BIBBIANO, PER LA BORGONZONI “CHI HA SBAGLIATO DEVE PAGARE”: ALLORA SI AUTODENUNCI PER AVER DIFFUSO FALSITA’
DA “PARLATECI DI BIBBIANO” A UN GENERICO “ASPETTIAMO LA FINE DELLE INDAGINI”
Nel corso di un suo intervento in Senato, Lucia Borgonzoni aveva sfoggiato la maglietta Parliamo Di Bibbiano (10 settembre 2019), con tanto di riferimento al Partito Democratico, grazie alla sottolineatura — attraverso la P e la D rossa — della sigla PD. Oggi, dopo la notizia della sentenza della Cassazione che ha di fatto eliminato il divieto di dimora per il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, la candidata presidente della regione in Emilia-Romagna ha affermato che non ritorna sui suoi passi.
In tanti, sulla sua pagina Facebook le hanno chiesto di commentare la sentenza della Cassazione sul sindaco Carletti. Lei ha risposto: «Io non cambio idea: chi ha sbagliato deve pagare» ( che si prepari ad autodenunciarsi?)
Poi, il solito riferimento alle sofferenze dei bambini. Il sindaco di Bibbiano, tuttavia, è indagato per abuso d’ufficio per la concessione diretta di un appalto nell’ambito del settore dei servizi sociali del comune del Reggiano. Ma quasto non c’entra nulla con i presunti abusi che sarebbero stati compiuti sui bambini e sulle loro famiglie.
Dopo aver mostrato la t-shirt, Lucia Borgonzoni era stata accolta da un’ovazione e dagli applausi dei colleghi della Lega seduti intorno a lei, allo stesso tempo era stata fortemente criticata dal Pd.
Ora, la vicenda di Bibbiano, dopo una fase di silenzio, è tornata a essere al centro dell’agenda politica, soprattutto vista la campagna elettorale per le elezioni regionali.
A chi le chiedeva di dare un suo parere sulla liberazione del sindaco Andrea Carletti, Lucia Borgonzoni aveva risposto: “La fine delle indagini dovrebbe essere imminente. Minori e famiglie hanno bisogno di tutela e protezione».
Glissando sulla figura barbina sostenuta per mesi
(da agenzie)
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