“FAZZO” RICHIAMA ALL’ORDINE I “CARDINALI” DI FRATELLI D’ITALIA: IN UNA “NOTA INFORMATIVA” DELL’UFFICIO STUDI DEL PARTITO SI INVITANO I PARLAMENTARI A NON SCHIERARSI IN VISTA DEL CONCLAVE: “SAREBBE INOPPORTUNO E PRIVO DI SENSO INTERFERIRE”
TRATTATI COME ALL’ASILO INFANTILE, MA NESSUNO CHE RISPONDA: “CI ARRIVO DA SOLO, NON HO BISOGNO DELLA VELINA”
Cari deputati e senatori di FdI, niente tifoserie sul toto-conclave. Chi va a dichiarare in tv, o viene agganciato dai cronisti in Transatlantico, non si avventuri in commenti sul futuro pontefice, perché sarebbe «inopportuno», anzi addirittura «senza senso da parte di esponenti politici» mettere bocca su una scelta che «attiene esclusivamente a una dottrina di fede». Il «momento è storico» e a chi fa politica in questa fase tocca muoversi «da spettatore».
Il partito di Giorgia Meloni mette in guardia i suoi eletti. Sabato è stata spedita a tutti i parlamentari di Camera e Senato una «nota informativa» di 3 pagine messa a punto dall’ufficio studi di Fratelli d’Italia, emanazione diretta del sottosegretario di Palazzo Chigi, Giovanbattista Fazzolari, braccio destro della premier, anche sulle questioni comunicative
L’ordine di scuderia è chiaro: non bisogna nemmeno dare l’idea che Meloni o il suo partito abbiano preferenze sul prossimo Papa. I giornali di destra se la sono presa a lungo, in questi giorni, con Emmanuel Macron, “reo” di avere interloquito con i porporati francesi, anche nella sua visita a Roma per i funerali di Francesco.
L’inquilino dell’Eliseo è stato dipinto dalla stampa sovranista come un manovratore spregiudicato, persino su questioni spirituali. Ecco, il cerchio magico della premier non vuole dare la stessa impressione, di parteggiare per qualcuno.
Anche perché, ma questo nel report non viene ovviamente annotato esplicitamente, con chiunque approderà al soglio di Pietro poi toccherà dialogarci. E possibilmente intrattenere buone relazioni.
Per Meloni, l’uomo dei contatti con il Vaticano è sempre il sottosegretario Alfredo Mantovano. Ma un conto sono le interlocuzioni informali, un altro è lasciar passare l’immagine di un governo che trama dietro le quinte, con una smaccata (e per giunta rischiosa) partigianeria.
Il dossier di FdI, titolo La scomparsa di Papa Francesco e il conclave, si apre con una serie di paragrafi tecnici, che ripercorrono il meccanismo di elezione del pontefice e un passaggio sul ricordo della premier, «che ha descritto Francesco come un grande pastore».
Nell’ultima parte del documento, visionato da Repubblica, viene espressa «la linea» politica di Fratelli d’Italia. Per via della Scrofa è «assolutamente inopportuno», oltre che «privo di senso» che «istituzioni ed esponenti politici interferiscano» su una questione che «attiene esclusivamente a una dottrina di fede». Il messaggio recapitato alle truppe meloniane è fin troppo esplicito: zero intromissioni.
La nota interna di FdI arriva dopo una settimana in cui anche il conclave è entrato nella polemica politica, soprattutto dopo la pubblicazione sui profili social della Casa bianca di un fotomontaggio che ritrae Trump in veste di papa.
(da La Repubblica)
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