Novembre 16th, 2024 Riccardo Fucile
DAL RACCONTO EMERGE IL RUOLO DEL FIGLIO DI AL SISI, AL TEMPO VICEDIRETTORE DEL “GIS”, IL SERVIZIO SEGRETO DEL PAESE… LA VERSIONE DI UN TESTIMONE CHE INCHIODEREBBE IL MAGGIORE EGIZIANO SHARIF, UNO DEI QUATTRO ACCUSATI DEL SEQUESTRO E DELL’OMICIDIO DI GIULIO REGENI… E’ UN ALTRO DEI PAESI SICURI SECONDO PIANTEDOSI
Nella puntata di Report che andrà in onda domenica 17 novembre alle 20.30 su Raitre ci sono due testimonianze chiave per comprendere alcuni passaggi inediti dell’omicidio di Giulio Regeni: la prima è quella di un cittadino egiziano che è stato torturato nelle stesse carceri del ricercatore friulano
Dal suo racconto, intrecciato con il parere di un analista che ha maturato rapporti con i servizi egiziani, emerge il ruolo del figlio del presidente Al Sisi, al tempo vicedirettore del Gis, il servizio segreto esterno del Paese mediorientale.
La seconda storia è legata alla ricostruzione del Testimone Gamma, la cui testimonianza è agli atti del processo ma secretata. L’uomo – secondo sua madre – è morto in un incidente stradale, ma un suo amico ha raccontato a Report cosa gli ha detto Gamma dell’incontro che inchioderebbe alle sue responsabilità il maggiore Sharif, uno dei quattro accusati del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni.
(da agenzie)
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Novembre 16th, 2024 Riccardo Fucile
“VOGLIAMO FARE UNA GRANDE GRANDE UNIONE DI TUTTI I PARTITI DI DESTRA, ABBIAMO VOX IN SPAGNA, ABBIAMO AFD IN GERMANIA, ABBIAMO IL PRIMO PARTITO IN RUSSIA”
Cosa c’entra l’eurodeputato eletto con la Lega Roberto Vannacci con la massoneria? Se ne occuperà Report in onda domani (domenica 17 novembre) in prima serata su Rai 3 con un’inchiesta firmata da Luca Chianca.
Il quale è volato fino a Bucarest per incontrare il Gran maestro della Grande loggia massonica nazionale romena, il generale Bartolomeu Savoiu che si considera l’erede spirituale di Licio Gelli. In Italia, invece, c’è il faccendiere Gianmario Ferramonti che con Savoiu ha fondato la P3. Entrambi nelle passate elezioni europee si sono messi a disposizione del generale per dargli una mano durante la sua campagna elettorale.
Non solo, perché Savoiu alle telecamere del programma condotto da Sigfrido Ranucci spiega qual è il progetto politico condiviso con Vannacci: “Vogliamo fare una grande grande unione di tutti i partiti di destra, abbiamo Vox in Spagna, abbiamo Afd in Germania, abbiamo il primo partito in Russia”. A domanda sulla strana frequentazione, Vannacci minimizza: lui dialoga con tutti, nessun problema.
Com’è noto, dopo aver scritto il Mondo al Contrario il generale è stato eletto al parlamento europeo con oltre 500 mila voti. Tra una settimana, il comitato culturale che si è ispirato al suo libro diventerà un movimento politico, guidato dal tenente colonnello in congedo Fabio Filomeni. Il comitato, con sede a Lamezia Terme, è animato da diversi ex militari paracadutisti della Folgore e incursori del Col Moschin. E proprio in Calabria sono stati diversi gli incontri e le connessioni con realtà vicine al mondo russo. Anche di questo parlerà l’approfondimento di Report.
(da agenzie)
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Novembre 16th, 2024 Riccardo Fucile
MOLTI DI QUESTI PAESI PER IL GOVERNO MELONI SAREBBERO QUELLI “SICURI”
Il 24 dicembre alle 19, dopo la messa sul sagrato di San Pietro, il Papa aprirà la Porta Santa e darà inizio all’Anno Santo. Il giorno dopo, a mezzogiorno, invierà la benedizione Urbi et Orbi, alla città e al mondo.
Due splendide occasioni per ricordare al Mondo intero che l’Anno del Signore 2024 si chiude con un triste record: sono 365 milioni i fedeli in Cristo, quindi anime affidate alla sua guida e tutela (“pascere”, secondo il Giovanni 21,15-17), che subiscono persecuzioni.
Nel mondo uno su 7 è perseguitato, uno su 5 in Africa e 2 su 5 in Asia. Secondo World Watch List 2024 della Ong Open Doors/Porte aperte, ci sono Paesi dove «la fede cristiana va vissuta nel segreto e, se scoperti, i cristiani – soprattutto quelli convertiti – rischiano la morte»: in testa Corea del Nord, Somalia, Libia, Eritrea e Yemen.
Al sesto posto la Nigeria, con il record di cristiani uccisi a causa della violenza jihadista: 4.118 sui 4.998 totali e il più alto numero di rapimenti: 3.300 sui 3.906 globali
La violenza sessuale per terrorizzare le comunità cristiane è usuale anche in Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Camerun e Repubblica Centrafricana. Abusi si registrano in Siria, Pakistan, Arabia Saudita e India. La persecuzione tocca il livello “estremo” in Siria e in Arabia Saudita.
Non sarebbe solidarietà umana e cristiana se durante l’Anno Santo tutto questo dolore venisse raccontato e consolato?
(da La Repubblica)
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Novembre 16th, 2024 Riccardo Fucile
GABBARD, AL CUI CONFRONTO ALESSANDRO DI BATTISTA RICORDA ADENAUER, È STATA SCELTA PER DIRIGERE L’INTELLIGENCE. MATT GAETZ, FUTURO ATTORNEY GENERAL, È STATO NOMINATO PER METTERE SOTTO INCHIESTA GLI OPPOSITORI DEMOCRATICI. C’E’ ANCHE IL NO VAX ROBERT KENNEDY JR, UNO CHE HA UN VERME MORTO IN TESTA
Non solo Donald Trump nel ruolo di Cialtrone in Chief. Non solo il milionario opportunista JD Vance, che finge umili origini e dichiara guerra alle gattare senza figli. Non solo il tossico Elon Musk, cresciuto nel Sudafrica dell’Apartheid, tenace sostenitore dell’incompatibilità tra libertà e democrazia e principale agente del caos internazionale. Non solo Stephen Miller, uno che parla come Goebbels («l’America è per gli americani, e soltanto per gli americani»), scelto come vice capo di gabinetto «for policy».
Non solo un programma di governo che prevede di mettere in galera come “nemici interni” gli oppositori politici, di graziare gli assalitori violenti del Congresso, di abbandonare gli alleati storici dell’America, e di andare a braccetto con i peggiori ceffi dell’orbe terracqueo.
Non solo un progetto di tagli massicci delle tasse ai miliardari, di smantellamento dello stato sociale, di sbriciolamento dello stato federale entro giugno 2026 (affidato a Musk), di espulsione di massa anche di bambini nati in America, e quindi americani, da genitori immigrati illegalmente.
Ora c’è anche la propagandista russa, eroina delle tv del Cremlino e picchiatella delle Hawaii, Tulsi Gabbard; una che Barack Obama ha sulla coscienza (assieme a molte altre cose); un’irresponsabile che andava a Damasco a incontrare Bashar Assad, mentre il dittatore siriano massacrava mezzo milione di arabi, anche col gas.
Una macchietta di Fox News e Russia Today che, tre giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, mentre gli aguzzini di Putin stupravano e uccidevano i civili ucraini, ha proposto a Zelensky di abbracciare «lo spirito dell’Aloha», il saluto “pace e amore” hawaiano.
Ebbene, questa Tulsi Gabbard, al cui confronto Alessandro Di Battista ricorda Adenauer, è stata scelta da Trump per il ruolo delicatissimo di direttore nazionale dell’Intelligence (Dni), cioè sarà lei la capa suprema degli apparati dei servizi segreti della più grande potenza mondiale; una roba che, a questo punto, forse a Vladimir Putin conviene abbandonare l’Ucraina, essendosi preso direttamente gli Stati Uniti.
Ora c’è anche Matt Gaetz, un fanatico che dopo essere scampato a varie accuse di traffici sessuali, dopo aver candidato Trump al Nobel per la pace, e dopo aver spiegato che la priorità numero uno del governo americano dovrà essere quella di mettere sotto inchiesta i democratici in quanto nemici interni della patria, è stato scelto da Trump per ricoprire il ruolo di Attorney General, ovvero di ministro della Giustizia e di capo delle forze investigative e dell’ordine degli Stati Uniti.
Ora c’è anche il Vannacci di FoxNews Pete Hegseth, un bellimbusto peraltro di un programma minore della rete Maga, noto al pubblico dei rotocalchi perché si vanta di lavarsi le mani soltanto ogni trenta giorni – tanto i germi non esistono, visto che lui non li vede – scelto da Trump per il ruolo non di fotocopista della Casa Bianca, ma di Segretario della Difesa, ovvero di boss del Pentagono, cioè capo del più grande apparato militare industriale della storia dell’umanità
Ora c’è anche il Kennedy picchiatello, Robert, uno che ha un verme morto in testa, deceduto dopo che ha mangiato un pezzo di cervello kennediano (non sto scherzando, è tutto vero), uno che nei suoi diari ha scritto di essere stato schiavo di «impulsi selvaggi» e di «demoni potenti» riguardo al sesso, uno che carica un orso morto sulla station wagon per metterlo in freezer a Manhattan e poi mangiarlo a cena, salvo abbandonarlo a Central Park davanti a una bici, simulando uno scontro mortale orso-ciclista, fatale per l’orso
Abbiamo scritto più volte che la seconda Amministrazione Trump sarebbe stata molto più pericolosa della prima, perché non avrebbe avuto i guardrail che tutto sommato nel primo mandato hanno salvato il paese dai testacoda del presidente.
Questa volta intorno a Trump ci sono soltanto fanatici, filibustieri e scendiletto. Questa che sta nascendo non è un’Amministrazione americana, è l’incubo di chi ama l’America, è il riscatto di chi ha sempre detestato l’America, è una puntata della Zanzara, con in mano i codici della bomba atomica. L’America di Trump è diventata una parodia. Non è più l’America. L’America che conoscevamo non c’è più.
(da Linkiesta)
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Novembre 16th, 2024 Riccardo Fucile
“LE COPPIE GAY? NON SONO UNA FAMIGLIA, MA SOLO DUE CHE SI INCULANO. NON VENGANO A CHIEDERE DIRITTI CHE NON MERITANO”
Il candidato alle elezioni regionali in Emilia Romagna Mirko De Carli (Popolo della Famiglia) ne spara una dietro l’altra ai microfoni de La Zanzara a Radio24 passando dall’aborto alle coppie omosessuali per arrivare alla droga: “Una donna che sceglie di abortire commette un omicidio e nel mio stato ideale va punita con la galera esattamente come si fa per i reati gravi.
Poi propone l’aborto free: “Togliamo l’aborto a partire dall’Emilia Romagna dove, al contrario, lo favoriscono. Abbiamo bisogno di bimbi da far nascere non da uccidere. Quelli che votano per noi sono quelli che hanno il pisello duro e vogliono andare a letto con una donna per fare un figlio”.
“La donna? Deve essere obbligata a sentire il battito del feto”. Poi l’attacco alle coppie omosessuali: “Sono contro natura e comunque non sono una coppia né tanto meno una famiglia, sono solo due che si inculano. Non vengano a chiedere diritti che non meritano”.
“I transessuali? Sono persone disturbate che non hanno bisogno di diritti ma di cure. “I travestiti? Sono ancora più disturbati perché vogliono che il loro travestimento venga riconosciuto dallo stato come un valore identitario. Io uomo mi vesto donna e mi devi dire che sono donna? Ma tu sei scemo io non ti ascolto ti do due ceffoni”.
Poi aggiunge: “Molti di questi spostati come trans e travestiti usano sostanze, pippano e molti si prostituiscono come le zoccole. La droga leggera? “È merda, non la faremo mai arrivare da nessuna parte, dobbiamo chiudere quei negozietti che la vendono. Dalla canna si arriva all’eroina. Andate a San Patrignano, viva San Patrignano!”.
Poi conclude con un elogio a Mussolini: “Se fossi sindaco a Predappio intitolerei una statua al Duce che è il personaggio Italiano più conosciuto al mondo”.
(da agenzie)
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Novembre 16th, 2024 Riccardo Fucile
I SOVRANISTI ALLA DISPERATA RICERCA DI UN GIUDICE CHE AVALLI UNA NORMA ILLEGALE… TOGLIERE LA COMPETENZA AI MAGISTRATI SPECIALIZZATI SUL TEMA E’ L’ENNESIMO ATTO ORBANIANO
“Con un colpo di penna si vorrebbe stravolgere l’ordinario assetto delle competenze. La Corte di appello – già gravata da importanti carichi di lavoro che ci hanno fatto dubitare della possibilità di centrare gli ambiziosi obiettivi del Pnrr – dovrebbe occuparsi delle procedure di convalida, se non ho letto male addirittura con le sue sezioni penali. È assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell’ordine delle competenze”.
A dirlo il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, nella sua relazione nel Comitato direttivo centrale dell’Anm in corso a Roma. Il riferimento è all’emendamento al decreto flussi, in base al quale la competenza a decidere sulla convalida dei trattenimenti dovrebbe essere ‘spostata’ alla Corte d’Appello
Per Santalucia l’emendamento è “diretto a spogliare le sezioni specializzate ‘immigrazione’ dei Tribunali della competenza sulla convalida dei trattenimenti, con soave e sorprendente indifferenza per le ragioni dell’organizzazione giudiziaria”. Secondo il presidente dell’Anm, “è assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell’ordine delle competenze”.
“Si percepisce piuttosto – ha aggiunto -, la voglia di rappresentare nel modo più plateale, appunto, con la sottrazione di competenza, la sfiducia nella giurisdizione, muovendo dalla fantasiosa convinzione che i magistrati comunisti si siano collocati proditoriamente nelle sezioni specializzate “immigrazione” dei Tribunali per attuare il sabotaggio delle politiche governative”.
(da agenzie)
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Novembre 16th, 2024 Riccardo Fucile
VANNO SU PD E M5S, MELONI SFIDUCIATA DAL 58% DEGLI ITALIANI
Le intenzioni di voto degli italiani, secondo l’ultimo sondaggio di Termometro politico, con interviste raccolte tra il 13 e 14 novembre, danno in testa ancora Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che conduce praticamente con quasi il 30% dei consensi, esattamente al 29,6%. Il partito della premier è però in lieve calo, rispetto alla scorsa settimana (perde lo 0,1%). Si registra poi un nuovo riavvicinamento di Forza Italia alla Lega, separate adesso solo da appena un decimale.
Se la scorsa settimana la Lega di Salvini era avanti con l’8,8%, mentre Forza Italia inseguiva con l’8,4%, adesso le due forze del centrodestra si trovano rispettivamente all’8,7% e all’8,6%.
Il Pd è in crescita, e sembra essere stato avvantaggiato dalle polemiche dell’ultima settimana per la manifestazione a Bologna, in vista delle elezioni di domenica e lunedì in Emilia-Romagna: in sette giorni sale dello 0,1% e si porta al 22,8%. Bene anche il M5s di Conte, che fa registrare un +0,2%, passando dal 10% al 10,2%. Si segnala, infine, il dato di Azione: il partito di Carlo Calenda tocca infatti un record negativo, scendendo al 2,8% (-0,2% rispetto alla scorsa settimana). Invariato Avs, ancora al 6,7%, così come Italia viva, che mantiene la percentuale già mostrata nella precedente rilevazione, cioè il 2,3%. Più Europa scende ancora e arriva all’1,7%.
Per quanto riguarda la fiducia nella premier Giorgia Meloni, si notano variazioni molto leggere rispetto a una settimana fa, con il dato aggregato della fiducia (molto+abbastanza) che sale di un paio di decimi (passando dal 41,6 al 41,8%).
Aumenta di mezzo punto percentuale e raggiunge il 58% il dato di chi non ha la minima fiducia nella premier Meloni.
(da Fanpage)
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Novembre 16th, 2024 Riccardo Fucile
INTERVISTA ALLA COSTITUZIONALISTA CARLA BASSU
Il testo della sentenza ancora manca, ma la Corte Costituzionale ha definito illegittime alcune parti della legge sull’Autonomia differenziata, che ne rappresentano l’ossatura. Il messaggio della Consulta è “molto chiaro: restituire dignità e protagonismo al Parlamento anche nella gestione dei rapporti tra Stato e Regione”, dice a Fanpage.it Carla Bassu, costituzionalista e docente dell’Università di Sassari.
Ora il Parlamento dovrà intervenire per riscrivere la legge e correggere i punti contestati. Dall’altra parte però, c’è il referendum abrogativo lanciato dalle opposizioni, che al momento appare in bilico.
“Sarà la Corte di Cassazione – che dovrà valutarne la legittimità – a dirci se è necessario che nel frattempo si pronunci il Parlamento sulla base delle segnalazioni indicate dalla Consulta oppure se i quesiti non hanno ragion d’essere”, chiarisce la costituzionalista.
Professoressa, la Corte costituzione non ha dichiarato incostituzionale la legge sull’Autonomia differenziata, ma ha giudicato illegittime alcune sue parti, che però costituiscono l’impianto del provvedimento. Cosa significa per la riforma?
Allora lè vero che la Corte Costituzionale non ha optato per la scelta più estrema, più radicale che avrebbe destituito di fondamento la legge. Però effettivamente è intervenuta su alcuni aspetti che sono cruciali e che sono quelli che sono emersi nel dibattito, in realtà sin da subito. Alcuni riguardano il metodo e altri il merito. Dal punto di vista del metodo quello che risalta più di tutto è la la marginalizzazione del ruolo del Parlamento in tutte le fasi e le procedure di riconoscimento delle intese. Questa legge, voglio ricordarlo, è una legge di attuazione della Costituzione, quindi sarebbe stato difficile che venisse dichiarata tout court incostituzionale. La Consulta ha stigmatizzato il fatto che questa legge puntasse molto sulla bilateralità delle intese e cioè sul fatto che le intese stiano previste dalla legge come oggetto fondamentalmente di negoziazione tra governi, tra il governo centrale e tra il governo della singola Regione.
Un altro elemento contestato è la determinazione dei Lep (i livelli essenziali delle prestazioni) attraverso un Dpcm che avrebbe la conseguenza di concentrare la decisione nelle mani del governo. Anche qui rischio è di svuotare il Parlamento dei suoi poteri?
Anche qui è stata censurato il mancato coinvolgimento del Parlamento, cioè il fatto che il Parlamento dovesse bene o male semplicemente ratificare qualcosa deciso altrove. Su questo la Corte è stata molto chiara. Il messaggio che io evinco è quello di restituire dignità e protagonismo al Parlamento anche nella gestione dei rapporti tra Stato e Regione. Non è una questione che può coinvolgere in modo bilaterale gli esecutivi, ma è necessario un coinvolgimento del parlamento che è l’organo rappresentativo che contiene maggioranza e opposizione. Poi rispetto al merito, quello che viene è censurato ugualmente risponde ad elementi che erano emersi. Io non trovo sorprese in questo che però, va ricordato, è un comunicato. Occorre comunque aspettare e leggere con attenzione la sentenza, perché vengono toccati degli aspetti molto complessi e molto delicati.
Uno dei punti centrali oggetto del pronunciamento della Corte riguarda poi l’attribuzione di intere materie alle Regioni. Per i giudici il trasferimento deve limitarsi a specifiche funzioni e deve essere giustificato. Può farci qualche esempio?
Questo è un aspetto critico che mette in seria discussione l’impianto della della legge perché la Corte Costituzionale ci dice che non si possono devolvere intere materie ma soltanto funzioni. Un esempio è quello che riguarda la l’istruzione. Non è possibile devolvere completamente la materia istruzione alla Regione, cosa che darebbe vita a figure professionali di insegnanti diverse da Regione a Regione, ma per esempio si potrebbe devolvere una funzione come quella della gestione del personale di un tipo particolare di livello scolastico. Quindi funzioni molto specifiche, mentre il trasferimento della materia comporta proprio la possibilità di regolare in toto tutto quello che attiene a quel determinato comparto. Devolvere una funzione è invece qualcosa di molto diverso perché c’è comunque una concertazione, una linea di indirizzo che proviene dal centro e questo è un altro aspetto molto significativo che era emerso. Diciamo che gli aspetti toccati non sono secondari ma riguardano proprio anche lo spirito della della legge e il modello di rivendicazione che in qualche modo viene messo in discussione.
Ma se la decisione della Consulta ha nei fatti azzoppato la riforma, perché allora anche la maggioranza ha esultato?
Credo che sia una visione politica e una strategia politica perché a prescindere dall’interpretazione che si può dare, il margine in cui è possibile esultare è il fatto che non si è messa completamente in discussione la legge, cioè che non è stata dichiarata incostituzionale. Però dobbiamo tener conto che questo è una legge di attuazione della Costituzione. Non si può mettere in discussione che l’autonomia differenziata è incostituzionale. Non lo è evidentemente perché l’articolo 116 lo prevede né lo è una legge che dia all’attuazione alla Costituzione. Però resta il fatto che ben sette punti siano stati censurati e altri ammessi ma con un’interpretazione costituzionalmente orientata. Anche nelle parti che sono state salvate la Corte Costituzionale ha ritenuto di intervenire per dare una lettura chiara e univoca.
Ora nei fatti, la legge andrà riscritta per andare incontro ai rilievi della Consulta e spetterà al Parlamento vagliarla. Quali saranno i tempi?
È una bella domanda, perché in teoria i tempi dovrebbero essere brevi perché ci sono delle esigenze specifiche e dei tavoli già messi in atto. Però non è la prima volta a me sarebbe la prima volta che il Parlamento, nonostante i grandi e seri richiami della Consulta trascini la decisione quindi. Quindi qui ci sono due risposte: una teorica e una che tiene conto dell’esperienza.
Dunque, secondo lei, come va letta la sentenza della Consulta? Una buona notizia per il governo o lo è per le opposizioni?
Il governo interpellato sostiene che sia una bella notizia, mentre le opposizioni ugualmente vedono una bella notizia. Quello che io le posso dire è che è inequivocabile e anche il governo non può negarlo, che la legge sia stata toccata in molti punti cardinali del suo impianto e che sia necessario. perché la corte è stata lapalissiana in questo, riprendere in mano la legge in modo molto serio per riconsiderare tanti e diversi punti che sono essenziali proprio nel contesto della nostra Costituzione. Perché la Corte Costituzionale ci ha ricordato tanti elementi cardinali a suo parere in questa legge non sono stati considerati.
Peraltro la Corte ha condiviso la preoccupazione che con questa riforma, così com’è scritta, aumenti il divario tra le Regioni.
Certo, per esempio sui profili finanziari ha contestato l’aspetto della spesa storica, della compartecipazione. Non è stato un intervento lieve, ma molto organico e molto puntuale e non ha riguardato un singolo settore o un cavillo della norma, ma sette punti cruciali di tutta la legge, quindi senz’altro non si può dire che la legge è passata indenne al vaglio della Consulta.
In tutto questo resta l’incognita sulle sorti del referendum abrogativo promosso da Cgil e opposizioni. Si farà o sono venute meno le condizioni perché venga indetto?
Per quanto riguarda il referendum, è la Cassazione che si deve pronunciare per per dichiarare in modo ufficiale se ci possa essere una rivisitazione dei quesiti e in questo senso, magari ci può essere un dialogo con i promotori del referendum, oppure se addirittura i quesiti non abbiano più ragion d’essere perché la Corte Costituzionale ha già risposto in buona sostanza a quello che veniva chiesto al popolo. Si vedrà, è la Corte di Cassazione che si dovrà pronunciare.
Se la Corte di Cassazione dovesse chiedere che vengano rivisti i quesiti referendari, occorrerà attendere il nuovo testo della legge?
Tendenzialmente sì. Anche qui sarà la Corte di Cassazione a dirci se è necessario che nel frattempo si pronunci il Parlamento sulla base delle segnalazioni indicate dalla Consulta oppure se i quesiti non hanno ragion d’essere. Però anche per questo bisognerà leggere bene la sentenza. Non si capisce bene ancora se la legge, in assenza di ulteriori interventi del parlamento sia ancora auto applicativo, oppure se sia bloccata e precluda, per esempio che continuino i negoziati avviati dalle singole Regioni. Da un punto di vista di opportunità politica, di fronte una decisione così pregnante della Corte Costituzionale, forse anche il governo potrebbe attendere e sospendere i lavori per una riflessione, visto che si tratta comunque di una questione centrale nel nostro impianto costituzionale. I rapporti Stato-Regioni, l’unità e indivisibilità della Repubblica, la necessità di tenere un equilibrio tra Regioni che purtroppo già ora subiscono dei divari economici e sociali enormi, meritano sicuramente una ponderazione ulteriore.
(da Fanpage)
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Novembre 16th, 2024 Riccardo Fucile
LA STORIA COMPLOTTISTA E NO VAX DI UN ALTRO FUORI DI TESTA
Sta suscitando scalpore la nomina da parte del presidente eletto Donald Trump di Robert F. Kennedy Jr. come segretario della Sanità. Sarà il Senato degli Stati Uniti ad avere l’ultima parola, scegliendo se ratificare o meno tale mandato, ma le preoccupazioni della comunità scientifica possono spiegarsi già nel modo in cui Trump ha annunciato tale decisione: «Per troppo tempo gli americani sono stati schiacciati dal complesso alimentare industriale e dalle aziende farmaceutiche – ha affermato -, sono stati coinvolti in inganni, disinformazione e informazioni errate quando si tratta di salute pubblica».
Parole che potrebbero sembrare ragionevoli se si ignora il background complottista di Kennedy Jr. Parliamo infatti di uno dei principali guru No vax, oltre a essere tra i personaggi più impegnati nella diffusione di fake news sulla Covid-19.
Il “tradimento” alla famiglia Kennedy
Robert Kennedy Jr. è figlio di Robert Kennedy, senatore e procuratore generale degli Stati Uniti e fratello dell’allora Presidente democratico John Fitzgerald Kennedy. Il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca e l’appoggio al candidato repubblicano Donald Trump venne visto come un tradimento da parte dei suoi cinque fratelli (Kathleen Kennedy Townsend, Courtney Kennedy, Kerry Kennedy, Chris Kennedy e Rory Kennedy), i quali pubblicarono la seguente nota prendendone le distanze: «Vogliamo un’America piena di speranza e unita da una visione condivisa di un futuro più luminoso, un futuro definito dalla libertà individuale, dalla promessa economica e dall’orgoglio nazionale. Crediamo in Harris e Walz. La decisione di nostro fratello Bobby di sostenere Trump oggi è un tradimento dei valori che nostro padre e la nostra famiglia hanno più cari. È la triste conclusione di una triste storia»
Dalle lotte ambientaliste al complottismo No vax di Robert Kennedy Jr
Eppure inizialmente Robert Kennedy Jr era noto per il suo impegno a favore di cause ritenute ragionevoli, soprattutto in seno alla comunità scientifica. Nipote del presidente John F. Kennedy e del senatore Ted Kennedy, Robert. Si laurea in storia e letteratura americana ad Harvard nel 1976, nonostante un periodo in cui l’abuso di stupefacenti gli procura non pochi grattacapi con la polizia. La sua fase di “recupero” sarà segnata a partire dagli anni ’80 dall’attivismo ambientalista. Contribuisce al programma del Natural Resources Defense Council, una associazione in difesa del clima con cui ha collaborerà per 28 anni.
Ancora oggi suonano stridenti il suo recente appoggio a Trump e la precedente collaborazione con Arnold Schwarzenegger quando era governatore della California. Entrambi sono negazionisti del cambiamento climatico. Robert Kennedy Jr ha anche aiutato le tribù native del Canada e dell’America Latina a proteggere le loro terre dalle mire espansioniste delle multinazionali. Ha anche lavorato coi pescatori messicani per fermare la costruzione di un impianto salino nella Laguna San Ignacio.
Il Green pass e il «colpo di Stato»
A un certo punto della sua carriera di attivista in difesa dei diritti e del clima, Kennedy Jr. svolta. Diventa un assiduo divulgatore di tesi cospirazioniste e No vax totalmente prive di fonti a supporto o distorcendo il senso dei dati reali. Questa evoluzione del nostro personaggio è ben rappresentata dalla fondazione e guida della associazione Children’s Health Defense (CHD).
Quando nel novembre 2021 Kennedy Jr. partecipò a una manifestazione No vax a Milano, fece delle dichiarazioni fuorvianti in merito ai vaccini: «devono essere testati come gli altri medicinali». Infatti così è stato. Ma secondo l’attivista in America «sono gli unici farmaci esenti dai test di sicurezza». In realtà l’FDA, similmente alla nostra EMA ha autorizzato i vaccini Covid che avevano superato ben tre fasi di ampie sperimentazioni cliniche. Trovate maggiori approfondimenti qui. Per quanto riguarda invece le misure di prevenzione della diffusione del contagio, come il nostro Green pass, secondo l’attivista si sarebbe trattato di un «colpo di Stato».
Nel 2022, Kennedy Jr. dichiarò che «Anna Frank stava meglio dei No Vax oggi» e paragonò l’obbligo vaccinale alla Germania nazista.
La disinformazione della Children’s Health Defense
Fin dalle prime fasi della pandemia i movimenti NoVax hanno rapidamente adattato le loro strategie per opporsi ai futuri vaccini contro il nuovo Coronavirus, prima ancora che venissero autorizzati, come spiegavamo in una analisi dell’epoca. Tra le associazioni più impegnate troviamo subito spiccare la CHD, con la diffusione di informazioni fuorvianti sulla sicurezza di vaccini che ancora dovevano entrare in circolazione.
Attraverso la CHD vengono prodotti e pubblicati documentari come Infertility: A Diabolical Agenda. Si tratta di uno pseudo-documentario diretto dall’ex medico Andrew Wakefield, il famigerato autore dello studio truffa che collegava i vaccini all’autismo. Tale documentario riproponeva una vecchia teoria del complotto sullo spopolamento, sostenendo che le campagne di vaccinazione volte a eliminare il tetano materno e neonatale in Kenya fossero in realtà una copertura per sterilizzare forzatamente le donne. Questa affermazione, risalente agli anni ’90, è completamente infondata ed è stata ampiamente smentita.
La CHD ha inoltre tra i suoi membri anche autori di studi dalla peer review incerta dove si attribuiscono ai vaccini gli eventi avversi più improbabili, come lo «studio choc» sulle presunte alterazioni del sangue nei vaccinati Covid. Ce ne occupammo in un fact-checking precedente, citando anche l’analisi del professor Enrico Bucci, esperto nell’analisi degli studi scientifici, che contestò la ricerca in un articolo pubblicato su Il Foglio.
Le precedenti attività contro i vaccini
A causa delle ripetute pubblicazioni di disinformazione sui vaccini e sul COVID-19, nel 2020 l’account Instagram di Kennedy è stato sospeso. In risposta, Kennedy ha intentato una causa a Facebook, accusando la piattaforma di censurare la sua “verità”. Nonostante le critiche e le smentite da parte della comunità scientifica, Kennedy continua a essere una figura influente nel movimento No Vax, utilizzando la sua notorietà e le sue piattaforme per diffondere disinformazione sui vaccini.
Ma ricordiamo che l’attività di Robert Kennedy Jr e della associazione da lui fondata non riguarda solo i vaccini Covid. L’attivista aveva anche sostenuto che il Governo danese avrebbe scoperto come le ragazze vaccinate contro tetano, difterite e pertosse (vaccino DTP) «morivano a un tasso 10 volte superiore a quello delle ragazze non vaccinate». Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad affermazioni tanto errate quanto pericolose. Trovate maggiori approfondimenti qui.
I presunti «danni irreparabili» dei vaccini Covid
Attraverso un’altra associazione No vax denominata Informed Consent Action Network (ICAN), Kennedy Jr. fece causa all’HHS (Dipartimento di Sicurezza e dei Servizi Umani) presso la Corte distrettuale di New York. L’ICAN aveva chiesto nel 2018 all’HHS di fornire le copie dei rapporti di sicurezza dei vaccini, ma il dipartimento aveva impiegato troppo tempo a condividere tali informazioni. Per questo motivo, come spiega Myth Detector, l’ICAN vinse la causa. Questa sentenza, che evidentemente non riguardava la sicurezza dei vaccini, tanto meno quelli a mRNA, venne “trasformata” nelle pagine Social dei No vax in una sentenza «della Corte Suprema» riguardo ai «danni irreparabili» dei vaccini Covid, senza che Kennedy, né le associazioni da lui guidate facessero niente di rilevante per smentire tali narrazioni. Ne avevamo trattato qui.
Questa “deriva” contro i vaccini risale ufficialmente almeno al 2015, quando durante un evento promozionale del film Trace Amounts Kennedy Jr. paragonò le vaccinazioni pediatriche a un genocidio: «Questo è un olocausto – disse -, quello che stanno facendo al nostro paese». Celebre anche il sostegno al documentario Vaxxed nel 2016, diretto dal già citato Wakefield. Per approfondire consigliamo la lettura della nostra precedente analisi
La teoria del complotto della Covid-19 e gli ebrei
Nel 2023, durante un incontro con la stampa in un ristorante dell’Upper East Side, Kennedy Jr. sostenne che la Covid-19 attaccherebbe i caucasici e i neri, mentre «le persone più immuni sono gli ebrei ashkenaziti e i cinesi». Venne fortemente criticato non solo dalle comunità ebraiche, ma anche dal New York Post, definendo le sue affermazioni come «assurde teorie cospirative sul COVID-19». Nell’articolo, la testata americana – notoriamente repubblicana – ricordò i legami tra Kennedy Jr. con il leader della Nation of Islam e noto antisemita Louis Farrakhan.
Il presunto caso del parassita nel cervello
Recentemente fece scalpore la rivelazione da parte di Kennedy Jr. riguardo alla presenza di un verme parassita che avrebbe vissuto in passato nel suo cervello. Tutto sarebbe cominciato poco prima della sua ufficiale svolta cospirazionista. Ma ricordiamo – per quanto alcuni No vax potrebbero non concordare – che una correlazione non corrisponde necessariamente a un rapporto di causa-effetto. Secondo quanto riporta il futuro ministro* della Sanità, nel 2010 aveva iniziato a manifestare problemi cognitivi, tra cui la perdita di memoria a breve e lungo termine.
Successivamente collegò questi sintomi a un verme parassita che avrebbe albergato nel suo cervello, consumandone una parte prima di morire. Tra le potenziali cause dei suoi disturbi neurologoci, Kennedy indicò anche un avvelenamento da mercurio, dovuto forse una dieta troppo ricca di pesce. Del resto Kennedy non ha rilasciato alcuna documentazione medica a conferma di queste affermazioni, che vanno prese con le dovute cautele, proprio come dovremmo fare con le sue affermazioni sui vaccini.
Un passato “paladino” democratico
La figura di Kennedy Jr. è oggi legata al mondo del complottismo No Vax e della futura amministrazione repubblicana di Donald Trump. Tuttavia, in passato era un beniamino del mondo democratico. Nel 2007 sostenne la candidatura alla Casa Bianca di Hillary Clinton, mentre nel 2020 sostenne una proposta di Green New Deal avanzata da Alexandria Ocasio-Cortez, criticando fortemente le politiche ambientali di Donald Trump.
(da repubblica.it )
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