ECCO CHI GIA’ CI STA GUADAGNANDO CON IL PONTE SULLO STRETTO CHE NON C’E’
SOLO PROGETTI MA QUOTAZIONI ALLE STELLE… LA ROCKSOIL DELL’EX MINISTRO LUNARDI IN PRIMA FILA, I CONFLITTI DI INTERESSE E LE TANTE AZIENDA COINVOLTE… IL CONSORZIO EUROLINK CRESCIUTO IN BORSA DAL 15 A L 30%
Il Ponte non c’è, ma c’è chi sta guadagnando nell’iter messo in piedi dal governo Meloni che ha resuscitato la vecchia gara e i vecchi privati coinvolti quindici anni fa. Le azioni delle aziende italiane, spagnole e giapponesi dentro il consorzio Eurolink, che senza il decreto Salvini sarebbe oggi su un binario morto, sono cresciute nelle rispettive Borse dal 15 al 30 per cento nell’ultimo anno: mentre nella compagine del consorzio sono entrati nuovi volti, come l’imprenditore ed editore del Foglio Valter Mainetti. E se gli atti contrattuali sull’offerta economica e tecnica tra la società Stretto di Messina e Eurolink sono al momento secretati come comunicato formalmente al deputato Avs Angelo Bonelli, nonostante un impegno per le casse dello Stato pari a 14 miliardi, si scopre che tra chi è stato incaricato dallo stesso consorzio sul fronte della progettazione (con tanto di marchio nel frontespizio della documentazione appena presentata al ministro dell’Ambiente), ci sono sigle note: la Rocksoil, l’azienda fondata dall’ex ministro Pietro Lunardi che ha incontrato Matteo Salvini prima del famoso decreto Ponte del 2023, azienda adesso in mano al figlio Giuseppe e che era coinvolta già nel vecchio progetto 2011; e la Proger spa amministrata da Marco Lombardi e che nel cda vede sedere anche Chicco Testa, l’ex presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, la dirigente del Formez Patrizia Ravaioli e l’avvocato Andrea Mascetti, varesino e in passato riferimento “culturale” della Lega.
Ma andiamo per ordine. Il presidente dell’Anac Giuseppe Busia in una intervista a Repubblica ha criticato il decreto Salvini: «Sul Ponte — ha detto — esisteva un progetto di un privato che aveva chiesto i danni allo Stato per la mancata realizzazione. Avendo l’impresa perso il giudizio in primo grado, sarebbe stato molto più conveniente fare una transazione, acquistare per pochi soldi quel progetto e solo dopo, eventualmente, aprire una gara per aggiornarlo e migliorarlo. Invece, prima ancora di chiudere il contenzioso, si è scelto di utilizzare proprio quel vecchio progetto per il Ponte, così facendo lievitare le pretese del privato»
Ma chi sono i volti di questo privato? Il consorzio Eurolink è composto al 45 per cento da Webuild di Pietro Salini, al 18 per cento dalla spagnola Sacyr construccion, al 15 per cento da Condotte spa, al 13 dalla Cmc di Ravenna e poi dalla giapponese Ihi corporation per il 6 per cento e dalla Itinera spa del gruppo Gavio per il 2. Condotte è stata rilevata nella partecipazione Eurolink dalla Tiberiade holding di Mainetti.
Da quando è stato approvato il decreto Salvini Webuild ha visto crescere le azioni del 20 per cento nell’ultimo anno: segnando solo negli ultimi sei mesi un più 30 per cento. La spagnola Sacyr Sa sale del 23 per cento e la giapponese Ihi del 15 per cento.
Ma queste non sono le sole aziende che sognano in grande con il Ponte. Nel frontespizio dell’aggiornamento del progetto (sul quale il ministero dell’Ambiente ha chiesto 270 chiarimenti), compaiono due sigle in bella vista. La prima è la Rocksoil, società fondata dall’ex ministro Lunardi oggi del figlio Giuseppe e che già nel progetto 2011 aveva diversi incarichi.
Lunardi padre è stato coinvolto da Salvini nella fase preparatoria al decreto, come confermato dal ministero Infrastrutture a Report: «Non è stato istituito alcun tavolo tecnico con ingegneri di fiducia dell’ex ministro Lunardi — ha risposto il Mit alla trasmissione — ci sono stati incontri informali con l’ex ministro finalizzati a un confronto sulla gestione dell’opera in passato nonché rispetto alla scenario attuale». Il presidente del Comitato tecnico scientifico nominato dalla Stretto di Messina per dare una prima valutazione al Ponte è presieduto dal professore Alberto Prestininzi: il comitato ha dato parere positivo al progetto definitivo rimandando 62 chiarimenti su prove sismiche e del vento, ma non solo, al progetto esecutivo. «Prestininzi è un amico di famiglia», ha detto Lunardi dal giornalista Danilo Procaccianti di Report che ha visto lo stesso professore uscire dallo studio dell’ex ministro. Insomma, un bell’intreccio.
Oggi il nome Rocksoil compare 750 volte negli elaborati presentati da Eurolink e valutati positivamente dal comitato scientifico: con l’incarico di pianificazione e progettazione sul fronte gallerie. Ma oggi nel frontespizio dell’aggiornamento del progetto compare anche la Proger spa (assente nel 2011): società di Pescara che con Rocksoil ha vinto nel 2023 anche la gara per la progettazione dell’aggiornamento della linea ferrovia Ferrandina.
Nulla si sa sui contratti interni tra Eurolink e queste società. Anche se rispetto al 2011 c’è una novità: oggi il progetto Ponte è tutto a carico delle casse dello Stato.
(da repubblica.it)
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