Giugno 24th, 2023 Riccardo Fucile
IPOTESI: PRIGOZHIN POTREBBE ESSERE STATA STRAPAGATO DALL’INTELLIGENCE OCCIDENTALE PER RIMBOCCARE LA LAPIDE PUTIN E CHIUDERE COSÌ LA GUERRA IN UCRAINA… ALTRA IPOTESI: SAREBBERO I TANTI OLIGARCHI RUSSI CHE NON VEDONO L’ORA, PER I LORO AFFARI, DI CHIUDERE UNA GUERRA DEMENZIALE
Putin messo al muro da Prigozhin: guerra finita? Una domanda e tre
ipotesi. Come mai il “cuoco di Mad Vlad”, padre padrone di 27 mila mercenari armati fino ai denti della brigata Wagner, fino a ieri bellicista al punto di mettere sotto accusa il ministro della Difesa Shoigu perculandolo di corruzione e manifesta incapacità, oggi dichiara in video che non c’erano motivi per invadere l’Ucraina?
E lo fa dopo aver conquistato Rostov, sede del comando dell’armata russa che combatte l’esercito di Kiev. Cosa è successo per far ribaltare la narrazione dell’ex fedele compagno di merende di Putin?
E qui si entra nel campo delle ipotesi. Sono tre e la prima è la più debole: narra di un Prigozhin travolto dalla propria ambizione di diventare l’alternativa al ministro della Difesa Shoigu.
§La seconda è molto, molto più pregnante: Prigozhin potrebbe essere stata strapagato da una intelligence straniera per rimboccare la lapide Putin e chiudere così la guerra in Ucraina.
Congettura sostenuta da tale calcolo: da due anni in qua, supportare e armare il disgraziato paese di Zelensky, sta pesando sui bilanci dell’Occidente decine e decine di miliardi, senza considerare il costo che sta pagando l’economia europea dall’inizio dell’invasione.
Bene, avranno ragionato le intelligence occidentali, ci conviene riempire le tasche di Prigozhin di un paio di miliardi di dollari per far scoppiare una guerra intestina in Russia al punto di rovesciare il potere di Putin. Mossa che fa sì che l’”operazione militare speciale” per annientare l’Ucraina sia sostituita da una guerra intestina. E se Putin è costretto a combattere in casa, non può certo combattere in Ucraina.
La terza ipotesi è una variazione domestica della precedente: a coprire d’oro il boss della Wagner per sfanculare il megalomane del Cremlino, anziché un bonifico dell’Occidente, sarebbero i tanti oligarchi russi che non vedono l’ora, per i loro affari finiti incagliati, di chiudere una guerra demente. Tant’è che è dello stesso avviso la popolazione russa: sono tanti coloro che preferiscono ammutinarsi, ancor di più quelli che cercano di evitare l’arruolamento. E le sanzioni occidentali, a parte le grandi città, hanno sprigionato forti ripercussioni sul tenore di vita.
Infine ci sono le implicazioni internazionali. Se Biden ha stretto un’alleanza con il premier indiano Modi, il recente viaggio a Pechino del segretario di Stato americano Antony Blinken ha sancito il distacco della Cina dalla Russia con l’obbligo del Dragone di non fornire armi a Mosca mentre Washington si impegna a non sostenere l’indipendenza di Taiwan.
(da Dagoreport)
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Giugno 24th, 2023 Riccardo Fucile
“PER MOSCA LA RIVOLTA DEL GRUPPO WAGNER CADE IN UN MOMENTO MOLTO DELICATO”
“Prigozhin credo che voglia acquisire maggiori poteri nell’establishment politico-militare russo. Per Putin è diventato un nemico pubblico da fermare con tutti i mezzi. Verosimilmente verrà incriminato per alto tradimento. Potrebbero esserci due possibili conseguenze, una militare ed una politica, del loro scontro”.
Così il generale Luigi Chiapperini, già pianificatore nel comando Kosovo Force della NATO, comandante dei contingenti nazionali NATO in Kosovo nel 2001 e ONU in Libano nel 2006 e del contingente multinazionale NATO su base Brigata Garibaldi in Afghanistan tra il 2012 e il 2013, attualmente membro del Centro Studi dell’Esercito e autore dei libri “Il Conflitto in Ucraina” del 2022 e “Morire per Bakhmut”, a Fanpage.it ha commentato quanto sta succedendo in Russia, dopo che il leader del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato guerra ai generali di Putin giungendo presso il quartier generale dell’esercito russo a Rostov e prendendo il controllo di siti militari, compreso un aeroporto.
Dopo la rivolta del fondatore del gruppo Wagner, si può dire che la Russia è vicina a una guerra civile?
“È possibile. Sappiamo di provvedimenti drastici presi da Putin per mettere in sicurezza non solo la Capitale ma anche altre aree e siti strategici. Bisognerà vedere chi si accoderà a Prigozhin ma al momento sembra che abbia ottenuto poche adesioni al suo disegno che è, almeno ufficialmente, solo quello di far dimettere il Ministro della Difesa Shoigu. Più verosimilmente, però, credo che voglia acquisire maggiori poteri nell’establishment politico-militare russo”.
Dopo Rostov, quali potrebbero essere gli obiettivi di Prigozhin? Potrebbe arrivare al Cremlino?
“A Rostov sembra abbia posto sotto sua tutela (per usare un eufemismo) il locale comando militare responsabile delle operazioni nel Donbass. Sembra anche che altri suoi reparti stiano marciando verso Mosca scontrandosi con le forze di sicurezza russe. Sembra anche che siano riusciti ad abbattere tre elicotteri d’attacco che tentavano di fermarli. Ma le notizie sono frammentarie e hanno bisogno di conferma. Potrebbero arrivare a Mosca se avessero qualche quinta colonna che appoggi questa iniziativa”.
Per Putin i mercenari sono dei “traditori”. Ha usato parole dure e minacciato di difendere la Russia in qualsiasi modo. Secondo lei cosa potrebbe decidere di fare?
“Vladimir Putin a seguito della ribellione del Gruppo Wagner ha affermato che le azioni di Prigozhin sono una “avventura criminale” e una “ribellione militare”, nonché una “pugnalata alle spalle al nostro Paese e al nostro popolo”. Ha aggiunto che può essere fatto un parallelo con i tempi della prima guerra mondiale, che portarono alla perdita di vasti territori russi e alla tragedia della guerra civile. Pertanto ha esortato all’unità di tutte le forze in quanto l’Ucraina può approfittare della situazione. Ha chiaramente detto che ciò a cui stanno assistendo e che stanno affrontando è un tradimento e pertanto Progozhin è diventato un nemico pubblico da fermare con tutti i mezzi. Verosimilmente verrà incriminato per alto tradimento”.
Quali potrebbero essere le conseguenze della rivolta di Prigozhin per la guerra in Ucraina?
“Potrebbero esserci due possibili conseguenze, una militare ed una politica. Riguardo alle conseguenze nel campo operativo, la situazione di crisi che vede frontiere e linee di comunicazione terrestri chiuse, se dovesse durare a lungo, potrebbe causare il blocco dei flussi logistici verso le unità russe che stanno combattendo nell’Ucraina del sud per contrastare la seconda controffensiva ucraina. Inoltre può distogliere alcune unità dal fronte per fronteggiare questa nuova minaccia interna portata dai wagneriti. Politicamente parlando si tratta di una resa dei conti con il vertice militare russo, più volte accusato da Prigozhin di avversare le sue operazioni militari”.
Kiev, secondo lei, potrebbe approfittare di questa situazione per accelerare la controffensiva?
“Non c’è dubbio, proprio per i motivi esposti. Sembrerebbe che in alcuni settori, in particolare a Robotino a sud di Orichiv e a Bakhmut, gli ucraini stiano intensificando le azioni di questa fase iniziale della controffensiva. Insomma, per Mosca la rivolta del gruppo Wagner cade in un momento molto delicato. La guerra può durare molto a lungo a meno di sconvolgimenti interni alla Russia. Tutto può accadere”.
(da Fanpage)
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Giugno 24th, 2023 Riccardo Fucile
IL TRACCIAMENTO DI UN VOLO MOSCA-SAN PIETROBURGO
Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe lasciato Mosca per spostarsi
verso Valdai, città del nord-Ovest del Paese a metà strada tra la capitale e San Pietroburgo.
Lo scrive il quotidiano ucraino Ukrainska Pravda, che cita un «interlocutore di alto livello» dei servizi speciali ucraini.
Diversi altri media – tra cui la Novaya Gazeta, giornale russo “rifugiato” in Europa dall’inizio della guerra – confermano l’indiscrezione pubblicando l’immagine di quello che sarebbe il tragitto effettuato dall’aereo presidenziale di Putin sulla base dei dati della piattaforma Flight Radar.
«L’aereo di Putin è decollato dall’aeroporto Vnukovo di Mosca in direzione di San Pietroburgo alla 14.16 ora di Mosca, ed è poi scomparso dai radar», scrive in un tweet il quotidiano, precisando che l’aereo sarebbe divenuto invisibile ai sistemi di tracciamento nell’area di Tver – a circa 180 km da Mosca – nella cui zona Putin ha una residenza. Informazioni identiche a quelle segnalate dal canale tv Nexta.
Nelle scorse ore, il portavoce della presidenza Dmitry Peskov aveva riferito che Putin seguiva l’evoluzione della situazione dal Cremlino. Questa mattina il leader russo aveva tenuto un discorso durissimo nei confronti dei ribelli affermando: «stiamo combattendo per la vita e la sicurezza del nostro popolo. Occorre rimanere uniti ed eliminare ogni differenza» e promettendo di «difendere il popolo e lo Stato da ogni tradimento interno» dalla «pugnalata alle spalle» inferra da Prigozhin e dai suoi mercenari.
Voci si sono diffuse sui canali social anche sul possibile allontanamento da Mosca dell’ex premier russo e fedelissimo di Putin, Dmitry Medvedev. Il suo staff, citato dalla Tass, ha smentito tale voce, affermando che il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo e i suoi collaboratori «sono nei loro uffici impegnati a svolgere i loro compiti».
(da Open)
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Giugno 24th, 2023 Riccardo Fucile
CHI E’ PRIGOZHIN E PERCHE’ E’ DIVENTATO SEMPRE PIU’ POTENTE
Ventiquattro ore, forse meno. Se quello di Prighozin è davvero un golpe è il tempo che è a disposizione del capo della Wagner (e dei suoi alleati all’interno dell’esercito russo) per prendere il controllo del Paese. Il fattore tempo è il cappio che si stringe attorno al collo di tutti i ribelli, da sempre. Perché gli incerti, i doppiogiochisti, quelli che vorrebbero approfittare del cambio di regime e della confusione ma…all’inizio stanno in guardia, si defilano negli Alti Comandi, nei ministeri e nei circoli di quelli che contano. Osservano se la rivolta avanza. Poi decidono cosa conviene fare. Se dopo poche ore Prighozin e i suoi pretoriani saranno ancora fermi a Rostov e nessuna altra guarnigione si sarà ribellata, o meglio ancora i soldati al fronte ucraino decideranno che è una buona occasione per tornare a casa, per ‘’il Cuoco’’ e i suoi mastini della guerra la prospettiva sarà un muro anonimo e il plotone di esecuzione.
Figura singolare quella del padrone della Wagner, esercito privato dell’età della globalizzazione di tutto, anche e soprattutto della violenza. Lo abbiamo sottovalutato forse questo strano oligarca con la pancia e l’elmetto quando lo definivamo’’ il cuoco del Cremlino’’ perché tra l’altro dall’amico Putin aveva in concessione (miliardaria) l’organizzazione a corte di banchetti, ricevimenti e festini per Eccellenze.
In realtà Prighozin ha capito che la guerra nel ventunesimo secolo rende, molto di più che preparar raviolini e insalate. Rende soprattutto quando la puoi fare da privato, senza bandiere ufficiali, senza regole d rispettare, contratto. In fondo ha solo copiato gli americani: sono loro, i mediocri strateghi dell’era Bush e del travagliato dopo torri gemelle, che si sono inventati gli eserciti privati per tenere a bada Iraq e Afghanistan senza dover rispondere ogni sera dei ragazzi americani morti al telegiornale. Era semplice, un metodo vecchio come la storia del mondo. Bastava ingaggiare ex guerrieri alle prese con il mutuo da pagare, i divorzi, meglio ancora qualche conto con la giustizia da saldare e spedirli dove serve. A presidiare il terreno, le zone verdi, a ripulire gli angolini dagli indomabili terroristi.
Prighozin ha fatto scoprire l’Africa a Putin, le sue infinite possibilità di saccheggio, economico e politico. Regimi corrotti e traballanti, ormai insofferenti al controllo dei vecchi colonizzatori, alle loro fastidiose richieste di democrazie seppur molto camuffate e ai loro esosi contratti per le materie prime. La Wagner è scesa sull’africa come una nube di cavallette, armata di kalashnilov e succosi appalti per le miniere, ma anche giornal, canali internet, propaganda e bustarelle.
Prighozin, un incrocio tra oligarca, signore della guerra e affarista è diventato così sempre più potente. Come i capibanda delle compagnie di ventura del rinascimento ha scoperto che il conto in banca forse non bastava perché i regimi sono sospettosi verso chi è troppo forte o non sono così invincibili come la stentata guerra in ucraina ha dimostrato. Allora ha scoperto che da servo seppur ricco, da carne da macello si può tentare di diventare Signore. Nel rinascimento il Carmagnola fini decapitato ma Francesco Sforza divenne signore riverito di Milano. Ha ventiquattro ore per conquistare un destino.
(da La Stampa)
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Giugno 24th, 2023 Riccardo Fucile
MOSCA SI BLINDA, ALTRE REGIONI LANCIANO L’ALLARME
Una serie di video pubblicati su Telegram e Twitter mostrano uomini in
uniforme a Rostov. Sono gli uomini del Gruppo Wagner, che nella notte hanno annunciato di aver superato il confine per marciare verso la città in quello che anche i servizi di sicurezza russi hanno definito un colpo di stato.
Il capo del gruppo Yevgeny Prigozhin in un messaggio audio ha detto che ci sono «25 mila soldati pronti a morire, vogliamo capire perché c’è il caos nel paese. Tutti quelli che vogliono si uniscano a noi». Il canale bielorusso d’opposizione Nexta ha pubblicato su Twitter i filmati di quello che definisce un attacco alla sede del ministero della Difesa Russa a Rostov. La Wagner ha annunciato la presa dell’edificio.
I filmati da Rostov
In un altro filmato si vedono soldati e carri armati a un incrocio della cittadina. Sempre i soldati hanno fatto sapere di aver preso anche la sede dell’Fsb (che ha parlato di colpo di stato a proposito della loro iniziativa) e l’amministrazione civile di Rostov, oltre a un dipartimento di polizia. Alcuni spari si sentono anche nella regione di Voronezh. Il governo della regione ha esortato i residenti a evitare l’autostrada M-4 Nord-Sud, che collega Mosca alle regioni meridionali. E ha assicurato che sono state prese misure per garantire la sicurezza pubblica.
Prigozhin ha annunciato di voler andare «fino in fondo» contro l’esercito di Mosca. L’Fsb ha invitato i soldati della Wagner ad arrestarlo. Lui ha anche sostenuto che i suoi hanno abbattuto un elicottero russo che stava sparando sui civili. E ha negato il golpe. Nel frattempo le autorità russe hanno rafforzato la sicurezza attorno alle principali sedi istituzionali ed edifici pubblici a Mosca. Il sindaco della capitale Sergei Sobyani ha detto che sono state prese “misure anti-terrorismo”, compresi alcuni posti di blocco nelle strade. L’autostrada M-4 è stata chiusa a 400 chilometri da Mosca.
(da agenzie)
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Giugno 24th, 2023 Riccardo Fucile
IL CAPO DELLA WAGNER DECISO AD ANDARE FINO IN FONDO
Il capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin ha pubblicato un video da Rostov in cui chiede al ministro della Difesa Shoigu e al comandante delle forze armate russe Gerasimov di venirlo a incontrare nella città. L’agenzia di stampa Reuters fa sapere che in un altro filmato pubblicato da un gruppo vicino al “cuoco di Putin” Prigozhin è seduto vicino a due alti generali. «Siamo arrivati qui, vogliamo vedere il capo di stato maggiore e Shoigu», ha detto nel video. «Se non arrivano occuperemo la città di Rostov e ci dirigeremo verso Mosca».
L’agenzia di stampa Afp scrive che nei filmati il leader del Gruppo Wagner ha assicurato che gli aerei militari impegnati nell’offensiva in Ucraina partono normalmente. «Il punto di comando funziona, nessun ufficiale è stato sospeso dal servizio», ha detto. Anche se «l’esercito perde fino a mille uomini al giorno. Compresi quelli che si rifiutano di combattere. Intanto il governatore della regione di Rostov Vasily Golubev ha lanciato oggi un messaggio alla popolazione chiedendo a tutti di «mantenere la calma e a non uscire di casa salvo necessità. La situazione attuale richiede la massima concentrazione di tutte le forze per mantenere l’ordine. Le forze dell’ordine stanno facendo tutto il necessario per garantire la sicurezza dei residenti».
(da agenzie)
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Giugno 24th, 2023 Riccardo Fucile
“SIAMO SOTTO ATTACCO, PRONTO A DIFENDERE LA RUSSIA”
«Stiamo combattendo per la vita e la sicurezza del nostro popolo.
Occorre rimanere uniti ed eliminare ogni differenza. La situazione a Rostov è difficile. Mi rivolgo a chi con inganno e minacce è stato coinvolto in questa avventura criminale. Difenderemo il popolo e lo Stato da ogni tradimento interno. Il gruppo Wagner è formato da eroi che hanno liberato il Donbass. Prigozhin ha tradito la Russia per ambizione. Le azioni che hanno diviso la nostra unità sono, infatti, il rinnegamento del nostro popolo, dei nostri compagni d’armi che ora stanno combattendo al fronte, questa è una pugnalata alle spalle per il nostro Paese e il nostro popolo». Dopo una delle notti più agitate in Russia negli ultimi tempi il presidente Vladimir Putin prende parola contro il numero uno del gruppo mercenario Wagner, Yevgeny Prigozhin, che ieri, in un messaggio audio ha invitato alla ribellione civile contro Mosca. L’ex cuoco ha messo sotto accusa il ministro della Difesa russo Shoigu, accusandolo di aver ordinato un attacco nei confronti del suo gruppo. Il discorso del numero uno del Cremlino verso l’ex fedelissimo è duro: «Quello che stiamo affrontando è un tradimento. Gli interessi personali hanno portato al tradimento del nostro Paese e alla causa che le nostre forze armate stanno combattendo. Tutti coloro che hanno scelto la via del tradimento saranno puniti e saranno ritenuti responsabili. Le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessarie. La nostra risposta sarà dura, difenderò la Costituzione. Chiedo di fermarvi in questa azione criminale. Noi prevarremo, saremo i più forti». Nel suo breve discorso il presidente russo ha ricordato anche il colpo inferto alla Russia nel 1917, quando il Paese stava conducendo la Prima Guerra Mondiale. «Non permetteremo che ciò accada di nuovo – ha dichiarato – proteggeremo sia il nostro popolo che la nostra statualità da qualsiasi minaccia».
Cosa ha fatto finora la Wagner e quali sono le regioni “attenzionate”
La Wagner ha annunciato la presa della sede del ministero della Difesa a Rostov. Ma non è l’unica zona a esser sotto il controllo della armata. La Reuters riporta fonti di sicurezza russe secondo cui i mercenari di Prigozhin avrebbero il controllo degli assetti militari di Voronezh, a circa 500 chilometri da Mosca.
Questo permette anche di capire come mai ci siano cancellazioni degli autobus interregionali da Mosca nelle direzioni meridionali. Tutti gli eventi pubblici nella regione di Voronezh sono stati cancellati. Al momento sono tre le aree attenzionate oltre a Mosca: Lipetsk, Voronezh, Rostov.
A Mosca instaurato il regime antiterrorismo
Intanto a Mosca e nella sua regione è in stato di antiterrorismo. Ad annunciarlo il Comitato nazionale antiterrorismo. «Al fine di prevenire possibili attacchi», il livello di allerta è istituito nella regione di Voronezh, al confine con l’Ucraina. Questa misura rafforza i poteri dei servizi di sicurezza e consente di limitare i movimenti delle persone. Tutti gli eventi di massa a Mosca sono temporaneamente sospesi. Con questo nuovo regime le autorità possono fermare i civili nelle strade e richiedere loro di presentare un documento d’identità, trattenendoli se non hanno un documento d’identità con sé; rimuovere con la forza persone e veicoli da un luogo; entrare nelle conversazioni telefoniche e leggere i messaggi privati senza un ordine del tribunale; usare un qualsiasi veicolo disponibile per il primo soccorso per inseguire un sospetto; chiudere temporaneamente gli impianti industriali che producono esplosivi, prodotti chimici o materiali radioattivi; interrompere le comunicazioni, compresi i servizi telefonici e Internet; limitare l’accesso del pubblico alle strade e le vendite di alcolici. Con questo status a Mosca le forze dell’ordine acquisiscono il diritto di entrare in qualsiasi spazio, pubblico o privato, senza un precedente ordine del tribunale.
Il ministero della Difesa russa ha rivolto un appello ai mercenari della Wagner affermando che sono stati «tratti con l’inganno nell’avventura criminale di Prigozhin» ed esortandoli a non partecipare «alla rivolta armata». «Facciamo appello ai combattenti delle squadre d’assalto Wagner», recita l’appello, riportato dalla Tass, in cui si ricorda che «molti vostri compagni di diversi distaccamenti si sono già resi conto del loro errore» ed hanno chiesto aiuto per lasciare la formazione guidata da Prigozhin. «Vi chiediamo di mostrare prudenza e di mettervi in contatto con i rappresentanti del ministero della Difesa russo o delle forze dell’ordine il prima possibile. Garantiamo la sicurezza di tutti», conclude il ministero della Difesa.
Cosa succede in Russia
Nella notte Prigozhin ha annunciato che i suoi uomini sono a Rostov. Ha chiesto un incontro con il ministro della Difesa Shoigu, e ha minacciato di marciare su Mosca se non dovesse essere accontentato. L’ex cuoco di Putin ora rischia la condanna a morte. Secondo il capo della Wagner 25 mila suoi uomini sono pronti a morire per lui.
(da agenzie)
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Giugno 24th, 2023 Riccardo Fucile
IL RETROSCENA SUL CONTROLLO DELLE TRUPPE IN UCRAINA
Da mesi sta combattendo la sua guerra privata in Ucraina. Ma l’obiettivo di Yevgeny Prigozhin e del suo Gruppo Wagner non è ancora chiaro. Mentre i suoi soldati varcano il confine a Rostov e la Russia lo accusa di voler fare un colpo di stato, l’ormai ex “cuoco di Putin” lancia messaggi sempre più minacciosi.
Il suo obiettivo scoperto è il ministro della Difesa Sergei Shoigu. Accusato di mandare giovani russi al macello in Ucraina senza una progettualità. Intanto Mosca si blinda. Il sindaco Sergey Sobyanin ha annunciato misure anti-terrorismo in attesa di una marcia sulla Capitale che evidentemente adesso i russi cominciano a considerare probabile. E la Casa Bianca dall’altra parte dell’oceano monitora una situazione che rischia di farsi sempre più esplosiva.
Gli interessi della Wagner in Ucraina
La Cnn fa sapere che dai primi di gennaio gli 007 Usa avevano notizie di un possibile scontro interno tra la Wagner e il Cremlino. Alcuni funzionari del governo Usa avevano rilevato le tensioni tra Mosca e Prigozhin. L’intelligence Usa sostiene che si aspettava un’escalation nei mesi seguenti. Sempre a gennaio un alto rappresentante della Casa Bianca aveva rivelato come la Wagner stesse diventando un «centro di potere rivale nei confronti dell’esercito russo e di altri militari russi». Secondo report degli 007 americani, a quel tempo Prigozhin stava portando avanti i propri interessi in Ucraina, invece di seguire le direttive del Cremlino. Anna Zafesova su La Stampa scrive che Prigozhin ha così lanciato il suo golpe, quello che aveva promesso a più riprese in termini talmente espliciti da farlo considerare un bluff.
Le accuse a Shoigu
Alla base della guerra civile annunciata oggi c’è il video di Prigozhin in cui accusa la Russia. Il capo della Wagner ha demolito tutti i caposaldi della propaganda del Cremlino sulla guerra in Ucraina.
Sostenendo che non ci fossero attacchi nei confronti dei civili russi sul suolo di Kiev e, soprattutto, che al fronte il nemico sta vincendo ma il ministero della Difesa russo nasconde tutto.
Ma nel tempo gli obiettivi di Prigozhin sono cambiati. Qualche tempo fa ha chiesto ai deputati della Duma di andare al fronte in Ucraina. Nel maggio scorso, quando era tornato ad attaccare Shoigu, le sue invettive contro i generali che «stanno nei loro uffici rivestiti di mogano», «vanno nei club esclusivi» mentre i loro figli «girano video su YouTube». E, insieme, le ipotesi di alcuni blogger russi: «Ha piani diversi e vuole mantenere intatta la spina dorsale delle sue unità col pretesto della fame di proiettili per ritirarle prima del contrattacco».
Il potere in Russia
La decisione di varcare il confine a Rostov però è uno spartiacque. Con questa mossa se Prigozhin aveva l’obiettivo di spodestare Putin e prendere il potere in Russia, si troverà davanti tutto l’esercito. E sembra davvero difficile che possa in qualche modo “tornare indietro” dopo la presa di posizione dei servizi segreti russi. Che lo accusano di golpe, terrorismo e guerra civile.
Evgenij Viktorovič Prigožin, imprenditore russo, è soprannominato “il cuoco di Putin” per i suoi interessi nel settore della ristorazione. I suoi hanno inviato una risposta video al Parlamento europeo, nel quale mostrano un martello insanguinato che riporta alla memoria l’esecuzione di Evgeny Nuzhin.
Una condanna a morte in arrivo?
Su Repubblica la politologa Tatiana Stanovgja avverte: «Calmatevi tutti. Finora non si hanno prove convincenti che ci sia stato un golpe dei wagneriti e che Prigozhin stia guidando le sue colonne da qualche parte. No. La parte dimostrativa è però molto forte». In ogni caso il dado ormai è tratto. E, spiega il quotidiano, per Prigozhin potrebbe essere arrivato il momento della condanna a morte. Il quotidiano spiega che alla base della mossa c’è il rifiuto di siglare entro il primo luglio il contratto che dovrebbe assoggettare i suoi “volontari” alla Difesa. Il politologo Sam Greene, dopo aver passato al vaglio tutte le ipotesi, conclude che «forse Prigozhin ha soltanto perso la testa». Di certo la sua rischia di cadere presto.
Cos’è il gruppo Wagner
Il gruppo Wagner invece è una società militare privata fondata nel 2013. In Ucraina ha mandato a combattere 50 mila uomini, tra cui ex galeotti. Ma ha subito moltissime perdite. L’agenzia di stampa Agi ricorda che la milizia è nata dopo lo scioglimento degli Slavonic Corps, che operavano in Siria. Il suo primo leader è Dmitri Utkin, ex ufficiale dell’intelligence militare. Più dell’80% della milizia sia stato reclutato nelle carceri, il resto è costituito da mercenari. Gli elementi più esperti sono veterani congedati delle forze di sicurezza e dall’intelligence russa ma anche ex militari di Paesi slavi come la Serbia. La Wagner è stata impiegata per la prima volta durante la guerra del Donbass, tra il 2014 e 2015, a sostegno alle forze separatiste nel Donetsk e Lugansk. Poi la milizia ha combattuto in Libia, Siria, Mali, fino all’invasione dell’Ucraina del febbraio 2022. Qui nei primi mesi del conflitto avrebbero tentato più volte di organizzare l’assassinio del presidente Zelensky.
(da Open)
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Giugno 24th, 2023 Riccardo Fucile
“PUTIN HA CREATO UN FRANKENSTEIN, ORA SE LO GODE”
Professor Margelletti siamo al golpe. Che cosa accadrà adesso a Mosca e
in Ucraina?
«È, naturalmente, presto per dirlo. Mentre è chiaro che cosa c’è dietro la scelta di Prigozhin. Sta accadendo quel che successo nell’impero romano: la debolezza del re porta i capi delle legioni romane a sfidare il sovrano per prenderne il potere».
A che cosa mira Prigozhin?
«Putin ha creato un Frankenstein e lui ora mira a sostituirlo o quanto meno ad affiancarlo. All’inizio, ovvero prima che lo zar parlasse alla nazione, si poteva pure pensare che fosse un’azione concertata, ma dalle parole durissime espresse da Putin « sta pugnalando alle spalle una nazione» è evidente che non era a conoscenza del golpe e che Prigozhin sta lanciando un’Opa fortissima sul Cremlino».
Vuole sostituirsi a Putin?
«Quanto meno affiancarlo. Perché ritiene la sua azione troppo debole sul fronte della guerra. Magari si accontenterebbe di diventare ministro della difesa, a quel punto non avremmo più i tradizionali livelli tra potere politico e militare ma ci sarebbe una privatizzazione vera dello strumento militare».
E questo quali conseguenze porterebbe sullo scenario della guerra contro l’Ucraina?
«C’è anche un arsenale nucleare da gestire e Prigozhin non è uomo da guanti di velluto. Il capo della Wagner rimprovera a Putin proprio questa debolezza, quindi, traiamone le conclusioni».
A questo punto una riflessione si impone anche nei confronti di tutti i tentativi di mediazione europei (e non) per accelerare il processo di pace. O no?
«Certamente sì. Se con Putin il dialogo risultava impossibile nel vocabolario di Prigozhin questa parola non esiste proprio».
(da La Stampa)
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