A BOLOGNA UNA AGENTE IMMOBILIARE SI È SPECIALIZZATA IN CASE INFESTATE: “STO CERCANDO DI VENDERE IL CASTELLO DI AFFRICO A GAGGIO MONTANO. IN QUESTO CASO IL FANTASMA È QUELLO DI UNA FANCIULLA CHE HA DECISO DI METTERE FINE AI SUOI GIORNI PER UN AMORE NON CORRISPOSTO”
È GIA’ RIUSCITA A PIAZZARE LA CASA DELLE “CREDENZE CHE SBATTONO” E QUELLA IN CUI SI È COMPIUTO UN DELITTO
Nel passato di Fiorenza Renda, agente immobiliare di lungo corso e non a caso scrittrice, c’è stato l’appartamento disabitato in pieno centro dove tutti i condomini del palazzo giuravano di aver visto una bambina alla finestra e il castello in provincia di Cesena dove, con un po’ di fortuna, si poteva incontrare il fantasma di Lord Byron.
L’abitazione in via San Petronio Vecchio dove i proprietari erano spaventati dagli zii passati a miglior vita che si facevano ancora sentire, facendo volare piatti e bicchieri, e quella in via del Riccio dove è stata uccisa la storica dell’arte Francesca Alinovi. Specializzata in case stregate: Ghost house, il nome, con sede in via Audinot 31.
«È una nicchia – racconta Renda – ma quello che in certi casi ci sembrava un ostacolo alla vendita si è rivelata un’opportunità. Lavoriamo su scala nazionale». L’idea le è venuta vedendo su Sky la serie “Agenzia Roman – Case infestate vendesi” su un agente immobiliare impegnato a vendere abitazioni condivise con spiriti, fantasmi, ectoplasmi.
Il più inspiegabile, sempre in città, quello di un signore che stava valutando l’acquisto di una casa quando nel giardino della stessa ha trovato una chiave che sosteneva fosse sua, benché non fosse mai stato lì. «L’ho visto con i miei occhi. L’ha raccolta, affermando che era di un armadio di casa sua, da tutt’altra parte della città. L’aveva smarrita da tempo. Rincasato mi ha chiamato per assicurarmi che in effetti apriva l’armadio e che dunque avrebbe comprato l’immobile proposto perché lo considerava un segno».
Per la serie “non è vero ma ci credo” quello che Renda sta cercando di vendere ora è il castello di Affrico a Gaggio Montano. «Anche in questo caso con fantasma – assicura – quello di una fanciulla che ha deciso di mettere fine ai suoi giorni per un amore non corrisposto»
Ci fu poi il caso della casa dalle “credenze che sbattono” in via San Petronio Vecchio. «Mi avevano già affidato l’appartamento da mettere in vendita, quando uno dei due fratelli che l’avevano ereditato mi chiamò in preda ai sensi di colpa. Si scusò per non avermelo confidato prima, giurando che in quella casa succedeva di tutto. Era convinto fossero gli zii scomparsi, forse contrariati dalla vendita».
Caso diverso quello dell’abitazione di Francesca Alinovi in via del Riccio, venduto da Renda ormai molti anni fa. «Il proprietario mi confidò fosse l’alloggio della critica uccisa dopo aver ricevuto un’offerta di acquisto con caparra. Lo rimproverai seriamente, ma quando riferii al cliente il passato oscuro del luogo, assicurandolo che poteva recedere dall’impegno, mi disse entusiasta che aveva già scoperto si trattasse della casa dell’Alinovi.
(da la Repubblica)
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