Giugno 27th, 2012 Riccardo Fucile
LE DICHIARAZIONI DEL CAPOGRUPPO PDL: “SE CI VOLETE FAR STARE QUI FINO AL 13 AGOSTO POI VI TROVATE UN’ALTRA MAGGIORANZA”… IRONIA, RABBIA E INDIGNAZIONE DEI CITTADINI
E’ già stata soprannominata “la perla di Cicchitto”. Poche parole, rivolte dal capogruppo del
Pdl alla Camera al ministro dei rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. “Io ve lo dico, se ci volete far stare qui fino al 13 agosto, sono problemi vostri…”.
E il problema è che, poi, “ve la dovete trovare da soli una maggioranza”.
Così parlò Cicchitto. E in rete queste dichiarazioni non passano inosservate.
L’importanza di far fronte crisi economica, la continua richiesta di sacrifici, il senso di responsabilità per la tenuta del Paese.
E tutto ciò che sembra assente nelle parole dell’esponente del Popolo delle Libertà , diventa l’argomento per lanciare l’ennesima critica a “una casta che non fa altro che pensare ai propri interessi”.
In principio, l’incredulità : “Ma come, Cicchitto vuole fare le ferie ad agosto altrimenti il governo salta. Ma in che Paese siamo?”.
Poi la rabbia: “Migliaia di persone che vivono in mezzo alle macerie, il lavoro che manca, la crisi economica che ormai non fa dormire più nessuno. Poi la sanità , la scuola, le pensioni. E questi pensano alle loro ferie”.
Ancora: “Io non so che dire: rischiamo di avere la prima crisi di governo causa ferie. Non è possibile”, “Si vergognino: non passa giorno senza una richiesta di sacrifici, non smettono di chiedere l’impegno di tutti. E poi noi in città e loro a fare le loro vacanze dorate”.
Non manca chi sottolinea: “Il punto odioso è un altro: Cicchitto e compagnia bella, le vacanze, le fanno con i nostri soldi. Il loro stipendio lo paghiamo noi attraverso le tasse”.
C’è chi prova a dare consigli al sottosegretario Polillo: “A proposito di spending review, ma non è che potete tagliare Cicchitto?”.
Poi l’ironia, amara: “Però, forse ha ragione: lavorano tutto l’anno, sono alla Camera che difendono i nostri interessi, non smettano mai di impegnarsi per noi. Qualche giorno di mare spetta anche a loro. Sono sconcertato…”.
Poi: “In effetti deve riposarsi per le stupidaggini che spara ogni giorno”.
Ancora: “Io una cosa da dire a Cicchitto l’avrei. Ma è meglio che non la scrivo”.
E il flusso di post e commenti è inarrestabile: “Periodo di crisi, tempo di sacrifici, per molti ma non per tutti. Ecco che arriva il duro monito del capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto: nessuno tocchi le nostre ferie. Ma andate a casa…”.
Poi: “Caro Fabrizio, vada pure in ferie. E ci resti per un bel po’ di tempo”.
Infine: “E poi dicono che l’antipolitica la fanno i cittadini. Siete il peggiore esempio di democrazia e rispetto della costituzione che il popolo italiano abbia mai avuto”.
Carmine Saviano
(da “La Repubblica“)
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Giugno 27th, 2012 Riccardo Fucile
SI PARLA DELLA SECONDA TRANCHE DEI FONDI PER I PARTITI: L’ADESIONE ERA STATA UNANIME, MA LA PROPOSTA E’ RIMASTA SULLA CARTA… ORA IL GOVERNO POTREBBE RIMEDIARE SOLO CON UN DECRETO D’URGENZA
L’adesione era stata universale. Dare ai terremotati dell’Emilia l’ultima tranche dei rimborsi elettorali destinati ai partiti. Tutti d’accordo, dal Pd al Pdl.
Tutti pronti a rinunciare ai 91 milioni di euro in questione in nome della solidarietà per le vittime del sisma. Ma quella promessa è a rischio.
Mancano solo tre giorni, settandue ore.
E l’unico modo per sbloccare l’impasse è un decreto legge varato dal governo Monti: perchè, procedure alla mano, non c’è il tempo sufficiente per modificare la legge in altro modo. E dalla società civile, il pressing sull’esecutivo aumenta.
Hanno raccolto oltre trentamila firme in poco più di 24 ore.
Loro sono Avaaz, il gruppo “specializzato” in mobilitazioni online. Non le mandano a dire.
E l’accusa è rivolta alla scarsa attenzione dei partiti al problema: “E’ una vergogna: nonostante la promessa di trasferire i loro contributi pubblici alle vittime del terremoto, i partiti se li intascheranno tutti il primo luglio”.
Poi, la strada obbligata: un intervento del governo: “Solo Monti può accendere i riflettori su questo scandalo e garantire che l’aiuto concreto vada a quelli che ne hanno più bisogno, ma solo se oggi saremo in tanti ad appellarci a lui”.
E su Avaaz.org, non manca una ricostruzione della vicenda: “i partiti hanno promesso di destinare i 91 milioni di euro della prossima tranche di finanziamento pubblico alla ricostruzione in Emilia e a L’Aquila, ma per far sì che questi fondi vadano alle vittime del terremoto devono adottare una legge entro il 1° luglio, giorno in cui riceveranno i soldi”.
Il punto critico è questo: “I partiti però hanno deliberatamente perso tempo in Parlamento così da affossare la legge e intascarsi i milioni di euro. Alcuni senatori si sono rivolti a Monti per chiedere di adottare una legge d’emergenza per fermare questa presa in giro, e un appello accorato da tutti gli italiani potrebbe convincerlo a farlo”.
Tra i firmatari della lettera, i senatori radicali Donatella Poretti e Marco Perduca.
Che scrivono: “Chi l’ha visto il decreto del governo che doveva destinare la seconda tranche del finanziamento pubblico ai partiti, ipocritamente ancora denominato rimborso elettorale ai terremotati?”.
Una domanda che non smette di circolare in rete. Amplificata dalla mobilitazione di Avaaz. Che rilancia: “Monti deve sentirci forte e chiaro prima della scadenza fra un paio di giorni. Ripetiamolo ancora: chiediamo di dirottare i 91 milioni di euro alle vittime del terremoto”.
Questo il testo della petizione al governo: “Vi chiediamo di riunirvi urgentemente e di adottare una legge d’emergenza per trasferire i 91 milioni di euro di rimborsi elettorali dei partiti ai terremotati. In tempi di ristrettezze economiche, i leader politici devono garantire che le nostre risorse vadano a quelli che ne hanno più bisogno. I partiti hanno promesso di dare una mano per la ricostruzione: sta a voi costringerli a rispettare la parola data”.
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Giugno 27th, 2012 Riccardo Fucile
LE SPESE ALLEGRE PER IL GUARDAROBA DEL SENATUR: CANOTTIERE A 20 EURO L’UNA, BOXER A 17,50, MAGLIA A 208, CINTURA A 34, GIACCONE A 480, GUANTI A 85, CAMICIA A 90, CAMICIA VERDE A 70, ABITO BLU A 600, PANTALONI A 185… COI SOLDI PUBBLICI PAGATI ANCHE 15.000 EURO DI LEASING PER LA BMW DI RICCARDO BOSSI, 7.462 EURO DI FIORI, 15.000 EURO PER UN VIAGGIO IN LAPPONIA
Le canottiere, simbolo del Senatur, sono in filo di Scozia e costano 20 euro l’una. 
Per le camicie “verde Padania”, comprate cinque alla volta, ci vogliono 70 euro.
Poi ci sono gli abiti da 600-700 euro e i pantaloni spezzati da 185 euro al paio. E ancora pigiami, giacconi, maglie, cinture, calze, mutande e tutto quanto serve a vestire il Capo per un totale di 24.286 euro nel periodo 2008-2011.
E poi? Poi è scoppiato lo scandalo del tesoriere Belsito, è arrivata la Finanza in via Bellerio e si è portata via una ventina di scatoloni con tutta la contabilità della Lega Nord.
Si è così scoperto che con i soldi dei contribuenti, il movimento esploso al grido di “Roma ladrona” pagava di tutto: dal guardaroba di Bossi senior alle rate della Bmw X5 del figlio Riccardo, passando per le rate universitarie, le bollette di Sky e i conti del fioraio.
Il primo ostacolo che si trova di fronte l’inchiesta dei pm milanesi è proprio la gran mole dei pagamenti e prelievi in contante che figurano sui conti della Lega presso la Popolare di Lodi, il Banco di Napoli e la Popolare di Novara.
Nel periodo 2008-2011 manca qualsiasi giustificazione di spesa per 1.160.495 euro.
A questa somma va aggiunta quella di 1.460.495 euro che ha spiegazioni generiche (tipo “rimborso spese”) ed è poi è priva di pezze giustificative.
Restano 1,2 milioni di euro che sembrano contabilizzati correttamente, con tanto di scontrini fiscali, fatture varie e rimborsi chilometrici.
In quattro anni è uscita dalla Lega l’enorme cifra di 3.869.430 euro, di cui due terzi circa senza giustificazioni contabili.
Altro mistero su cui sta indagando la G:d.F. : in questi 4 anni le entrate della Lega ammonterebbero a 3,5 milioni di euro, le uscite a 3,8 milioni di euro. Da dove è sortita la differenza?
Decisamente salato il conto del guardaroba di colui che ha sognato di guidare l’immaginifica Padania.
Come per l’Imperatore, hanno pagato i sudditi, attraverso il meccanismo dei rimborsi elettorali.
Il conto dell’ultima stagione di governo arriva a 24.286 euro.
Come si è certi di qeusta cifra?
Perchè mani imprudenti hanno segnato vicino agli scontrini e sul libro giornale della Lega Federale, di volta in volta, la dicitura “Umberto Bossi” e “abbigliamento per Capo”:
E allora, in negozi di MIlano e di Bollate, ecco scontrini da oltre 1.000 euro a botta, con la distinta della quantità e dei prezzi per ogni singolo capo.
Le celebri canottiere sono in filo di Scozia a 20.000 euro l’una (cinque alla volta), le camicie verdi d’ordinanza a 70 euro l’una, i boxer a 17,50 euro, il pigiama a 79 euro, i calzini a 10 euro.
E ancora abiti blu o neri a 600 euro, camicie firmate Canali a 90 euro, pullover da 290 euro, giaccone da 480 euro.
Nelle spese allegre di via Bellerio figurano poi gioielli per 2.200 euro, 15.000 euro per il leasing della Bmw X5 del primogenito Riccardo, 3.400 euro per un anno all’Università Insubria di Varese.
Persino un misterioso viaggio in Lapponia da 15.000 euro di cui si ignora il beneficiario. Non manca una bolletta da 612,70 euro.
E per chi pensava che i leghisti non fossero romantici e galanti, ecco il conto del fiorista da 7.462 euro.
Forse, vista la passione di Belsito per gli investimenti esotici, avrebbe fatto prima a dotarsi di un vivaio di partito.
Francesco Bonazzi
(da “Il Secolo XIX“)
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Giugno 27th, 2012 Riccardo Fucile
“COME PER IL CASO TAVOLAZZI IN EMILIA, SIAMO DAVANTI A UNA FRATTURA INTERNA E ALLA NASCITA DI UNA LINEA DISSIDENTE”… LA CONS. COM. MANUELA BOTTEGHI E’ STATA SOSTITUITA NEL MEETUP: “FINCHE’ ERAVAMO QUATTRO SFIGATI NON CI SONO MAI STATI PROBLEMA, ORA SPUNTANO GLI ARRIVISTI”
A Gorizia cambia l’organizzatore dei meetup per i Cinque Stelle e si arriva alla spaccatura. Manuela Botteghi, candidata sindaco alle scorse amministrative e consigliere regionale, è stata sostituita da Elena Fontanini in base a una consultazione interna.
Su 15 persone aventi diritto, in tre hanno votato per ‘l’organizer’ uscente, in 9 per la vincitrice e tre si sono astenuti.
Una semplice “questione di ricambio” per chi è stata eletta.
La candidata sconfitta, al contrario, parla di rottura “a livello regionale” che “privilegia la Rete ai meetup” e sospetta che alle regionali 2013 i 5 Stelle si presenteranno con ben due liste.
Una contrapposta all’altra.
Niente di più lontano dalla realtà per Fontanini secondo cui la polemica è puramente mediatica. “C’è stato semplicemente un avvicendamento, ed è normale considerato che siamo un movimento da sempre contro gli incarichi multipli”, spiega.
“Mercoledì 20 si sono svolte le elezioni per decidere il nome del nuovo organizer. Manuela ha vissuto il risultato come una mancanza di fiducia nei suoi confronti, ma non è così. Riconosciamo il prezioso lavoro che ha svolto per le comunali, spendendosi in prima persona per il Movimento. Ma dopo due anni da organizzatrice dei meetup era giusto chiedere un ricambio”. Secondo Fontanini, inoltre, il “posto” non deve essere vissuto come “luogo di potere o comando, e l’organizzatore è semplicemente colui che organizza le forze sul territorio”.
Si tratta solo di un “atto democratico” e il cambio di guardia dovrebbe rappresentare anche un “sollievo” per la stessa Botteghi che è “oberata di incarichi, perchè è consigliere e capogruppo. Nemmeno gli altri due consiglieri — puntualizza Fontanini -, si sono ricandidati, proprio per evitare il cumulo delle cariche”.
La nuova organizer definisce la vicenda come un “polverone strumentale, perchè abbiamo tutti gli occhi puntati su di noi.
A Gorizia (retta da una giunta di centrodestra col sindaco Ettore Romoli al secondo mandato, ndr) aspettano solo un nostro passo falso, come potrebbe essere una diatriba interna”.
Da parte sua Botteghi non contesta l’esito della votazione e del ricambio, ma sottolinea che alcuni del meetup isontino “erano stati a Rimini” al meeting da cui Grillo ha preso le distanze e in cui era presente anche Valentino Tavolazzi, il consigliere di Ferrara espulso dal Movimento 5 Stelle per volontà dello stesso blogger.
“Il mio è un caso Tavolazzi al contrario, nel senso che in queste votazioni per l’organizer ha prevalso la linea dei dissidenti” che “preferiscono il sistema di selezione in rete anzichè l’incontro di persona del meetup”.
In più, prosegue, “dentro il Movimento stanno spuntando i primi arrivisti”.
Dal successo delle amministrative, dove i 5 Stelle hanno vinto la poltrona di sindaco in 4 comuni e a Gorizia sono stati eletti tre consiglieri, sono entrate in gioco anche le dinamiche del potere. Ovvero la politica.
“Finchè eravamo quattro ‘sfigati’ non c’era nessun problema — osserva Botteghi-. Oggi invece nascono i primi dissapori. In questa città si è rotto un equilibrio, è evidente che siamo in un momento di crisi”.
E a cosa potrebbe portare questa frattura nel movimento isontino?
“Credo abbiano intenzione di presentare una nuova lista 5 Stelle, separata da quella che ha vinto le amministrative”.
Secondo il non statuto del Movimento, infatti, nella stessa città si possono presentare più liste previa certificazione.
A quando il debutto della “gemella” dissidente?
“Potrò sbagliarmi — conclude il consigliere-, ma credo la vedremo alle regionali del 2013″.
Eleonora Bianchini
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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Giugno 27th, 2012 Riccardo Fucile
SPIRAGLI DI SCHAEUBLE SUL MECCANISMO PROPOSTO DA MONTI PER RAFFREDDARE IL DIFFERENZIALE SUI TITOLI
Un vertice convocato in tutta fretta per preparare il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. I
ministri economici di Germania, Spagna, Italia e Francia sono riuniti a Parigi per trovare un’intesa sui nodi più drammatici del futuro vertice.
E, secondo indiscrezioni, nell’incontro si è registrata “una cauta apertura” di Berlino sull’ipotesi, avanzata dall’Italia al G20 di Los Cabos, di utilizzare il fondo salva-Stati europeo per un meccanismo di stabilizzazione degli spread a favore dei paesi più virtuosi.
L’apertura arriva a poche ora dall’ennesimo no di Angela Merkel contro gli eurobond e qualsiasi ipotesi di condivisione del debito e sembra comunque rafferddare le tensioni in vistan del vertice di giovedì.
La possibilità di utilizzare l’Efsf per far scendere la febbre degli spread era stata avanzata dal governo italiano subito dopo il vertice bilaterale di Roma tra Monti e Hollande.
Inizialmente era stata “bocciata” come “aspirina” dal commissario europeo Olli Rehn, ma ora anche il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schauble sembra disposto a ragionarne.
Quelle di ieri sera a Parigi sono state trattative intense, una sorta di rush finale delle quattro principali economie dell’eurozona, in vista del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue, in programma giovedì e venerdì a Bruxelles.
Il ministro delle Finanze francese, Pierre Moscovici, ha ricevuto nella capitale i colleghi di Italia, Germania e Spagna per “preparare attivamente” il summit.
Da Bruxelles, fonti europee qualificate avevano avvertito nel pomeriggio che la riunione di Parigi sarebbe stata “cruciale” per l’individuazione di misure anti-crisi a breve termine, e non avevano escluso che l’incontro sarebbe potuto trasformarsi in una teleconferenza a livello di Eurogruppo. Ma su questo non c’è stata nessuna conferma.
La riunione “di lavoro” – che in un primo tempo doveva rimanere segreta e che si è tenuta in un luogo non rivelato alla stampa – era stata annunciata questa mattina a sorpresa dallo stesso Moscovici, intervenendo su radio France Info, e poi confermata da un comunicato diffuso nel pomeriggio dal ministero delle Finanze.
na sorta di seguito in formato ‘ridotto’ della quadrilaterale di Roma, dove i leader di Italia, Francia, Germania e Spagna hanno chiesto di mobilitare circa 120-130 miliardi di euro in favore della crescita.
I frutti dell’incontro potranno vedersi già dal minivertice che metterà invece a confronto, il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel.
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