FINI INCORONA PALMERI: “E’ LUI IL VERO CANDIDATO DELLA CITTA’: MILANO VA GOVERNATA UNENDO, NON DIVIDENDO”
IERI SERA IL PRESIDENTE DELLA CAMERA HA PRESENTATO A MILANO IL LIBRO “L’ITALIA CHE VORREI” CON MASSIMO CACCIARI….E PARLANDO OGGI A MOLA, IN PUGLIA, RISPONDENDO AGLI STUDENTI, HA STIGMATIZZATO: “BERLUSCONI RISPETTI LA LEGGE”
L’incipit è di Gianfranco Fini: «Le prossime elezioni amministrative a Milano saranno decisive per definire il futuro rapporto Pdl-Lega».
La conclusione implicita del discorso del presidente della Camera è di Massimo Cacciari: «Se il centrodestra perde a Milano entra in una spirale di crisi tutto il sistema di alleanze di Pdl e Lega».
Elezioni ad alta tensione.
Con il leader di Fli che tira la volata al candidato del Nuovo Polo, Manfredi Palmeri: «Non è un candidato di parte, è il vero candidato della città ».
Prima la presentazione del libro «L’Italia che vorrei» con Cacciari all’Umanitaria (organizzata da una vecchia conoscenza della politica milanese, Fausto Montrone), poi la cena con i sostenitori di Palmeri all’Hotel Melià .
«Il risultato delle prossime amministrative – dice Fini – va ben al di là della decisione di chi potrà essere il futuro inquilino di Palazzo Marino».
Soprattutto per capire il futuro del centrodestra.
Il risultato del Nuovo Polo sarà essenziale per determinare il possibile nuovo corso: «Non sono un megalomane. Futuro e Libertà – continua Fini – forse sarà anche allo 0,1%, ma il semplice fatto che non perda occasione per attaccarci a testa bassa, dimostra che Berlusconi sa bene che il Terzo polo otterrà un consenso molto maggiore di ciò che lui va dicendo. Il Terzo polo raccoglie un sentimento presente nella pubblica opinione, che si è stancata del teatrino della politica».
Palmeri continua la sua campagna.
Portandosi sempre dietro la sedia vuota a simboleggiare il mancato confronto con Letizia Moratti: «Hanno ragione sia la Moratti sia Pisapia quando si accusano reciprocamente di non essere alla guida di coalizioni non adeguate alla città . Sono tutti e due al traino dei partiti più estremi nelle rispettive aree e schiacciati dalle e sulle posizioni più radicali. Milano, soprattutto in questa fase critica, non può essere governata dividendo ma unendo le migliori forze della città ».
Gianfranco Fini, incontrando gli studenti nella chiesa del Sacro Cuore a Mola di Bari, ha lanciato un nuovo messaggio all’ex alleato Berlusconi: “Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è un cittadino come tutti quanti gli altri: è tenuto quindi anche lui a rispettare le regole e le leggi della Repubblica italiana”.
Parlando di giustizia, Fini ha precisato quelli che secondo lui sono i ruoli dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario nei confronti della Costituzione: “Non esiste nemmeno da parte del Parlamento la possibilità di agire senza rispettare la Costituzione. Questo vale per il Parlamento, per il Governo, per la Magistratura e per il presidente della Repubblica”.
Rispondendo a una domanda degli studenti, il presidente della Camera ha ribadito: “In Italia nessuna carica può fare tutto senza rispondere del proprio operato ad altri. Sono i ‘pesi e i contrappesi’ previsti dalla Costituzione. Se così non fosse – ha continuato il leader di Futuro e libertà – ci sarebbe una situazione di squilibrio e mancherebbe una separazione rigida dei poteri”.
In riferimento al ruolo del Parlamento Fini ha sottolineato che le leggi non possono essere fatte solo in ragione della maggioranza che c’è in quel momento: “La legge deve rispettare la Costituzione, per questo c’è nell’ordinamento un organo supremo che valuta la conformità delle leggi ossia la Corte Costituzionale”.
Quanto alla proposta, rilanciata ieri da Berlusconi, di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sull’operato dei pubblici ministeri, secondo Fini si tratta di una cosa mai vista.
“Chiedere alla maggioranza che sostiene il governo di approvare una proposta di legge per una commissione parlamentare che debba indagare sui pm che stanno processando il presidente del Consiglio – ha sostenuto il presidente della Camera – mi sembra che non accada in nessuna democrazia del mondo”.
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