GRUPPO CINQUESTELLE-FARAGE IN EUROPA GRAZIE A CINQUE ESTREMISTI DI DESTRA
DECISIVI DUE NAZIONALISTI SVEDESI, UNA TRANSFUGA DEL FRONT DI MARINE LE PEN E DUE ULTRA’ LITUANI
Ce l’hanno fatta, dribblando il purgatorio dei non iscritti. E Grillo celebra: “Ha vinto la democrazia diretta”.
Ma partiranno con un gruppo fragile, euroscettico, con il baricentro nettamente spostato a destra. Dove hanno imbarcato una transfuga dal Front National della Le Pen. Ma soprattutto i nazionalisti lituani e i democratici svedesi, uniti dall’ostilità verso l’Unione europea e l’immigrazione. Partiti di estrema destra.
È il prezzo pagato dai Cinque Stelle all’alleanza con l’Ukip di Nigel Farage, che ieri ha annunciato la nascita del gruppo dell’Efd nel Parlamento europeo.
In tutto 48 eurodeputati, di 7 Paesi diversi, requisito minimo per una formazione autonoma.
Metà degli eletti, 24, arrivano dall’Ukip. Poi ci sono i 17 deputati del M5S.
A completare il gruppo, una pletora di deputati sciolti e un paio di rappresentanze a due.
Basterebbe che un singolo alleato mollasse per far crollare tutto. “Ma stiamo lavorando per attirare altre formazioni, il gruppo si allargherà ”, assicura Ignazio Corrao, capogruppo dei 5Stelle a Bruxelles.
Convinto che “un gruppo formato sarà sicuramente appetibile”. Una verità , stando ai parametri da calciomercato che regolano la formazione dei gruppi in Europa (c’è tempo fino al 24 giugno).
Grillo è già contento: “Per la prima volta in Europa i cittadini hanno scelto i loro rappresentanti e detto loro dove sedere in Parlamento”.
Mentre Farage, il grande tessitore dell’operazione, assicura: “Metteremo in allerta la gente a casa spiegando quanti danni fanno le regole Ue alle nostre vite”.
Per lui, che ha subìto la dura concorrenza dell’Ecr di David Cameron e della Le Pen, va già bene così. Martedì prossimo, la prima riunione dell’Efd
Eletta per la Le Pen
Se l’Efd ha visto la luce, lo si deve soprattutto alla francese Joelle Bergeron. Eletta in Europa con il Front National, in cui militava dal 1972, poche settimane fa ha rotto con Marine Le Pen.
Sarebbe stata la stessa Le Pen a spingerla alle dimissioni, dopo che aveva dichiarato di essere “favorevole” al diritto di voto per gli stranieri. Aggiungendo di “fregarsene” della linea opposta del partito.
Dopo la rottura, la Bergeron si è sfogata: “Ho il ruolo di un kleenex usato, mi avevano candidato solo perchè serviva una donna”. Farage è riuscita a convicerla. Vittoria doppia, vista la sua guerra con la Le Pen.
I lituani di Ordine e giustizia
Formazione lituana, nata dalle ceneri del Partito liberal democratico. Euroscettica, è una forza di estrema destra, anti-immigrazione. Nel suo manifesto Anders Breivik, il terrorista norvegese che uccise 77 persone nel 2011, citò Ordine e Giustizia come “un modello di partito nazionalista”.
In Europa ha eletto l’ex ministro Valentinas Mazuronis e Rolandas Paksas, il leader del partito. Già primo ministro, nel 2002 Paksas venne eletto presidente. L’anno dopo però venne messo in stato d’accusa per aver concesso la cittadinanza lituana a un finanziatore della sua campagna, e fu costretto lasciare la carica
Neri scandinavi
Il boccone più difficile da digerire per i 5Stelle sono i due democratici svedesi, Kristina Winberg e Peter Lundgren. I rappresentanti di una formazione fondata nel 1988 per ostacolare l’immigrazione, in particolare quella dai paesi islamici.
Ferventi nazionalisti, nei loro inizi avevano chiare simpatie naziste.
Nella passata legislatura, i Democratici erano nel gruppo della Le Pen. Farage è riuscito a spostarli. Pesa anche la voglia di maggiore presentabilità del leader degli scandinavi, Jimmie Akesson, definito dalla stampa inglese come esponente “dell’estrema destra 2.0”.
Gradevole a vedersi, sempre su posizioni “nere” nella sostanze. Uno dei due neo-eletti, la Winberg (infermiera professionista) ha avuto problemi sui media svedesi nei giorni scorsi. La stampa ha dimostrato che aveva mentito sulla sua esperienza in un’organizzazione di volontariato: mai avvenuta.
L’altra lituana
Rappresentante dell’Unione dei Verdi e dei Contadini lituani, Iveta Grigule ha 49 anni. Corrao e David Borrelli l’avevano incontrata due giorni fa, con tanto di foto su Twitter a raccontare l’incontro. Rappresenta una formazione nazionalista, che diffida di Bruxelles e delle sue norme.
Il liberale ceco
Petr Mach, 39 anni, economista, è il fondatore del Partito dei liberi cittadini della Repubblica Ceca. Ex consigliere economico dell’allora presidente Klaus, ha lasciato il Centro Democratico per portare avanti le sue idee contro il Trattato di Lisbona.
Luca De Carolis
(da “il Fatto Quotidiano”)
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