BUFERA A SALERNO: “A RENZI UN VOTO OGNI 15 SECONDI”
I CUPERLIANI CONTRO IL CHIACCHIERATO SINDACO DE LUCA
Un voto ogni 15 secondi. È il caso limite fra quelli denunciati dal comitato Cuperlo. Riguarda uno dei circoli di Salerno città : 1401 voti a Renzi, 33 a tutti gli altri; sei ore di apertura delle urne, dalle 15 alle 21; risultato: un votante sbrigato ogni 15 secondi. Con casi come questo la seconda città campana è diventata ufficialmente il fronte della guerra congressuale del Pd.
Tanto che il ricorso dei cuperliani, che chiedono l’annullamento dell’intero verbale provinciale, verrà discusso oggi dalla commissione di garanzia nazionale.
Mentre a Salerno negli ambienti del partito si teme anche l’apertura di un fascicolo in Procura
Non è contestabile in sè il successo di Renzi, che in Campania raccoglie il 51,8 per cento, seconda prestazione assoluta dopo il 53,6 delle Marche.
Ma il «granaio» salernitano non è roba da poco: quasi 13mila votanti, pari a circa il 4 per cento dell’intero corpo votante nazionale.
E nel capoluogo i voti superano quota 2600.
Rapportata ai voti conseguiti dal Pd per la Camera nel febbraio scorso, la statistica cittadina corrisponde all’11,25 per cento e quella provinciale al 9,5.
La media nazionale dei votanti delle primarie rispetto alle politiche è invece del 3,6 per cento.
Insomma, a Salerno si vota tre volte di più che nel resto del paese. E il risultato è sempre bulgaro.
Perchè, come ricorda su Facebook lo stesso sindaco del capoluogo, il viceministro Enzo De Luca, a Salerno nel 2009 Bersani prese il 71 per cento, e ora Renzi è al 71,3. «Allora?», chiede provocatoriamente De Luca, come a voler dire che non c’è scandalo, non è cambiato nulla, il Pd è sempre quello, il suo.
Finchè ha scelto Bersani non c’è stato problema per l’ex segretario.
Ora tocca a Renzi: 71,4 per cento in provincia, addirittura 97,1 in città .
La sortita di De Luca suscita commenti degli internauti sul sito non privi di sarcasmo. C’è chi domanda: «Pure lei è diventato renziano? Trasformismo a 360 gradi».
E chi rileva: «Vuol dire che al posto del giaguaro bisogna smacchiare il gattopardo». Ma De Luca non arretra: «C’è qualche lamentela, ma l’unico vero motivo di contestazione è il mancato gradimento del voto, e non sembra un argomento».
E, proprio come un Renzi del sud, lui ormai ha l’intero establishment nazionale nel mirino: «L’avete visto Zoggia che comunicava i dati? Era vestito come un raccoglitore di funghi. Servono altre spiegazioni?».
Roberto Fucillo
(da “La Repubblica”)
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