IL FALLIMENTO DI SALVINI SUI RIMPATRI
INVECE CHE DIMINUIRE I “CLANDESTINI” E’ RIUSCITO A FARLI AUMENTARE… TUTTI I NUMERI: NEL 2017 I RIMPRATRI SONO STATI 6514, QUEST’ANNO SIAMO SOLO A 4269
«Per come sono messe le cose oggi ci vorranno ottant’anni per rimpatriarli tutti»: è stato proprio Matteo Salvini, ieri ai microfoni di RTL, a certificare il fallimento della strategia di Matteo Salvini sui clandestini da rimpatriare.
Il ministro dell’Interno ha dovuto ammettere che quello che prometteva in campagna elettorale, ovvero cinquecentomila rimpatri annui, è irraggiungibile anche se chissà quanti fessi ci avranno creduto al momento del voto.
Anzi, tecnicamente i “clandestini” — come li chiama il ministro — sono aumentati proprio a causa della politica del ministero, che stringe sui permessi d’asilo ma poi non può rimpatriare rapidamente chi è fuori dalle regole.
Nell’infografica pubblicata oggi dal Corriere della Sera su dati del Viminale si scopre che dal primo gennaio al 2 settembre 2018 sono appena 4.269 gli stranieri rimandati nei Paesi di provenienza e non risulta che da giugno – cioè dall’arrivo dell’attuale governo– ci sia stata un’impennata. Anzi.
Gli Stati con i quali l’Italia ha accordi sono sempre gli stessi.
Conclude Fiorenza Sarzanini:
L’anno scorso sono stati rimpatriati complessivamente 6.514 stranieri. La media rimane dunque costante e secondo gli esperti sarebbe un successo arrivare a 10mila persone ogni anno. Per questo si sta cercando di incrementare le partenze verso Bangladesh e Pakistan, ma anche per il Sudamerica, ad esempio il Perù. In questi casi la procedura è però ulteriormente complessa, perchè si devono utilizzare i voli intercontinentali con la scorta dei poliziotti che al ritorno devono viaggiare per contratto in prima classe. Il costo non è mai inferiore ai 10mila euro anche se le risorse vengono in gran parte compensate con i fondi europei.
(da “NextQuotidiano”)
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