IL COMPLEANNO DA 30.000 EURO DELLA SENATRICE PD ROBERTA PINOTTI: UNO SCHIAFFO ALLE FAMIGLIE GENOVESI IN DIFFICOLTA
PREPARA LA CORSA A SINDACO DI GENOVA NELLA CORNICE ESCLUSIVA DI VILLA ROSETTA A MULINETTI… OLTRE 250 INVITATI PER QUELLO CHE LA STAMPA DEFINISCE UN “GRANDE EVENTO MONDANO E POLITICO”… LA DITTA DI CATERING CHE GESTISCE LA VILLA E I COSTI DELLA CENA…E’ QUESTA LA SINISTRA DEI LAVORATORI, DEI PRECARI E DEGLI INDIGENTI?
Non sarà propriamente una cena per pochi intimi e neanche una festa tra cassa integrati.
Non sarà rivolta ai giovani precari e alle donne disoccupate che spesso cita nei suoi interventi politici.
Non avrà come location la Sala Chiamata del porto o le aziende in crisi del ponente genovese.
Il prossimo compleanno della senatrice genovese del Pd Roberta Pinotti che festeggerà i suoi “primi 50 anni” sta assumendo la dimensione di un grande evento mondano e politico.
Una lunga lista di invitati eccellenti del mondo politico e imprenditoriale renderanno omaggio il 20 maggio alla senatrice che potrebbe lanciare così la sua candidatura a sindaco di Genova.
Non a caso tra i 250-300 invitati non figura l’attuale sindaco della città , Marta Vincenzi, stesso partito, ma in rotta di collisione con la Roberta e una buona parte della nomenklatura piddina genovese.
E’ indicativo il luogo prescelto per la festa di compleanno: la splendida Villa Rosetta a Mulinetti, a pochi chilometri da Recco, con vista mozzafiato sul mare.
Un luogo da Vip, un ambiente ricercato ed esclusivo, prescelto per matrimoni e cerimonie dall’alta borghesia genovese.
Leggendo il quotidiano locale, il Secolo XIX, viene evidenziato che la villa è un lascito della famiglia Queirolo Caffarena all’opera Don Orione e che in passato è stata pure sede distaccata del Centro di Solidarietà .
Probabilmente al Secolo XIX è stata passata la notizia per dare una immagine in fondo edulcorata, quasi che si fare una festa in quel luogo corrisponda a una opera pia.
In realtà la completa gestione della villa è stata da tempo affidata a una ditta specializzata di catering che stabilisce i relativi prezzi, certamente adeguati alla cornice e al servizio, ma non proprio proletari.
A parte l’affitto della location esiste poi un tariffario per la cena, con relativi orari di impegno del personale.
Il compleanno della Pinotti dovrebbe alla fine costare intorno ai 30.000 euro alla luce dei 250-300 invitati, forse anche qualcosa di più, dato che si parla di 100 euro a persona, esclusi gli extra servizi.
Fermo restando che ognuno è libero di impegnare le cifre che vuole e può, sarebbe interessante conoscere il parere della base elettorale del Pd che rincorre il voto dei ceti popolari e di tante famiglie genovesi che non riescono ad arrivare alla fine del mese.
E’ questa la sinistra dei precari, dei lavoratori, di chi spera nel cambiamento?
Sono questi i vezzi e le abitudini della casta politica di riferimento?
In momenti difficili come questi, è opportuno far veicolare un messaggio di opulenza e sprechi che rappresentano uno schiaffo per tanti genovesi indigenti?
Che città vuole rappresentare la Pinotti e il Pd?
Quella dei salotti buoni o quella del popolo?
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