CASE POPOLARI: 40.000 ALLOGGI SONO OCCUPATI DA ABUSIVI E 100.000, CHE INVECE AVREBBERO DIRITTO, STANNO FUORI
CI SONO ALLOGGI OCCUPATI ILLEGALMENTE ANCHE DA 30 ANNI… 100MILA PERSONE IN EMERGENZA CHE AVREBBERO DIRITTO A STARCI INVECE SONO A SPASSO… ALTRI 600.000 IN GRADUATORIA IN ATTESA DA DECENNI… NON PAGANO NEANCHE IL CANONE MINIMO IL 92,5% DEGLI INQUILINI A CATANIA, IL 41,2% A ROMA… E C’E’ CHI DENUNCIA PURE REDDITI OLTRE 41MILA EURO
In Italia, rivela l’indagine realizzata da Dexia Crediop per Federcasa sul Social Housing 2008, oggi oltre 40mila case popolari sono occupate abusivamente: se venissero liberate e riassegnate a chi ne ha diritto, centomila persone in difficoltà sarebbero “fuori emergenza”.
Mentre il Governo per ora, come al solito, annuncia un piano caso, lo prevede nella Finanziaria, ma di decreti attuativi neanche l’ombra, l’unica cosa certa è che l’abitazione in Italia è davvero un’emergenza.
Sono ben 600mila, infatti, le famiglie in difficoltà che aspettano da anni in silenzio, i loro nomi compongono le lunghe liste di attesa in ogni Comune d’Italia.
Sono 30.000 a Roma, 20.000 a Milano, 10.000 a Torino, a Napoli e a Catania. Famiglie numerose e giovani coppie con lavori precari, anziani soli con la pensione minima, immigrati regolari da anni in Italia, genitori divorziati che si ritrovano da un giorno all’altro senza una casa e con l’assegno per la figlia da pagare ogni fine mese.
L’anno prossimo, secondo Federcasa, le liste potrebbero crescere di un altro 10%. Una soluzione sarebbe costruire case, ma le aziende territoriali che gestiscono le case popolari non hanno un euro da spendere da anni, spesso neanche per la manutenzione.
Per incassare hanno dovuto vendere gli alloggi a chi già ci viveva in affitto. Dal 1993 sono stati cosi “privatizzati” ben 154.768 appartamenti che però sono stati venduti a cifre irrisorie.
Ovvero al valore catastale ( che spesso è meno di un terzo del valore reale commerciale) con un ulteriore sconto del 30%. In media ogni appartamento è stato venduto a circa 23mila euro ed è detto tutto.
La latitanza dello Stato non è dimostrata solo dal disinteresse per una seria politica della casa che garantisca un alloggio agli italiani, ma anche nei confronti della illegalità diffusa e delle influenze malavitose.
Basti pensare che a Napoli, per “concedere” di occupare un alloggio pubblico nei quartieri di Scampia e Secondigliano la camorra chiede 10mila euro “chiavi in mano”.
Case popolari pubbliche, in assenza dello Stato, vengono gestite e assegnate come se la camorra fosse una immobiliare. Quando paghi alla malavita puoi anche dormire con la porta aperta, insomma.
A Palermo i prezzi sono più alti, ma il sistema è il medesimo. Per un appartamento di 60 metri quadri, si deve pagare al racket che gestisce il settore fino a 40 mila euro.
Con il misero ricavato delle vendite agli inquilini, intanto, i vari enti Aler, Ater, Iacp pagano a stento le manutenzioni delle case.
Quello che incassano di affitto è irrisorio: i canoni sono troppo bassi, in media 1.200 euro l’anno nel Nord Italia, tra 600 e 800 euro l’anno al Sud.
Non solo sono cifre incredibilmente basse, ma a ciò si aggiunga che spesso non vengono neanche incassate queste.
Al Sud la morosità è una regola: a Catania non paga l’affitto il 92,5% degli inquilini, a Cosenza il 75,3%, a Roma il 41,2%, a Palermo il 34,7%.
E ancora: a Palermo è abusivo un inquilino su 4, a Catania uno su cinque, a Roma l’11,1%. Una volta riusciti a dormire una notte, nella maggioranza dei casi ci si riesce a dormire per sempre, questa è la norma in Italia.
A Roma l’Ater l’anno scorso ha scoperto che ben 7.185 assegnatari delle case avevano un reddito superiore a 41 mila euro. Pensate che li abbiano mandati via? Ovviamente sono ancora lì e ci resteranno, così funzionano le cose in Italia.
Ora è evidente che chi è abusivo perchè vive in condizioni disperate va aiutato, ma in questi alloggi ci sono migliaia di delinquenti comuni, ladri e spacciatori che ne fanno spesso un bunker per i loro affari. Questi andrebbero semplicemente spostati di alloggio e ospitati in galera.
Ma lo Stato che ringhia la linea dura in Tv non ha il coraggio politico di intervenire. Da un lato occorrono nuove case per gli aventi diritto, dall’altro si radano al suolo certi casermoni degradati e si ristabilisca la legalità .
Una presenza capillare e costante delle forze di polizia in questi quartieri servirebbe eccome, ma si preferisce far sfilare i militari davanti al Duomo… e tutto resta come prima.
Un governo di destra dovrebbe prima costruire 200.000 case in un anno per chi è davvero bisognoso e poi radere al suolo le case popolari gestite dalla malavita in 24 ore. E un posto di polizia fisso in ogni zona che vigili 24 ore su 24 su quello che accade: il primo che sgarra in galera a calci.
Così si tutela il popolo, non andando in Tv a contare palle mediatiche.
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