I SINDACATI DI POLIZIA CHIEDONO LE DIMISSIONI DI MARONI: “FA SOLO SQUALLIDA PROPAGANDA”
IN PIAZZA IL 13 DICEMBRE CONTRO I TAGLI: “IL GOVERNO VENDE SOLO FUMO, SONO ANNI CHE SOSTIENE CHE I BENI SEQUESTRATI ALLA MAFIA SARANNO DESTINATI ALLA SICUREZZA”…”CI DEVONO ANCORA PAGARE GLI ARRETRATI DEL 2008″…”MARONI NON HA SAPUTO DIFENDERE I SUOI UOMINI DAI TAGLI DI TREMONTI”…LA VIGILIA DEL VOTO DI FIDUCIA, MANIFESTAZIONE SOTTO MONTECITORIO DI TUTTE LE SIGLE SINDACALI
Maroni, intervenendo qualche giorno fa a Brescia per firmare il “Patto per Brescia sicura”, ha detto che le risorse per la polizia ci sono.
E a sostegno della sua tesi ha citato una lettera a lui indirizzata da parte del capo della polizia: “Non ci sono problemi di risorse. I soldi per le auto e il personale ci sono”.
Il ministro dell’Interno ha poi aggiunto: “Abbiamo sequestrato i conti correnti bancari dei mafiosi, dei loro famigliari e dei prestanome: sono 2 miliardi e 200 milioni di euro che verranno distribuiti alle forze di polizia, a partire dall’anno prossimo”.
Dichiarazioni che fanno saltare i nervi ai sindacati di polizia: “E’ la solita squallida propaganda”, ha ribattuto Franco Maccari, segretario nazionale del Coisp.
“Una volta, il ministro Maroni parla di 2 miliardi di euro, la volta dopo di 19 miliardi. E’ da anni che sentiamo ripetere, come un mantra, che le risorse dello scudo fiscale, o quelle dei beni sequestrati alla mafia, verranno utilizzate per combattere la criminalità o pagarci gli straordinari”.
Proprio non ci stanno i sindacati: “Il ministro Maroni — continua Maccari — adesso cerca pure di strumentalizzare le parole di Manganelli. Dovrebbe, ricordarsi che il capo della Polizia rappresenta la struttura tecnica, noi come sindacati rappresentiamo invece il 90% degli operatori di polizia, vale a dire 90.000 uomini e donne, il loro malumore e la loro insoddisfazione crescente verso un governo che vende solo fumo”.
Maccari ha incontrato con tutte le sigle sindacali il ministro dell’interno mercoledì scorso: un faccia a faccia molto teso, perchè,, al di là delle dichiarazioni di facciata, restano insoluti tutti i temi più importanti come il pagamento degli arretrati previsti dal contratto del 2008 e rimasti ancora lettera morta; il fondo perequativo di 80 milioni di euro per il riconoscimento economico delle promozioni e gli adeguamenti retributivi per il triennio 2011-2013.
Senza dimenticare quei tagli trasversali che “ci hanno fatto solo del male e che ci pongono nelle condizioni di non affrontare in modo sereno il nostro lavoro”. Secondo Maccari “Maroni non ha saputo difendere i suoi uomini dai tagli che ha fatto Tremonti”.
Di più: “Maroni non ha avuto il coraggio di alzare la voce quando, invece, sarebbe stato doveroso avere un sussulto di dignità : tutti, dalla Carfagna alla Gelmini, da Bondi a La Russa, hanno picchiato i pugni sul tavolo e hanno ottenuto dei fondi.
Perfino il ministro della Difesa ha ottenuto quei 39 milioni di euro per portare nei fine settimana qualche ragazzino a far finta di sparare nelle caserme e noi, invece, come Polizia, non abbiamo ottenuto un bel nulla: pensi che con quei 39 milioni di euro potevamo almeno pagare 1/3 dei debiti che abbiamo con chi ci ripara le auto di servizio. Per questo siamo stanchi e amaraggiati”.
Per questo tutte le sigle sindacali, dal Siulp, al Sap, dal Coisp, all’Ugl, dopo aver incontrato il ministro Maroni, hanno deciso di rompere gli indugi e di proclamare immediatamente lo stato di mobilitazione dell’intera categoria.
Il 13 dicembre, proprio il giorno prima del voto di sfiducia al Governo e dell’attesa pronuncia della Corte costituzionale sul legittimo impedimento, i poliziotti scenderanno in piazza e faranno sentire la loro voce contro il blocco del turn over, contro i tagli della manovra finanziaria: la loro manifestazione terminerà con un presidio proprio davanti a Montecitorio.
Dove meno di 24 ore dopo si giocheranno i destini di Berlusconi.
E di Maroni.
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