchimico di Priolo, fiorito nel sogno della grande industrializzazione in Sicilia. Continua »