CLASSE DIRIGENTE E SELEZIONE DELLA CLASSE POLITICA
ROBA DA CHIEDERE ASILO POLITICO ALA REGINA
A poche ore dalla proclamazione dei risultati, in Gran Bretagna i tre leader sconfitti si sono dimessi e quello vittorioso ha già ricevuto l’incarico (reincarico, nel suo caso) dalla Regina.
Se fosse solo un problema di leggi, anche noi col brutale Italicum potremmo presto vantare lo stesso genere di chiarezza istituzionale.
In realtà le leggi contano molto meno dei caratteri e delle consuetudini.
Nemmeno il più perfetto dei sistemi metterà mai un italiano nelle condizioni di accettare l’esito del voto o indurrà gli sconfitti a dimettersi, dichiarandosi sconfitti anzichè «non vincitori».
E neanche la più straordinaria riforma costituzionale potrà bonificare la vergogna della composizione delle liste elettorali, che attingono a un personale politico scadente e spesso impresentabile.
L’infornata delle imminenti Regionali sembra un trattato sociologico sugli orrori della società : si va dal postfascista non pentito all’ex leghista che chiama i gay «culattoni», dal candidato in odore di camorra all’amico di Cosentino nella cui abitazione al momento dell’arresto fu trovato un fucile calibro 12.
Se poi si pensa che tutti questi begli esemplari convivono nello stesso partito e che questo partito è quello che esprime un presidente del Consiglio che ha messo la trasparenza e il merito ai primi posti del suo programma, ci sarebbe da chiedere asilo politico alla Regina.
O più banalmente da chiedere a Renzi di porre mano ai criteri di selezione della nuova classe dirigente, perchè un baraccone zavorrato da mediocri, riciclati e inquisiti rischia di mandare a fondo noi, ma anche lui.
Massimo Gramellini
(da “La Stampa”)
Leave a Reply