CAOS PDL, LIBERI TUTTI, IL CAVALIERE: “CHI NON CREDE IN FORZA ITALIA E’ LIBERO DI ANDARSENE”
ALLA VIGILIA DEL CONSIGLIO NAZIONALE ULTIMO INCONTRO CON ALFANO E LUPI…ALLE 16.3O LE COLOMBE SI RIUNIRANNO PER DECIDERE SE PRENDERE IL VOLO
“E’ indispensabile restare uniti e lavorare insieme, non comprendo le divisioni, chi non si riconosce nei nostri valori e chi non crede in Forza Italia è libero di andarsene. Domani sarà l’occasione per confrontarci e discutere. Come si fa in ogni famiglia. Ognuno porterà le sue idee. Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo al disegno comune. Con civiltà , senza pregiudizi, senza retro pensieri. Domani sarà il momento del confronto davanti ai nostri elettori, perchè a loro, ricordiamolo sempre, dobbiamo la nostra lealtà e a loro dobbiamo garantire il nostro impegno. E dopo aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro”.
E’ un Silvio Berlusconi perentorio ma che a tratti sembra aprire al confronto quello che, in vista del consiglio nazionale di domani, dirama una nota articolata sul futuro del partito.
Il messaggio indirizzato soprattutto ai governativi viene divulgato mentre a palazzo Grazioli il Cavaliere riceve per l’ennesima volta Angelino Alfano e Maurizio Lupi.
Un incontro che si svolge alla vigilia di appuntamento clou: quello, cioè, che potrebbe sancire lo scontro frontale tra falchi e colombe e portare dritti alla rottura.
A seguire, in una girandola di fitti colloqui e riunioni a oltranza, tutti i parlamentari filogovernativi si riuniranno alle 16.30 per discutere dell’incontro con il Cavaliere.
A oggi quel che è certo è che la trattativa tra lealisti e alfaniani è ancora in alto mare.
I pontieri si danno da fare per tentare l’ultima mediazione con il Cavaliere che vorrebbe evitare il redde rationem.
Sul tavolo, infatti, c’è l’ipotesi di una ‘nota-appello’ del leader azzurro per richiamare tutti al senso di responsabilità e ritrovare l’unità necessaria per scongiurare il peggio. Se ci dividiamo non andiamo da nessuna parte, ma se le cose restano così, vediamo domani chi vuole davvero rompere, sarebbe stato il ragionamento fatti con i suoi dall’ex presidente del Consiglio.
Due le condizioni che Alfano ha posto, martedì sera, al Cavaliere per partecipare a un consiglio nazionale che, se si svolgerà ) porterà dritti alla nascita della nuova Forza Italia.
Primo: che nella nuova Fi vi fosse una struttura democratica. Gli ‘innovatori’, cioè, avrebbero riconosciuto la leadership di Berlusconi ma tutti gli incarichi di partito, le candidature e le cariche monocratiche avrebbero dovuto essere stabilite con lo strumento delle primarie.
Secondo: la permanenza nel governo di ‘larghe intese’ fino al 2015 secondo gli impegni assunti col voto di fiducia di maggio e quello del 2 ottobre.
Se ci fosse stata entro le 12 di oggi una risposta chiara, definitiva e ampia in questo senso, i governativi avrebbero accettato di entrare nel partito nuovo.
“Ma non c’è stata stanotte e non c’è stata stamani – ha detto il senatore Pdl Roberto Formigoni -. Noi ci stiamo per riunire e prenderemo le nostre determinazioni”.
E se sarà scissione, per Formigoni a provocarla sono i falchi di Raffaele Fitto e Denis Verdini, perchè “la loro rigidità ha impedito la ricomposizione e l’unità del partito”.
(da “La Repubblica“)
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