Novembre 22nd, 2024 Riccardo Fucile
NELLE TRE REGIONI DOVE SI E’ VOTATO IL PD HA PRESO IL DOPPIO DEI VOTI DI FDI… I PREDICATORI PREZZOLATI CHE HANNO CRITICATO DA SINISTRA LE SCELTE POLITICHE DI ELLY SCHLEIN ABBIANO IL BUON GUSTO DI TACERE
Scriveva ieri il nostro direttore che non basta prendere tanti voti per essere nel giusto,
anzi spesso è l’opposto. Sante parole. Specie se le vittorie elettorali vengono ridimensionate da una fuga generalizzata degli elettori dalle urne.
Andò così nel 2022 quando il 26% di voti a Fratelli d’Italia bastò a innalzare Giorgia Meloni a Palazzo Chigi grazie anche al record del 37% di astenuti. Lo stesso calcolo al ribasso va ora adoperato nel conteggiare il pur notevole incremento percentuale del Partito democratico che nel 2024 ha preso il 24% alle Europee, ha superato il 30% in Liguria e in Umbria, sfiorato il 43% in Emilia-Romagna.
Tre regioni in cui il partito di Elly Schlein, sia dove ha vinto sia dove ha perso, prende all’incirca il doppio dei voti del partito di Giorgia Meloni. Ma dove la maggioranza dei cittadini non è andata a votare.
Sarà bene che al Nazareno non si montino la testa. Ma sia consentito quantomeno a Schlein di sorridere, dopo tante lezioni americane a lei impartite dai vari Rampini, Polito, Folli, Bocchino – qui sul Fatto pure da Sabrina Ferilli – sull’essersi ridotto il suo Pd a servitore dell’élite dominante, incapace di sintonizzarsi con i bisogni del popolo perché viziato del disprezzo classista tipico dei privilegiati. Che poi, a ben vedere, son prediche ripetute sempre uguali da anni – noi stiamo col popolo, voi con l’élite – salvo che a propinarcele quasi sempre è gente bene accomodata da decenni nel tuorlo d’uovo dell’élite.
Sembrerebbe di capire, dunque, che il rafforzamento in corso del Pd debba essere considerato una cattiva notizia non solo dalla destra al potere, punita nel suo malgoverno e nella sua volgare aggressività (troppo snob rilevarlo?). No, il rafforzamento del Pd andrebbe considerato una cattiva notizia anche da chi questa destra vuole rimandarla all’opposizione.
Strano davvero, a che gioco stiamo giocando? L’ambiguità, leggo, sarebbe il vero motivo del consenso che beneficia il Pd schleiano. Strano perché di solito succede il contrario, che l’ambiguità penalizzi chi cerca di farsene scudo. Della Meloni, ad esempio, suole dirsi che è credibile per via della sua coerenza. A questo punto viene il dubbio di avere a che fare con un popolo bue. Se vota Schlein è perché si fa abbindolare dalle sue supercazzole con scappellamento a sinistra e contemporaneamente al centro. Se vota Meloni o Trump è sempre per colpa della sinistra e dei democratici che blaterano di antifascismo e diritti umani lasciando che le élite depredino i poveri. Se si astiene è perché ha scordato che i Cinquestelle sono gli unici a non rubare, e che sei anni fa introdussero il Reddito di cittadinanza.
Il popolo sarà anche bue, ma fino a un certo punto. Se il rafforzamento del Pd è solo un rospo che si gonfia, destinato a scoppiare nell’ora delle scelte nette e chiare; se, in altre parole, qualcuno crede nella possibilità di costruire una terza forza “populista” alternativa contemporaneamente alla destra sovranista e alla sinistra élitaria, be’, auguri: di terze forze son piene le fosse.
L’ora delle scelte è ora. La Costituente del M5S, qualora volesse presentarsi all’Italia degli astensionisti sciolto dall’abbraccio mortale col Pd che lo starebbe fagocitando, per prima cosa dovrebbe mettersi in cerca di facce nuove. Perché la classe politica che il M5S ha espresso nei suoi 15 anni di vita, con l’approvazione del garante Grillo, ha espresso ministri che hanno governato insieme al sovranista Salvini, al saudita Renzi e al tecnocrate Draghi. Così come ha già votato Ursula von der Leyen insieme ai sopolari e ai socialisti. O si trattava di omonimi?
Alcuni di loro si sono dimostrati bravi amministratori, oltre che persone oneste, ma non sarebbero credibili se proprio loro si mettessero ad accusare di connivenza con l’élite il nuovo corso del Pd.
In questo momento, per biografia, novità, coerenza e attivismo sul territorio, se competizione ha da esserci Elly Schlein parte avvantaggiata. Le divergenze più significative che permangono sono in materia di politica estera, sui temi della pace e dello schieramento atlantico. Ma qui l’occhio strizzato a Trump non aiuta i Cinquestelle, che sulle sfide internazionali devono fare i conti con una maggior nettezza dell’Alleanza Verdi e Sinistra. Gli altri due temi su cui il populismo del M5S si differenzia dalla sinistra restano lo stop ai migranti e una politica fiscale, diciamo così, più interclassista; temi su cui in passato ha espresso sensibilità limitrofe alla destra.
Basteranno a rialzare l’asticella dei consensi oltre il 10%? Forse. Ma adottare la politica delle “mani libere” (specialità italiana di cui resta maestro ineguagliato Bettino Craxi) non ha portato buono in passato. Rompere ora col Pd per poi recuperare in tutta fretta l’alleanza alla vigilia delle elezioni del 2027 pare solo una furbata dilettantesca.
(da ilfattoquotidiano.it)
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Novembre 22nd, 2024 Riccardo Fucile
“NON POSSO FAR FINTA CHE VADA TUTTO BENE. CI SONO STUDENTI CHE PRENDONO IN GIRO I RAGAZZI PIÙ FRAGILI, CHI FA FOTO AI PROFESSORI E I GENITORI MINIMIZZANO. MI RIFIUTO DI CREDERE CHE IL NOSTRO FUTURO SIANO QUESTE PERSONE. PARLO DI TEPPISTI, CON BUONA PACE DI FAMIGLIE ALTOLOCATE CHE NON VOGLIONO CHE SI PARLI COSÌ DEI LORO FIGLI”
Tina Gesmundo, dirigente del liceo scientifico Gaetano Salvemini di Bari, è finita alla ribalta della cronaca nazionale dopo il suo intervento nel corso dell’open day tenutosi domenica scuola.
La dirigente scolastica ha presentato la scuola, mettendo l’accento sul ruolo delle famiglie e sui tanti problemi con cui oggi i docenti devono confrontarsi. E sottolineato il fatto che non era lì per convincere a iscrivere i ragazzi al suo istituto, perché lei non vende il detersivo.
Preside, non sarebbe stato più comodo fare un open day come tutti gli altri? Si sarebbe risparmiata qualche critica.
«Io sono al mio ultimo anno di presidenza. Per 23 anni sono stata docente di latino e greco al liceo Orazio Flacco di Bari e da 18 anni sono una dirigente scolastica. Ho formato generazioni di studenti. Oggi vedo cose nuove, non posso fare finta che tutto vada bene. Penso che la scuola sia rimasta l’ultima delle grandi agenzie educative, non c’è bisogno che ci dicano che i genitori stanno affidando alla scuola una loro incapacità educativa»
«Nelle prime abbiamo dei segnali di disfunzioni, penso alle fotografie ai professori. C’è chi prende in giro i ragazzi più fragili o altri che fanno le foto alle targhe delle macchine dei docenti, penso che questo sia un profilo nuovo. Almeno per la mia scuola».
È per questo che ha chiesto alle famiglie maggiori attenzioni?
«Consentitemi una battuta, io vedo cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare. Ci sono genitori che davanti ai figli che fotografano le auto dei docenti hanno risposto “lo facevano anche alla scuola media, non c’è nulla di particolare”. Io mi rifiuto di credere che il nostro futuro siano queste persone».
Si è inaridito il rapporto umano tra i ragazzi?
«Sì, lo capisco dal fatto che anche gli alunni del quinto anno fanno fatica a comprendere i ragazzi più giovani. Vediamo ogni giorno persone di 14 anni che non ottengono la sufficienza in qualche prova o vengono bocciati, diventare vittima di offese da parte di coetanei. Non si può. Ecco perché parlo di teppisti, con buona pace di famiglie altolocate. I genitori poi si scandalizzano perché non vogliono che si parli così dei figli. Non esistono quartieri di qualità, esistono le scuole di qualità».
Le famiglie hanno derogato il ruolo educativo alla scuola?
«All’80% sì. Io capisco che i genitori lavorino, però poi i figli crescono da soli. Ecco perché ho parlato delle Rsa. Al Sud abbiamo una tradizione di cura delle debolezze che va preservata».
Secondo lei ci sono troppe aspettative verso gli alunni?
«I figli della Bari bene vengono con l’idea che chi si iscrive al corso Cambridge possa fare i viaggi d’istruzione, cosa che io non consento. Non possiamo pensare di fare le crociere o esperienze all’estero se nella stessa classe ci sono ragazzi che arrivano da famiglie con problemi a pagare le bollette. Io credo che qualcuno debba dire queste cose. E ancora, dobbiamo considerare che l’80% degli studenti che si iscrivono al liceo scientifico sportivo poi non diventano Sinner o qualche altro calciatore di fama. Noi dovremmo essere più equilibrati».
Ha detto che alcuni esponenti della politica hanno raccomandato dei genitori.
«Non si parla di raccomandazione sulla valutazione finale. Mi contattano per agevolare i ragazzi in fase di iscrizione al Salvemini, o c’è chi chiede una corsia preferenziale per avere i colloqui con me. Mi ha scritto un assessore regionale su whastapp per annunciarmi l’arrivo di una mamma. Si manda una mail e ci incontriamo, nessuno attende più di una settimana».
(da Il Corriere della Sera)
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Novembre 22nd, 2024 Riccardo Fucile
LA DURA CRITICA DELLA SENATRICE A VITA E SCIENZIATA, ELENA CATTANEO: “È UNA LEGGE SPOT SENZA CAPO NÉ CODA CHE INTRODUCE UNA PRATICA PRIVA DI ALCUNA EVIDENZA SCIENTIFICA” – IL TESTO CREA IMBARAZZO ANCHE A DESTRA: 9 SENATORI DI FDI SI SONO ASTENUTI
Nel giorno dello sciopero di medici e infermieri contro la manovra, sbarca in Senato il
ddl della Lega sulla mototerapia, pratica ideata dal “campione di evoluzioni” Vanni Oddera, molto sponsorizzato dai parlamentari padani. Subito demolito dalla scienziata Elena Cattaneo e contestato dalle opposizioni: «Il Parlamento viene messo a servizio dell’amichettismo », accusano i renziani.
Palazzo Madama si infiamma sulla «terapia complementare» imposta dal Carroccio. Che finisce per spaccare la maggioranza. Al momento del voto, in principio rinviato per mancanza del numero legale, nove senatori di Fratelli d’Italia si astengono o si sfilano. A memoria, non era mai successo
Segno non solo dell’imbarazzo provocato da un testo apparso a molti poco convincente, ma anche delle fibrillazioni interne alla destra, dopo la sconfitta alle regionali.
«Sulla base delle informazioni che arrivano dai territori, le percentuali di adesione allo sciopero sono molto alte, fino a punte dell’85%», fanno sapere a sera i sindacati degli ospedalieri. Ma il ministro della Salute non ci sta: «Verificheremo i dati ufficiali, credo inferiori a questi numeri », dice Oreste Schillaci al Tg1.
La prima a parlare sulla legge leghista che promuove le esibizioni di moto «all’aperto e all’interno degli ospedali dedicate ai bambini, ai ragazzi e agli adulti con disabilità o con gravi patologie», è la senatrice a vita Cattaneo. Che va giù durissima. «Intervengo non senza imbarazzo nella speranza che quest’Aula voglia risparmiare al Paese, alla Medicina, alle difficili storie di malattie, l’umiliazione di una legge spot senza capo né coda che introduce nell’ordinamento una pratica priva di alcuna evidenza scientifica», attacca la scienziata.
«Non è un percorso di cura, non è una terapia complementare, non esiste alcuna minima evidenza a sostegno della proposta della mototerapia», insiste. «Il mio maggiore sconforto deriva dall’osservare come il Parlamento sia costantemente incapace di discernere tra realtà e finzione quando legifera su temi che riguardano innovazione, scienza e medicina», rincara.
«Con questo disegno di legge — conclude Cattaneo — scrivete una nuova pagina imbarazzante della legislazione antiscientifica”. J’accuse che scatena gli applausi delle opposizioni e fa calare il gelo fra i banchi della maggioranza.
Alla fine il testo passa con 71 sì, 34 no e 9 astenuti, quasi tutti di FdI. Fra questi, diversi “gabbiani”, la corrente del dissidente Fabio Rampelli: Matera, Satta, Mennuni, Scurria, Terzi di Sant’Agata, Zullo, Cosenza, Marcheschi, Fallucchi e Menia. Una crepa vistosa. Che misura (anche) la febbre nella coalizione di governo.
(da agenzie)
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