DI MAIO E QUEL “TRADITORE” DI SALVINI
MAI FIDARSI DELLA PAROLA DI SALVINI, NEL CONTRATTO NON C’E’ SCRITTO CHE LA TAV SAREBBE STATA CANCELLATA
Per Luigi Di Maio Matteo Salvini è un traditore. Il capo politico del MoVimento 5 Stelle ritiene che il leader della Lega lo abbia fregato sul tema che lui stesso aveva definito irrinunciabile e nei retroscena di oggi ha molta voglia di mandare un segnale al Capitano:
Il vero obiettivo del presidente del Consiglio è quello di strappare una modifica dei bandi, rendere le scadenze e i termini meno stringenti, rafforzare la “clausola di dissolvenza” già prevista: consentirebbe almeno sulla carta al governo italiano di tirarsi indietro dall’assegnazione dei lavori entro sei mesi. E consegnerebbe ai 5 stelle un claudicante alibi da vendere ai propri elettori.
Tutto per aiutare Luigi Di Maio e lo stato maggiore del Movimento a uscire dal vicolo cieco in cui si è barricato, fino alla minaccia di una crisi di governo che, secondo il sottosegretario Stefano Buffagni, sarebbe «già aperta».
Tattica, scintille e guerra di posizione con l’oltranzista del sì Tav, Matteo Salvini.
Il capo del Movimento è infuriato, nessuna telefonata col collega vicepremier in queste ore campali.
«Prima di firmare il contratto — va ripetendo il ministro dello Sviluppo — Matteo mi aveva chiesto quale sarebbe stata la nostra battaglia irrinunciabile, gli avevo detto fin d’allora che era la Tav. Mi ha tradito».
Ma quello che dice Di Maio non è esatto perchè nel contratto Lega-M5S a proposito della TAV c’è scritto che i due alleati si impegnano a una ridiscussione integrale del progetto in accordo con la Francia.
Ridiscuterlo non vuol dire cancellarlo ma, appunto, rivedere i termini degli accordi per spuntarne di più vantaggiosi.
Quindi i casi sono due.
O Di Maio, come spesso gli cà pita, non ha capito quello che ha firmato.
O si è fidato della parola di Salvini (non scritta nel contratto) e allora è un fesso, non comprendendo il soggetto con cui ha a che fare.
(da agenzie)
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