COSA DICONO RUSSI E UCRAINI DELLA SCISSIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE?
SUI MEDIA DI PROPAGANDA FILO-CREMLINO CONTE È DIVENTATO UN MEZZO EROE: “HA INSISTITO PER FERMARE L’INVIO DI ARMI”… GLI UCRAINI PLAUDONO A DI MAIO
“Ogni politico sceglie come entrare nei libri di storia mondiale. Un atto forte di Luigi Di Maio, un leader che comprende le sfide del tempo per l’Europa. La politica italiana è una questione di competenza solo dell’Italia. Ma siamo grati a tutti coloro che hanno scelto la parte del bene”. Lo scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il giorno dopo la rottura del ministro degli Esteri con i 5 Stelle motivata anche con la crisi in Ucraina.
Ovunque, dai giornali vicini al Cremlino alla stampa filo-ucraina, il divorzio pentastellato è raccontato in un solo modo: una crisi di politica estera.
Da una parte il Movimento contiano, barricadero e contrario all’invio di armi all’Ucraina. Dall’altra Di Maio l’atlantista e il suo gran rifiuto per difendere, parole sue dall’hotel Sina Bernini Bristol, “l’appartenenza all’area euroatlantica”.
Tass, la più grande agenzia stampa del governo russo: “Il ministro degli Esteri si attiene alla linea del governo guidato da Draghi sulla crisi in Ucraina che prevede, tra l’altro, l’invio di armi al Paese”. Il Movimento di Conte, invece, “ha insistito per fermare le spedizioni”.
L’agenzia non manca di ricordare come Conte abbia “proposto una risoluzione speciale” per impegnare l’Italia “a non continuare a fornire armi a Kiev, in quanto ciò potrebbe seriamente mettere a rischio la de-escalation nel conflitto”.
Novaya Gazeta, il giornale russo costretto all’esilio dove hanno scritto il Nobel Dmitry Muratov e la giornalista dissidente assassinata Anna Politokvskaja: se il titolare della Farnesina ha sbattuto la porta è perché ritiene che “Conte abbia minato gli sforzi del governo per sostenere l’Ucraina”.
È un continuo, anche sui quotidiani ucraini, che rilanciano la narrazione di uno scisma grillino dovuto a due posizioni opposte, inconciliabili sulla guerra russa. Di Maio ha salutato Conte e il Movimento perché “non sostenevano l’Ucraina”
(da agenzie)
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