STOP AL REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, PRIMO PASSO AL SENATO. RESTA LA VIOLAZIONE AMMINISTRATIVA CON ORDINE DI ESPATRIO, MA NON SI VA PIU’ IN GALERA
FINALMENTE UN PASSO PER DIVENTARE UN PAESE CIVILE: APPROVATO EMENDAMENTO CINQUESTELLE IN COMMISSIONE GIUSTIZIA CON IL PARERE FAVOREVOLE DEL GOVERNO
Il giorno dopo il messaggio alle Camere di Napolitano per denunciare il sovraffollamento carcerario, in Commissione Giustizia del Senato la maggioranza dice sì all’emendamento del Movimento 5 Stelle, presentato al testo sulla messa alla prova, che di fatto cancella il reato di clandestinità introdotto col pacchetto sicurezza nel 2002.
La proposta di modifica, firmata dai senatori grillini Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi, passa con il parere favorevole del governo, ma scatena la protesta della Lega che, attraverso il capogruppo in Commissione Erika Stefani, ne dà notizia ai cronisti. E, si racconta, stupisce Angelino Alfano che apprende, con preoccupazione, la notizia mentre era in corso il consiglio dei ministri.
Tecnicamente il discorso è un po’ complesso, ma il risultato, spiegano i tecnici della giustizia di Pd e Pdl, è piuttosto chiaro e cioè: l’immigrato clandestino non commetterà più un reato.
Il suo resterà , com’era prima, un illecito amministrativo che potrà essere punibile solo con un ordine di espatrio, ma non con l’arresto.
Inutile strumentalizzare per fini di propaganda politica la decisione: nessun lassismo, ma solo primo passo per diventare un Paese civile.
Chi deve essere espulso va espulso, rispettando le leggi internazionali e non mettendolo 18 mesi in una gabbia (o affogandolo in mare).
E’ ora che in galera ci vada chi fomenta odio e razzismo, la destra del futuro non è questa.
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