FINI: “NEL PDL ARIA DI CASERMA”, BERLUSCONI VUOLE LA LEGGINA AD PERSONAM, BOSSI PARLA DI MORTI DALL’OBITORIO
LA MANO ARMATA DI FELTRI MINACCIA “CHI NON CI STA, FUORI DAL PDL”….O SI FIRMA L’ATTO NOTARILE CHE CONSENTE A BERLUSCONI DI EVITARE I PROCESSI O IL PDL SI SFASCIA… FINI: “GLI AUTOGRAFI LI CHIEDANO A STING”… BOSSI RANTOLA: “CHI NON STA CON LA LEGA E’ MORTO”…C’E’ ARIA DI ELEZIONI
In attesa del vertice previsto per mercoledì, acque sempre più agitate nella maggioranza di centrodestra.
La leggina “ad personam” che serve al premier è pronta da tempo: via un quarto della prescrizione e si chiudono definitivamente i suoi processi, emendamento ala Finanziaria per sanare il caso tributario della Mondadori con una aliquota del 5% rispetto ai 200 milioni che la casa editrice deve al fisco.
Sotto la regia dell’avvocato di fiducia, Nicolò Ghedini, e il braccio armato della contraerea, Vittorio Feltri.
E’ infatti “il Giornale” che titola: “Chi non ci sta, fuori dal Pdl”: o Fini e Bossi firmano l’accordo di ferro sulla giustizia o di regionali non si tratta.
Si parla anche ormai di elezioni politiche anticipate.
Berlusconi vuole la firma su un “documento programmatico che avrà la valenza di un atto notarile, un atto politico forte che blocchi i processi milanesi”.
Dentro c’è la soluzione della prescrizione breve che Giulia Buongiorno, per conto di Fini, ha già stoppato: farebbe decadere centinaia di migliaia di processi per salvare i tre del premier.
Ma Fini non gioca in difesa e ieri ha contrattaccato: “il Pdl così com’è organizzato non mi piace, non mi piace soprattutto il clima da caserma, vorrei ci fosse più rispetto per le opinioni degli altri. Feltri spara nel campo amico e finisce per danneggiare il premier”.
Il Presidente della Camera, a proposito del documento da firmare, risponde caustico: “gli autografi li chiedano a Sting, io non firmo un bel nulla” e conclude “la prescrizione breve danneggerebbe i cittadini che chiedono giustizia, certe candidature alle regionali sono inopportune. chi governa deve farlo nel rispetto degli altri organismi previsti dalla Costituzione, magistratura e Corte costituzionale compresa”.
Di fronte al rifiuto di Fini di avallare la prescrizione breve (invisa anche a Napolitano), resterebbe la seconda soluzione, più complessa, proposta da Ghedini: le proroghe della prescrizione sarebbero conteggiate solo per le udienze rinviate, senza calcolare il tempo che intercorre tra udienza e udienza, dovuta agli impegni del collegio giudicante.
Mentre il ministro Alfano, dopo la scottatura del lodo che portava il suo nome, si è smarcato, non volendo più essere direttamente coinvolto in pasticci giuridici, i finiani stanno cercando di capire quali potrebbero essere le ricadute sulle altre cause in corso di questa seconda leggina.
Di fronte però a evidenti aut aut del premier, sono molti nel Pdl che si stanno stancando di dover discutere ogni giorno delle leggi ad personam di Berlusconi.
La Lega non è molto favorevole a questo clima di contrapposizione che si sta creando, vede in pericolo il pateracchio federalista con il Pd ( con cui vorrebbe invece un clima più disteso), ma Bossi è disposto a firmare qualsiasi contratto con il premier, purchè gli si riconosca il candidato presidente del Veneto e del Piemonte, il resto sono tutte cose su cui ci si può passare sopra, insomma.
Due giorni fa è arrivato a sparare che “chi al Nord è contro la Lega è morto”. Considerando da come odeggia, forse parlava di morti dall’obitorio.
Ormai il clima da caserma impazza, il rischio è che il Generale, a forza di lanciare ultimatum solo per salvare i suoi gradi, di minacciare gli ufficiali di insubordinazione e di dare spazio ai tanti colonnelli “buttiglioni” alla canna della bottiglia, si ritrovi senza truppe per la battaglia.
Forse non si è ben reso conto che l’elettore di centrodestra aveva votato questo governo per risolvere i problemi del Paese, non i suoi personali.
Ogni tanto sarebbe meglio suonare “il silenzio” anche in caserma: tornando a parlare di politica (e a farla).
Leave a Reply