DI BIAGIO (FLI) DENUNCIA: “UN COMITATO D’AFFARI GESTISCE L’ITALIA”. I TANTI LAVITOLA DEL GOVERNO BERLUSCONI
IL LEGAME TRA POLITICA E MALAFFARE: “UN ESEMPIO? LA DISMISSIONE DELLA TIRRENIA, LE IMPRESE CON A CAPO PERSONAGGI RICONDUCIBILI A DEPUTATI VICINI A BERLUSCONI”
È la denuncia di Aldo Di Biagio deputato di Fli, una delle vittime ribellatesi al metodo Verdini del “dimmi cinque cose che desideri” a cui in cambio della fiducia al governo è stato anche consigliato di farsi una Fondazione dove avrebbero fatto arrivare soldi di Finmeccanica: “Non hanno cancellato l’Ice per sbaglio, altro che crisi, lo hanno fatto perchè non serviva più un Istituto per il Commercio Estero, anzi era ingombrante, tanto a chiudere i contratti per il Sudamerica c’era Lavitola che non accompagna il ministro Frattini e il premier per piacer suo, e per l’Est Europa altri faccendieri”.
Ma il ministro Paolo Romani aveva annunciato di voler fare un passo indietro sulla cancellazione dell’Ice trasformandolo in Ace.
Sì, Romani stava lavorando per inserire nel decreto Sviluppo la creazione dell’Ace, una nuova Agenzia per il commercio estero, che di fatto spogliava l’Ice di tutte le sue funzioni. E pare che avesse già pronta la nomina a Direttore generale per la sua cara amica Francesca Esposito che ha ottenuto un contratto da 150 mila euro l’anno in qualità di portavoce e capo della sua segreteria tecnica. Stipendio, considerato, evidentemente misero, visto che pochi giorni prima della caduta del governo ha cercato di ottenere un aumento.
Chi sarebbero i Lavitola che gestiscono i contratti nell’Est Europa?
In Russia sicuramente il Console Onorario Pierpaolo Lodigiani che risponde all’onorevole del Pdl Valentino Valentini, in pratica l’ombra di Berlusconi.
In base a cosa lo afferma?
Ho partecipato in qualità di capo missione a Krasnodar alla Missione Sistema Italia in Russia. Mentre io partecipavo ai tavoli tematici e incontravo le delegazioni, i contratti li chiudeva Pierpaolo Lodigiani su ordine dell’onorevole Valentino Valentini in qualità di consigliere internazionale dell’ex premier o come lo definisce l’ambasciatore Spogli — nel sito di Assange — “l’intermediario d’affari di Berlusconi in Russia”, socio del console onorario Lodigiani. La missione in Russia, dal 5 al 9 aprile 2009, a cui ha partecipato tutto l’apparato: banche, camere di commercio, ministeri, è costata al Paese diversi milioni di euro, ma si è conclusa con contratti di Eni e Finmeccanica, mentre le migliaia di imprese italiane sono tornate a mani vuote.
Ma in cosa consisterebbe il vantaggio per Berlusconi se i contratti li ha chiusi Eni e Finmeccanica?
Ai contratti chiusi dall’Eni vi partecipa una serie di società offshore di cui, ovviamente, si ignorano i proprietari e i beneficiari dei beni. Non credo sia difficile intuire i loro nomi. Chiediamoci: quale vantaggio ha portato al mercato italiano l’ingresso di Gazprom? Quali benefici ne hanno ricevuto consumatori e le imprese? Altro che interesse nazionale. Guardi la Missione in Russia è stata mortificante. Tutto quello che si svolgeva ufficialmente era di facciata, chi era lì per fare affari li faceva in separata sede poi se ne andava. Anche la presenza delle imprese è stata di facciata e gli imprenditori lo hanno capito e se ne sono lamentati fortemente. Avreste dovuto vedere come il Console Onorario Lodigiani si rivolgeva al governatore di Krasnodar, lo trattava come fosse un suo dipendente. Quando arrivammo a Mosca partecipammo alla visita al Cremlino con una delegazione di imprenditori, c’era anche Scajola che ai tempi era ministro dello Sviluppo economico, il presidente di Finmeccanica Guarguaglini e restai colpito dall’atteggiamento di Paolo Scaroni che è arrivato, si è appartato con Mendev e se n’è andato.
Quello che lei descrive è una sorta di sistema satellite che occupa tutti i gangli dello Stato.
È così. Andate a vedere chi è il Gruppo Maccaferri che ha chiuso l’accordo per le 15 centrali idroelettriche tra Serbia, Bosnia e Montenegro. Maccaferri è legato all’ex ministro dello Sviluppo Scajola. Per non parlare delle Fondazioni.
Cioè?
Prenda la Fondazione Italia-Usa che come tutti sanno fa capo al banchiere, coordinatore del Pdl Denis Verdini presieduta dal suo uomo di fiducia, il deputato del Pdl Rocco Girlanda, amministratore delegato del Gruppo che edita Il Corriere dell’Umbria, di Siena, di Arezzo, della Maremma, di Viterbo e di Rieti, ex componente della commissione bilancio e Giustizia. Sarebbe molto interessante sapere da chi riceve finanziamenti la Fondazione Italia-Usa. Magari, chissà , si scoprirebbe che vi arrivano anche i soldi di Finmeccanica!
Crede che il governo Monti potrà contribuire a ridare dignità allo Stato?
È un primo passo necessario per poi tornare alle urne. Società come Eni, Finmeccanica, Poste, Enel debbono riconquistare il loro ruolo strategico per il bene del Paese e debbono riemergere i veri uomini di Stato soffocati da questa piovra.
Sandra Amurri
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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