Giugno 18th, 2023 Riccardo Fucile
“NON MI RITROVO IN QUESTA LINEA POLITICA” DICE D’AMATO… NON SI RITROVA A BATTERSI PER I PRECARI E CONTRO IL LAVORO NERO: MA DOVE PENSAVA DI ESSERE? IN FDI O NELLA LEGA?
Dieci minuti di partecipazione al corteo M5s e un abbraccio con Giuseppe Conte. La presenza a sorpresa della segretaria del Pd Elly Schlein alla manifestazione “Basta vite precarie” accende la polemica nel partito e apre il solco, fin qui tenuto quasi sempre sotterraneo, tra l’anima reazionaria e la sinistra del partito.
L’ultimo in ordine di tempo a prendere posizione è il consigliere regionale del Lazio Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità e candidato governatore alle ultime regionali, che con un tweet ha annunciato il suo addio all’Assemblea nazionale dei dem: “Ho comunicato a Stefano Bonaccini (presidente del partito, ndr) le mie dimissioni dall’Assemblea nazionale del Pd. Brigate e passamontagna anche no. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5s. Vi voglio bene, ma non mi ritrovo in questa linea politica”.
La comparsa di Schlein “è stato un errore politico e una sottovalutazione, vedo una sorta di spirito gregario in questa partecipazione”.
(da agenzie)
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Giugno 18th, 2023 Riccardo Fucile
UN CORO DI PROTESTE IN MALAFEDE DAI SOLITI NOTI… A CUI SI UNISCONO I REAZIONARI CHE HANNO SBAGLIATO PARTITO
“Frase choc di Grillo”. “E’ istigazione a delinquere“. “Evoca la lotta armata“. Sono bastati pochi minuti dopo l’intervento di Beppe Grillo dal palco di Roma per scatenare reazioni scomposte e pesanti critiche contro le frasi del garante del Movimento 5 stelle.
Ma qual è la dichiarazione che ha scatenato la bufera? “Volete il leader? Ma siate i leader di voi stessi. Fate le brigate di cittadinanza, mettete il passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, mettete a posto marciapiedi, aiuole, tombini. Fate il lavoro e scappate. Reagite cazzo!”. Così dal palco della manifestazione “Basta vite precarie” Grillo ha esortato il popolo del Movimento 5 stelle.
Come è di tutta evidenza quello di Grillo voleva essere un incitamento ai cittadini a farsi parte attiva a beneficio della collettività, a riscoprire i valori dell’impegno civico. In una società come la nostra dominata da interessi di bottega, l’impegno civico suona come un atto rivoluzionario, appunto. Per farlo Beppe ha utilizzato il suo stile di sempre, quello che da decenni lo caratterizza e che ormai anche i sassi conoscono :
Ma sono bastati i primi titoli di alcuni giornali per scatenare, per riflesso incondizionato, le reazioni della politica. “Grillo ha istigato alla violenza, rievocando lessicalmente organizzazioni eversive che hanno scritto tra le pagine più sanguinose della Repubblica”, ha scritto su Twitter il senatore del Gruppo Azione-Italia Viva Enrico Borghi chiedendo a Conte e al Movimento 5 stelle di “prendere la distanze da questa deriva”. Di parole “gravi, sconcertanti e inaccettabili” che evocano “pagine drammatiche della storia del nostro Paese” parla la Lega.
(da agenzie)
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Giugno 18th, 2023 Riccardo Fucile
L’UFFICIO STUDI DELLA CGIA: CALANO I DEPOSITI BANCARI DELLE FAMIGLIE
Con l’inflazione alle stelle le banche sono più ricche mentre le famiglie sono più povere. Nel 2022 gli istituti di credito del nostro Paese hanno totalizzato, al netto delle imposte, 21,8 miliardi di euro di utili, praticamente 8 miliardi in più rispetto al 2021 (+58 per cento).
I risparmi delle famiglie italiane, invece, tra il marzo dell’anno scorso e lo stesso mese di quest’anno hanno subito una riduzione pari a 25,2 miliardi di euro. A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Questo è solo uno dei tanti effetti economici che ha colpito il nostro Paese a seguito dell’aumento dei tassi di interesse verificatosi in questo ultimo anno che, secondo la politica monetaria decisa a Francoforte, ha l’obbiettivo di raffreddare il caro prezzi.
Se a giugno del 2022 il tasso principale di rifinanziamento della Banca Centrale Europea (BCE) era pari a zero, a partire dal prossimo 21 giugno toccherà la soglia del 4 per cento. Questo vuol dire che, rispetto a 12 mesi fa, coloro che oggi chiedono un prestito o hanno un mutuo a tasso variabile hanno subito un aumento del costo del denaro molto importante, assicurando, nel contempo, un vantaggio economico in particolar modo a chi per mestiere presta denaro (le banche).
Diversamente, i tassi di interesse attivi, ovvero quelli praticati sui nostri depositi bancari, sono rimasti pari a zero. Tale situazione, con una inflazione quasi a due cifre, ha contribuito a erodere i nostri risparmi. Va altresì segnalato che l’impennata dell’inflazione ha costretto molti nuclei familiari ad attingere dai risparmi le somme necessarie per fronteggiare il caro vita. L’effetto combinato di questi due aspetti economici ha alleggerito il conto corrente degli italiani di oltre 25 miliardi di euro.
Per fronteggiare questa situazione non ci sono misure miracolistiche. Tuttavia, una delle poche cose che il governo potrebbe mettere in campo è una politica redistributiva che tolga qualcosa ai settori che da questo scenario hanno realizzato extraprofitti importanti (creditizio, energetico, farmaceutico, etc.), distribuendoli, sotto forma di riduzione delle imposte erariali, al ceto medio che non ha ancora beneficiato di alcuna riduzione del carico fiscale. Unica misura, quest’ultima, che potrebbe contrastare la perdita di potere d’acquisto verificatasi a partire dall’inizio del 2022.
Come dicevamo più sopra, in questo ultimo anno di inflazione record i depositi bancari delle famiglie italiane hanno subito, tra marzo 2022 e lo stesso mese del 2023, una “sforbiciata” da 25,2 miliardi di euro.
A livello regionale le contrazioni percentuali più significative hanno interessato le regioni del Nord: Lombardia e Liguria (-3,5 per cento), Emilia Romagna (-3,9 per cento) e il Piemonte (-4,7 per cento) sono le aree geografiche dove le famiglie hanno subito l’erosione più importante. A livello provinciale, invece, le famiglie più colpite risiedono ad Asti (-8,12 per cento); seguono quelle di Cuneo (-7,11 per cento), Biella (-6,81 per cento), Rimini (-6,46 per cento), Vercelli (-5,68 per cento) e Lodi (-4,92 per cento). Chi, invece, non ha risentito di questa situazione sono, in particolar modo, le famiglie residenti nel Sud, dove l’inflazione è cresciuta meno che nel resto del Paese.
(da agenzie)
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Giugno 18th, 2023 Riccardo Fucile
14 MILIARDI DI EURO NELLE TASCHE DI 10 MILIONI DI ITALIANI… META’ ANDRANNO IN VACANZE E SHOPPING, L’ALTRA META’ IN SPESE OBBLIGATE E RISPARMI
Come sempre, nel periodo tra la metà di giugno e l’inizio di luglio i lavoratori dipendenti a cui spetta la quattordicesima se la troveranno nelle buste paga. Si tratta di circa 10 milioni di persone in Italia, che riceveranno sostanzialmente una mensilità in più per un ‘extra’ complessivo da 14 miliardi di euro.
Secondo Confesercenti, che ha condotto un sondaggio con Ipsos, di questa cifra poco meno della metà – 6,8 miliardi di euro – si tradurrà in un aumento dei consumi delle famiglie, mentre il resto andrà in spese obbligate, debiti in sospeso oppure sarà messo da parte, considerando che il forte tasso di inflazione degli ultimi mesi ha ridotto il potere d’acquisto dei risparmi in banca. La quattordicesima “potrebbe dare un’accelerazione importante dopo una primavera ’fredda’ per i consumi, a causa della corsa dei prezzi e dell’aumento del peso delle spese obbligate sui budget familiari”, ha affermato Confesercenti.
Il sondaggio ha rilevato, comunque, che nei prossimi mesi ci si può aspettare un surplus di 6,8 miliardi di euro nei consumi. La maggioranza degli italiani intervistati che intendono spendere questo bonus – il il 51% – ha detto che lo dedicherà alle vacanze estive. Per Confesercenti, questo significa un influsso di 3,7 miliardi di euro nel settore, ora che si sta avvicinando l’alta stagione
Il secondo utilizzo più diffuso per chi spenderà lo stipendio extra in consumi è quello che guarda allo shopping: dovrebbero essere 1,8 miliardi di euro, nel complesso, che saranno riversati nei saldi estivi. Un altro 18%, pari a 1,3 miliardi di euro di stipendio, dedicherà la somma invece all’acquisto di altri prodotti.
C’è però una parte importante di quei 14 miliardi complessivi (circa 4,7 miliardi di euro) che sarà usata per pagare le spese obbligate oppure i debiti rimasti in sospeso. Circa 1,5 miliardi di euro andranno verso i debiti, poco più di un miliardo a mutui e finanziamenti. Non è un caso che questo aspetto della spesa sia aumentato rispetto all’anno scorso, vista la crescita dei tassi d’interesse.
Poco più di un miliardo di euro a testa andranno anche a due settori a metà tra le spese obbligate e lo svago. Da una parte i centri estivi e le vacanze studio per i figli, dall’altra invece le spese che sono legate alla sanità o comunque alla propria salute.
Infine, c’è il risparmio. Come detto, l’inflazione negli ultimi ha fortemente ridotto il potere d’acquisto delle famiglie e eroso i risparmi messi da parte. Tuttavia solo il 21% degli intervistati (uno su cinque) vuole mettere da parte tutta la quattordicesima o una parte. Per Confesercenti, questo significa circa 1,5 miliardi di euro. Il 12%, per circa 870 milioni di euro, guarderà invece alla possibilità di investire i soldi.
(da Fanpage)
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Giugno 18th, 2023 Riccardo Fucile
GLI ANIMALISTI CHIEDONO LE AUTOPSIE: “C’E’ CHI VUOLE RISOLVERE IL PROBLEMA CON LA VIOLENZA”… IPOTESI ESCHE AVVELENATE
La prima volta può trattarsi sicuramente di una coincidenza. La seconda volta, pure. Alla terza, però, cominciano a farsi largo i primi sospetti. Ieri a Cadevago, in Trentino-Alto Adige, è stata segnalata la presenza del cadavere di un orso.
È la terza morte misteriosa in meno di due mesi e secondo le associazioni ambientaliste non si tratta di un caso.
Oggi l’Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Aidaa) ha inviato un esposto alla procura di Trento per chiedere di aprire «un’inchiesta sul possibile coinvolgimento umano nella causa delle morti dei tre orsi».
Ad annunciarlo è la stessa associazione, che chiede ai pm di «acquisire i risultati autoptici degli esami eseguiti sulle tre carcasse degli orsi trovati morti in zone dove in passato non erano mai scomparsi orsi». Il sospetto è che nell’area siano state piazzate alcune esche velenose, «come dichiarato da diversi testimoni, tra cui un pastore ed il titolare di un rifugio», aggiunge l’Aidaa in una nota.
Ieri 17 giugno a sollevare l’allarme – e a muovere le stesse accuse – è stato anche l’Ente nazionale protezione animali (Enpa), che ha presentato una denuncia contro ignoti alla procura di Trento. «Il fatto che tre animali siano deceduti nell’arco di 50 giorni – fa sapere l’associazione in una nota – rappresenta indubbiamente un’anomalia, che potrebbe avvalorare l’ipotesi di un gesto doloso. D’altro canto, malgrado le nostre ripetute sollecitazioni a raffreddare gli animi, sono mesi che istituzioni, politica e associazioni di categoria estremiste soffiano sul fuoco dell’intolleranza e dell’allarmismo contro la fauna selvatica». Di fronte a questa situazione, continua l’Enpa, «non ci stupiremmo se qualcuno potesse aver perso la testa e deciso di affrontare con la violenza il tema della convivenza con gli orsi, i lupi e con le altre specie selvatiche». Da qui, dunque, la richiesta rivolta dall’associazione alle autorità locali: «intensificare i controlli anti-bracconaggio sul territorio».
(da agenzie)
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Giugno 18th, 2023 Riccardo Fucile
UN INCASSO DI 6MILA EURO SOLO NELL’ULTIMA SETTIMANA: YOUTUBE NON HA MAI INTERROTTO LE PUBBLICITÀ E QUINDI ANCHE LE MONETIZZAZIONI SUI LORO FILMATI
Hanno continuato a guadagnare migliaia di euro anche dopo la morte del piccolo Manuel. Anzi forse proprio grazie all’ondata di notorietà negativa dovuta all’incidente. Almeno due milioni di visualizzazioni. Eun incasso stimato fino a 6mila euro solo nell’ultima settimana.
Forse maggiore, ma i numeri del canale YouTube dei The Borderline, disponibili attraverso il tool Socialblade, parlano chiaro: YouTube non ha mai interrotto le pubblicità e quindi anche le monetizzazioni sui video, che tuttavia nel giro di due giorni si sono praticamente dimezzati. Erano 118 fino a giovedì, ieri appena 51.
L’ipotesi più probabile è che siano stati cancellati, o resi privati, per tutelare anche gli sponsor che avevano investito nel gruppo, tra cui Sony, che ai The Borderline aveva messo a disposizione camere mirrorless per girare le loro sfide estreme.
Nonostante l’aumento costante dei visitatori (+ 45% negli ultimi 30 giorni) le visualizzazioni del canale, tra giovedì e oggi, sono passate da quasi 153 milioni a 86 milioni. Il crollo, di quasi 64 milioni, è dovuto proprio all’eliminazione della metà dei video, che ha destato sospetti anche negli investigatori, che non a caso vogliono analizzare a fondo tutti i dispositivi e le schede di memoria in possesso degli youtuber.
Attraverso i dati di Socialblade è comunque evidente la crescita del gruppo dal giorno dell’incidente su tutti i social network. Anche su Tik Tok, dove sono stati eliminati ieri ben 48 video, sono oltre 20mila i nuovi followers. Non importa che a visualizzare il canale siano nuovi fan, o utenti pronti a insultare il gruppo di giovani. Per l’algoritmo che determina le monetizzazioni su YouTube il risultato è lo stesso: soldi su soldi.
La The Borderline, la società che cura i rapporti commerciali del gruppo, nel 2022 aveva fatturato quasi 200mila euro. Sono cifre da capogiro se si pensa che i protagonisti sono poco più che ventenni. Soldi facili guadagnati grazie alle challenge estreme.
(da La Repubblica)
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Giugno 18th, 2023 Riccardo Fucile
“NON SI CAPISCE QUALE SIANO LE RAGIONI PER CUI SIA A PIEDE LIBERO”
L’inchiesta va avanti. Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta ha affidato l’incarico per l’autopsia sul corpo del piccolo Manuel morto nell’incidente stradale di Casal Palocco che vede iscritto nel registro degli indagati Matteo Di Pietro, il ventenne che era alla guida del Suv Lamborghini. Nel procedimento si ipotizzano i reati di omicidio stradale e lesioni. All’inizio della prossima settimana verrà dato il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia per procedere con le esequie.
Ma nel frattempo non si placano le polemiche per il gravissimo incidente in cui ha perso la vita a Roma un bambino di cinque anni. «La persona che era alla guida, lo youtuber ventenne Matteo Di Pietro, è indagato per omicidio stradale, ma è ancora a piede libero». A dirlo, in una nota, è l’avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus- Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e Malasanità tra i promotori della legge sull’omicidio stradale «Non si capisce quale siano le ragioni – sottolinea in una nota – per le quali non siano stati presi provvedimenti restrittivi. Stiamo parlando di una persona che, per girare dei video social, viaggiava a velocità estremamente sostenuta e pure positiva ai cannabinoidi, la quale ha provocato un incidente in cui è morto un bimbo di 5 anni. Un fatto di una gravità inaudita».
Secondo l’avvocato, «esistono tutti i presupposti previsti dalla legge sull’omicidio stradale perchè per il giovane vengano disposti quantomeno gli arresti domiciliari, anche per il pericolo di reiterazione del reato. Invece, con mio stupore, non è successo assolutamente niente. E capita addirittura di leggere sui giornali che per qualcuno ciò che è successo sia stato solo il frutto di una bravata. Ciò che sta accadendo è un pessimo segnale – conclude – sia per la giustizia sia per la famiglia della vittima».
Colpa del web
Ad intervenire sull’incidente stradale avvenuto a Roma in cui ha perso la vita un bambino di cinque anni è Giovanni Baggio, presidente nazionale dell’Aiart, il quale «evidenzia come la responsabilità personale sia sempre più sfumata e come le challenge social siano sempre più luoghi cruciali nella vita degli adolescenti e dove il desiderio di fama è strettamente correlato ad un elemento base di questi strumenti: la possibilità illimitata di visibilità». «E’ il bisogno di popolarità – precisa Baggio- l’elemento primario che aggrava e si correla secondariamente all’uso di una challenge e della sfida che può diventare mortale». «E’ sicuramente indispensabile un sistema normativo che vincoli questi strumenti e impedisca che le sfide social, come quella che ha portato alla tragedia di Casal Palocco, si diffondano sulla rete».
(da agenzie)
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Giugno 18th, 2023 Riccardo Fucile
“SONO I GENITORI CHE METTONO IN MANO AI BAMBINI DI 5 ANNI IL CELLULARE”
Non si parla d’altro, sarebbe strano il contrario. Protagonisti e protagoniste dei canali YouTube, Tik Tok e Twitch commentano il drammatico incidente stradale di Casal Palocco. Nei giorni scorsi qualcuno ha già tentato di difendere i The Borderline – Matteo di Pietro, che era al volante della Lamborghini, la sua fidanzata Giulia Giannandrea, Vito Loiacono, e Leonardo Golinelli – chiedendo di evitare insulti e commenti d’odio sulle loro pagine.
A schierarsi nelle ultime ore è la vecchia guardia di YouTube. Giovani, ma non più giovanissimi, che in dieci anni e più di attività hanno collezionato milione e milioni di views e di fan. Tutti e tutte iniziano dicendo che non avrebbero mai voluto sentire o commentare questa notizia, ma intanto la commentano.
Lo youtuber e streamer Blur, classe 1994, è diventato famoso per essere un campione di bestemmie e parolacce su Call of Duty. È uno dei più seguiti da Twitch Italia e tiene a difendere il suo lavoro. «Non è giusto che questo lavoro venga giudicato per colpa di due ragazzi che fanno challenge di c…. Mi fa girare il c… che uno dei due ancora prima di dare le condoglianze scrive io non stavo guidando. Non ti preoccupare che ti devi beccare il processo. Mi gira il c… che il nostro lavoro di m.. debba essere giudicato dai cinquantenni. Che si chiedono perché i nostri figli sono così deficienti. Avranno preso dalla madre, forse seguono quelle che gli pare e non va messo un cellulare in mano ai bambini di cinque anni, più grosso della loro testa». Insomma, se la prende con chi guarda: la richiesta è di video sempre più estremi, e gli youtuber non farebbero altro che assecondare i loro follower. E anche nel momento del cordoglio, non rinuncia alla sua peculiarità: una frase, una parolaccia.
Ragiona più o meno allo stesso modo anche Ciccio Gamer 89, Mirko Alessandrini, uno degli youtuber italiani più popolari e seguiti e entrato nella cronaca generalista per un contenzioso con la Finanza. Entrato in YouTube l’8 luglio 2012, ha oltre tre milioni di iscritti. Grido di battaglia: «Sono Ciccio Gamer 89, il capobranco dei miei paguri». «Fatevi una domanda, chiedetevi che cosa ne penso io? Il problema è anche di chi usufruisce dei contenuti che non si accontenta più e vuole vedere persone che vanno a mettersi nelle situazioni pericolose. Mi spiace che la mia categor
Riccardo Dose, 28 anni, ha due milioni e 270mila iscritti su YouTube e ha iniziato nel 2012. «Devo affrontare questo argomento e questa tragedia gravissima – dice ai suoi follower -. Da dieci anni non ho mai sentito niente del genere. I ragazzi hanno delle responsabilità, ma a prescindere che siano degli youtuber o meno. I giornalisti non aspettavano altro che inserire la parola youtuber e incidente con morte di un bambino nel loro articolo. Così vengono generati più clic. Ma non è ancora chiara la dinamica. Non sto difendendo queste persone, ma li sto giudicando come delle persone comuni».
Il più giovane italiano ad aver superato il milione di iscritti sul proprio canale YouTube ha 17 anni ed è di Rimini. Si chiama Samuele Matteini ma tutti lo conoscono come CaptainBlazer. «Parlo da amico dei The Borderline. La vita di Matteo, il ragazzo che stava al volante, è già finita, è già distrutta. Non c’è bisogno di insulti. I giornalisti guadagnano buttando m…. su una situazione gravissima. Matteo è indifendibile e la pagherà, ma poteva succedere a chiunque in strada. Non è come leggete sui giornali. Sono persone normalmente responsabili. Non sappiamo com’è andata, poteva capire a tutti».
(da agenzie)
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Giugno 18th, 2023 Riccardo Fucile
IL CORTEO DI IERI HA CERTIFICATO QUELLO CHE TUTTI SANNO:LE OPPODSIZIONI DEVO ESSERE ALLEATE SE NON VOGLIONO FARE IL GIOCO DEI SOVRANISTI
“Con-te! Con-te!” è lo slogan sicuramente più gettonato della manifestazione, e l’ex presidente del Consiglio è atteso come una star. Sono tutti qui per lui, e lo sottolinea ironicamente anche Beppe Grillo che dice “vi ho presi piccolini e ora siete ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader! Siate leader di voi stessi”. Il Movimento 5 Stelle si misura con la liturgia del corteo per il centro di Roma e alla fine la manifestazione la porta a casa. Non un serpentone oceanico, ma la base pentastellata risponde all’appello.
L’età media è alta. Tanti i pullman, soprattutto dal sud, a dimostrare ancora una volta un insediamento a macchia di leopardo del partito. La manifestazione di ieri è la fotografia un Movimento in evoluzione: non manca qualche vaffa, i cartelli contro i “politici” e lo slogan “onestà, onestà”. Ma l’impressione è che siano parole di ieri, in attesa di nuovi slogan e di una identità definitiva: non più il partito contro la casta, ma un partito populista con al centro la questione sociale, poco sensibile in temi di diritti civili e decisamente avverso all’atlantismo.
Il corteo di Roma certifica ancora una volta la fine del mito dell’autosufficienza del Movimento, e paradossalmente certifica che Conte è il leader del Movimento 5 Stelle, ma Elly Schlein è la leader della coalizione (virtuale) che si oppone alla destra di Giorgia Meloni. Lo dimostra l’accoglienza tutto sommato calorosa ricevuta dalla piazza, qualche fischio ma anche selfie e applausi e un timido “Elly, Elly” che in effetti non prende piede. La presenza della segretaria del Partito Democratico è alla fine percepita come una presenza naturale.
Conte ha voluto la manifestazione del M5S, non discussa con nessuno, ma alla fine ha invitato tutti. Perché l’idea di destrutturare e svuotare il PD è durata l’arco di poche settimane prima e dopo le elezioni di settembre, perché le due principali forze dell’opposizione si devono arrendere a essere complementari nelle differenze. Anche Conte sa che il proporzione alle elezioni europee favorirà l’emergere delle differenze tra le due forze, ma se vuole tornare a governare la strada oggi come oggi è obbligata, e passa per il Nazareno e per il rafforzamento della leadership di Schlein. Ma soprattutto l’avversario è un altro, non sta al fianco ma di fronte: una destra forte, con un consenso profondo nel paese e un’agenda politica davvero comune.
(da Fanpage)
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