COME SI ELEGGONO I PRESIDENTI DELLA CAMERA E DEL SENATO
TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SU VOTI, QUORUM E PROCEDURE
Venerdì le due Assemblee saranno chiamate (rispettivamente alle 11 a Montecitorio e alle 10:30 a Palazzo Madama) ad adempiere al loro primo atto della legislatura: l’elezione dei successori di Laura Boldrini e Pietro Grasso.
Ecco, in dettaglio, le procedure per eleggere chi siede negli scranni più alti di Montecitorio e Palazzo Madama.
Le sedute saranno presiedute da Roberto Giachetti (Pd) e dal senatore a vita Giorgio Napolitano: il primo è il più anziano dei vicepresidenti della Camera rieletti della scorsa legislatura; il secondo è il senatore più anziano d’età .
E’ previsto che entrambi i presidenti provvisori tengano un breve discorso prima di dare il via alle votazioni.
ALLA CAMERA
La votazione avviene per schede ed in modo segreto. Nella prima votazione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea (comprese nel computo le schede bianche), ovvero 420 voti.
Per il secondo e terzo scrutinio il regolamento di Montecitorio prescrive che il quorum si abbassi ai due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche.
Si prevede che i primi tre scrutini si terranno tutti nella giornata di venerdì. Per gli eventuali scrutini successivi, da sabato, è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti, contando pure in questo caso anche le schede bianche.
Ciascun deputato esprime il proprio voto nella scheda all’interno di cabine allestite tra il banco della presidenza e quello del governo e la deposita in un’urna. Lo spoglio delle schede è pubblico ed avviene in Aula.
Nel caso in cui fossero necessari più scrutini per eleggere il presidente, la seduta potrebbe protrarsi per più di una giornata; in ogni caso, formalmente si tratta di una seduta unica. Nelle ultime sei legislature il presidente è stato eletto il giorno successivo all’inizio della seduta (quarto scrutinio).
I gruppi alla Camera sono così composti:
M5S: 227 deputati
Lega: 124 deputati
Pd: 112 deputati
Forza Italia: 106 deputati (mancano 10 seggi)
Fratelli d’Italia: 31 deputati
LeU: 14 deputati
Altri: 6 deputati
AL SENATO
Anche a Palazzo Madama la votazione avviene a scrutinio segreto, ma il meccanismo assicura comunque l’elezione del presidente entro la quarta votazione.
Al primo scrutinio è eletto chi raggiunge la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato, che è pari a 161 voti.
Qualora non si raggiunga questa maggioranza neanche con un secondo scrutinio, si procede, nel giorno successivo, ad una terza votazione nella quale basta la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche.
Se nella terza votazione nessuno ha riportato detta maggioranza, il Senato procede nello stesso giorno ad un ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa.
A parità di voti, è eletto il più anziano di età . Pure a Palazzo Madama lo spoglio delle schede votate è pubblico e avviene in Aula.
I gruppi al Senato sono così composti:
M5S: 112 senatori
Lega: 58 senatori
Forza Italia: 58 senatori (mancano 10 seggi)
Pd: 54 senatori
Fratelli d’Italia: 16 senatori
LeU: 4 senatori
Altri: 3 senatori
Senatori a vita: 6
I GRUPPI PARLAMENTARI ED I CAPIGRUPPO
Entro due giorni dalla prima seduta, e quindi il 27 marzo i parlamentari devono dichiarare a che gruppo aderiscono: a quel punto i gruppi sono convocati per eleggere i rispettivi presidenti.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Da quando son eletti i presidenti delle due Camere il presidente del Consiglio uscente può salire al Quirinale per dimettersi: resterà comunque in carica per il disbrigo degli affari correnti fino alla nuova del nuovo premier.
GLI UFFICI DI PRESIDENZA
Le due Camere verranno convocate tra il 27 ed il 28 marzo per eleggere i rispettivi vicepresidenti, questori e segretari d’Aula.
(da “Huffingtonpost”)
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