BARBARA FRANK
GLI ITALIANI ADORANO I VITTIMISTI
I figli di Berlusconi si sentono perseguitati come gli ebrei ai tempi di Hitler.
La fonte della rivelazione è estremamente autorevole: Berlusconi. In un libro di Vespa, tra l’altro.
E allora perchè ne parli? (Me lo domando da solo). Per analizzare il meccanismo che ha cambiato l’informazione e un po’ le nostre teste.
Funziona così: da vent’anni, quasi ogni giorno, B pronuncia una sciocchezza terrificante, contraria al buonsenso e al buongusto.
La sciocchezza ha lo scopo di ribadire l’unica idea forte su cui B ha costruito il suo successo in politica: il vittimismo.
Gli italiani adorano i vittimisti. Perciò un uomo che ha fatto affari con tutti i regimi e tutti i governi adora raccontarsi al suo popolo come il capro espiatorio di un’oscura macchinazione. B come i pellerossa, come gli ebrei, prossimamente come i migranti di Lampedusa.
La scempiaggine provocatoria rimbalza sui siti e in tv, suscitando il commento divertito dei comici e quello indignato delle vittime vere.
Ci cascano tutti. Ci cascano sempre. Per pigrizia, rabbia, automatismi strani.
E la reazione alimenterà nel popolo di B il convincimento che lui sia veramente una vittima.
La tempesta di sabbia sollevata dalle panzane del Grande Incompreso è violenta ma breve, al pari di ogni altra emozione nella civiltà delle immagini.
Il giorno dopo è già svanita nel nulla, lasciando un vuoto nevrotico che la prossima sparata provvederà a riempire.
È una malattia di cui abbiamo inoculato il morbo.
Non so chi perseguiti i figli di B.
Ma mi sono fatto un’idea di chi, da vent’anni, perseguita noi.
Massimo Gramellini
(da “La Stampa“)
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