COSA SUCCEDE DOPO LE ELEZIONI POLITICHE DEL 4 MARZO, TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE
DALLA CHIUSURA DELLE URNE ALLA PRIMA SEDUTA DELLE CAMERE
Ci vorrà minimo un mese, forse anche di più.
Una volta scrutinate tutte le schede e proclamati i risultati, il 5 marzo comincerà la maratona per trovare i nuovi presidenti delle Camere e formare il nuovo governo. Queste le tappe.
4 MARZO.
Le urne si chiuderanno alle 23. Lo spoglio delle schede non sarà breve, vista la complessità della legge elettorale. I risultati definitivi arriveranno in nottata.
8-9 MARZO.
I nuovi deputati e senatori possono cominciare a registrarsi in Parlamento: foto, consegna del tesserino da parlamentare e altri adempimenti burocratici.
23 MARZO.
Prima seduta delle nuove Camere. Per scegliere chi presiederà questo primo appuntamento delle nuove assemblee, i regolamenti parlamentari di Camera e Senato fissano criteri diversi .
A Palazzo Madama vale quello dell’anzianità : l’onore spetterà all’ex presidente della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano (93 anni).
A Montecitorio si pescherà dai vicepresidenti della Camera della passata legislatura, partendo da quello che è stato eletto con più voti: toccherà al Pd Roberto Giachetti, sempre che venga rieletto, altrimenti si passerà a Luigi Di Maio.
Se tra i deputati non dovesse esserci nessun ex vicepresidente (neanche delle precedenti legislature), sul seggio più alto siederà il deputato più anziano.
L’ELEZIONE DEI PRESIDENTI DELLE CAMERE:
La prima seduta sarà dedicata all’elezione dei nuovi presidenti. Al Senato si farà presto, massimo due giorni:se dopo tre votazioni nessuno supera la maggioranza assoluta si va al ballottaggio tra i due più votati: vince il più votato. Alla Camera, invece, i tempi potranno essere più lunghi: per eleggere il nuovo numero uno dell’assemblea serve la maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini, poi la maggioranza assoluta, e si va avanti così fino alla fumata bianca.
25 MARZO:
per questa data i parlamentari devono aver comunicato a quale gruppo vogliono appartenere.
27 MARZO:
entro questa data i gruppi parlamentari eleggono i loro presidenti
FINE MARZO-INIZIO APRILE:
Una volta eletti i presidenti di Camera e Senato e formati i gruppi parlamentari, il premier Gentiloni rassegna le dimissioni e partono al Quirinale le consultazioni per la formazione del nuovo governo.
§La settimana santa (Pasqua quest’anno cade il primo aprile) non dovrebbe bloccare i lavori. Al Quirinale saliranno i presidenti delle Camere, l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano e i rappresentanti dei gruppi parlamentari.
Al termine del giro d’orizzonte Mattarella deciderà il da farsi: incarico esplorativo (se la situazione dovesse essere ancora confusa) o incarico pieno, per formare il nuovo governo. Nel frattempo continua a governare Gentiloni, in carica per gli affari correnti.
IL NUOVO GOVERNO:
se l’incaricato scioglie la riserva, presenta la lista dei ministri al presidente della Repubblica, giura con la sua squadra al Quirinale e va alla Camera e al Senato per il voto di fiducia. Se invece rinuncia, nuovo giro di consultazioni e nuovo incarico.
Una volta ottenuta la fiducia dei due rami del Parlamento, il governo non ha altri adempimenti da compiere e può cominciare il suo lavoro.
(da agenzie)
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