I CONSULENTI DEL LAVORO: “IL BONUS DEL GOVERNO PER L’ASSUNZIONE DI GIOVANI LAVORATORI E’ STATO UN FLOP”
IL 73% DELLE AZIENDE NON LI VUOLE
Enrico Letta l’ha presentato come un fiore all’occhiello. Ma secondo i Consulenti del Lavoro, il bonus per l’assunzione di giovani lavoratori è stato “un flop”.
A inviare la richiesta all’Inps, nel tanto sbandierato “click day”, infatti, è stata solo “un’azienda su quattro”.
Questo, almeno, è quanto emerge dal sondaggio della Fondazione Studi sui Consulenti del Lavoro che, da Nord a Sud, si sono cimentati con l’applicazione del bonus assunzioni voluto dal governo lo scorso agosto.
Il 73 per cento degli intervistati ha riferito che “le imprese che assistono non hanno sfruttato il bonus occupazione” e “la maggior parte delle imprese che hanno snobbato l’agevolazione risiedono al Sud” cioè proprio dove sono state concentrate le maggiori risorse.
Enrico Letta ha fatto il numero di 11.800 domande inviate all’Inps per usufruire degli sconti del cosiddetto bonus Giovannini — un terzo della retribuzione lorda per 18 mesi a chi assume giovani dai 18 ai 29 anni senza diploma e disoccupati da almeno sei mesi — parlando di un grande successo per l’esecutivo da lui presieduto.
Non ha però precisato che la cifra si riferisce alle domande di incentivi presentate dalle imprese — circa 600 euro al mese per un anno e mezzo, difficile rinunciarvi — e che le risorse messe a disposizione dal decreto dello scorso agosto ammontano a 150-200 milioni di euro per l’anno.
L’equivalente di circa 20 mila assunzioni.
Dal sondaggio della Fondazione Studi emerge invece che le imprese gradirebbero una riduzione del cuneo fiscale e contributivo anzichè incentivi a termine.
Risultato prevedibile, visto che il problema di fondo dal lato della produzione è la ricostruzione di sbocchi ai prodotti e quindi la riattivazione di una domanda durevole. Cosa che gli incentivi a termine non possono garantire.
Salvatore Cannavò
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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